Una proposta semplice per uscire dal caos tamponi

In Italia nel periodo delle festività natalizie c’è stato un’enorme aumento di nuovi casi di Covid. Ciò non è imputabile alla comparsa della cosiddetta “variante Omicron”, visto che questa ha infettato solo una piccola parte dei nuovi contagiati. Si potrebbe quindi ipotizzare che ci sia stata una repentina diffusione dei contagi prima delle feste, ma verosimilmente non è nemmeno così. L’aumento di casi registrati si potrebbe spiegare diversamente.

Premesso che è scriteriato far pagare i tamponi -perché invece andrebbero incentivati rendendoli gratuiti- una prima considerazione è davvero banale: sotto le feste sono stati fatti più tamponi (circa il doppio), quindi era prevedibile che ci potesse essere un aumento dei casi assoluti rilevati. Contemporaneamente però è cambiata la composizione del gruppo di soggetti che si è sottoposto a tampone. Fino a prima delle feste molti di coloro che facevano il test erano quelli tenuti a farlo per motivi lavorativi: persone maggiormente esposte e i non vaccinati. Quindi, i soggetti che verosimilmente con più probabilità avrebbero potuto contrarre il virus.

A ridosso delle feste però è successo che per buon senso molte altre persone si siano sottoposte a tampone al fine di riunirsi in sicurezza con la famiglia, si tratta soprattutto di vaccinati senza sintomi. La “sorpresa” è che molti di loro sono risultati positivi. Cioè, c’è stata la dimostrazione di quanto finora criminalmente minimizzato da Governo, case farmaceutiche e organi di informazione: anche i vaccinati si infettano e infettano. La differenza principale è che di norma i vaccinati non sviluppano sintomi. Se dalla prospettiva di ogni singolo ciò è un fatto positivo, in quella sociale è estremamente pericoloso in quanto non sviluppando sintomi ignorano di essere positivi e potrebbero continuare a diffondere il contagio. Si tratta di un fatto ampiamente denunciato per tempo e da più parti, ma che i media mainstream hanno omesso, forse per minimizzare i dati sulla diffusione del contagio, ovvero per occultare l’inefficacia delle politiche di contrasto alla pandemia.

Alla luce di ciò, è chiaro che tra i 48 milioni di italiani vaccinati ce ne sono certamente moltissimi altri positivi asintomatici che, conducendo una vita sostanzialmente normale, contribuiscono alla diffusione del virus. Per i non vaccinati il discorso differisce in virtù del fatto che hanno minori probabilità di essere asintomatici e perché hanno maggiori restrizioni personali che limitano la possibilità di infettare.

Sarebbe facile ed economico stimare quanti siano i positivi asintomatici, basterebbe fare delle rilevazioni a campione casuale. Con uno sforzo minimo si riuscirebbe a definire il quadro reale della situazione, cioè quanti potrebbero essere i positivi in Italia, ma è evidente che il Governo non lo vuole scoprire: quel dato è la misura del suo fallimento.

Alberto Fazolo
05 Gennaio 2022

Una proposta semplice per uscire dal caos tamponi – Cambio Globale – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

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