Il Comune di Ardea taglia i rapporti con il canile Alba Dog

Dopo anni di alti e bassi nel rapporto tra il Comune di Ardea e la società privata Alba Dog che gestisce un canile a Pomezia, l’Amministrazione ha deciso che porterà via dal canile tutti gli amici a quattrozampe di proprietà del Comune. Si tratta di 118 cani che saranno trasferiti in un luogo non ancora definito.
La motivazione sarebbe di natura prevalentemente economica: gli importi che Alba Dog fattura al Comune, sono ritenuti eccessivi ed è in corso un contenzioso tra le parti.

Dichiara Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani: “Perché dopo 2 anni di collaborazione il Comune si rende conto solo adesso di questo fattore economico?
La soluzione prospettata non può essere adeguata: tutti siamo a conoscenza degli esuberi delle strutture del Lazio che non possono accogliere altri animali.
Si profila soltanto uno scenario sconfortante in cui ci sarà una condanna di questi cani a non avere più speranza di adozione o di non essere seguiti giornalmente come invece, adesso, avviene grazie al lavoro gratuito e all’amore dei volontari delle associazioni animaliste“.
Un’ulteriore preoccupazione è rappresentata da alcuni cani fobici presenti nel canile Alba Dog, seguiti dagli educatori cinofili delle associazioni animaliste.
Si rischia di causare sofferenze e gravi disagi ai cani in questione.
Si tratta di animali per la maggior parte di grossa taglia, alcuni con patologie, molti anziani, altri con problemi comportamentali e diversi molossoidi di cui alcuni devono essere necessariamente custoditi in gabbie singole perché non compatibili con gli altri simili.

Non è ammissibile che, per mere questioni economiche, il Comune di Ardea non riesca a trovare un accordo equilibrato con il canile Alba Dog al fine di garantire un trattamento dignitoso ai suddetti animali, evitandogli traumi e consentendo ai volontari animalisti di proseguire il loro impegno per promuovere le adozioni.
Le Associazioni del territorio si stanno già attivando per evitare la deportazione, ove possibile con stalli d’emergenza, ma considerato l’alto numero dei cani e quanto sopra descritto in merito alla costituzione fisica degli stessi, l’impresa risulta impossibile.
Anche l’Associazione Nazionale Animalisti Italiani si schiera al fianco delle associazioni animaliste locali, affinchè il Sindaco dia priorità alla salute degli animali come previsto dalle legge n. 281/91. I cani randagi del territorio di Ardea sono sotto la sua diretta responsabilità ed è dovere morale delle istituzioni, nonché obbligo di legge, garantire ai randagi cure e sicurezza, aspetti che così facendo, con una deportazione massiva, verrebbero meno.

Animalisti Italiani

14 Gennaio 2022

 

Sharing - Condividi