Fulvio Grimaldi: “Alla conquista del mondo”

Guerre di armi, di genere, di tratta, di clima, di classe…. I va e vieni del pifferaio magico.

 

 

Ucraina: il mercenariato a chiacchiere della cialtroneria politico-mediatica si manifesta sull’Ucraina a pancia in fuori e culo stretto. Il classico “armiamoci e partite” degli scagnozzi mediatici di regime. Da uno di questi, quello di “Radio anch’io”, la Quartapelle, una strillona in uniforme del PD, strepita “contro l’aggressività russa non basta la diplomazia”. Appunto, come tutti nostri regimi, democratici o fascisti, armiamoci e partite. Ma questi sono nettamente peggio, perché volontari a gratis del servilismo, dei media e dei federali fascisti alla vigilia della guerra nazifascista. Qualcuno dei quali ci andò, pure, in guerra. Vedi Montanelli o Balbo.

Per quanto molto citata, la storia del pifferaio magico, la conoscono in pochi. Eppure è una delle più belle favole dei Fratelli Grimm, fortunatamente tutte politicamente scorrette. Viene assoldato un giovane pifferaio dalla città di Hameln perché liberi la città dei ratti e se li tiri dietro verso il burrone. Il pifferaio esegue alla perfezione, ma i pur ricchi notabili gli rifiutano il compenso promesso. Allora il giovane musicista si vendica e, soffiando il suo flauto, incanta i bambini e ragazzi della città e, facendosi seguire, porta anche loro a precipitare nello sprofondo. Metafora di certi canti, cantilene, giaculatorie e suoni obnubilatori di oggi?

Noi prendiamo questa storia e la rovesciamo. Manterrà tutto il suo significato. Prima, dietro compenso di Pfizer, il pifferaio venuto dal paese di Metaverso e armato di siringhe, raduna, a forza di musiche vaccinare, bambini e ragazzi della città e se li porta tutti via, in quel buco nero in cui nulla si vede se non lo schermo dello smartphone che gli ha appeso addosso. Indi, suonando la stessa musica, ma all’incontrario, va a prendersi gli stessi ricchi notabili che gli avevano dato il piffero e commissionato il lavoro.

Fuori metafora, quello del piffero rappresenta i propagandisti, autonominatisi giornalisti, suonando e ballando avevano prima trascinato alla rovina chi quella musica l’aveva interpretata come un viatico ad allegria, salute, e salvezza da ogni guaio. Poi, scoperto da quelli con un orecchio migliore che quelle note non erano altro che brutti strepiti cacofonici sfonda-cervello, il pifferaio si è rivolto ai commissionanti fraudolenti e ne ha esibito, su carta e schermi, i pentimenti, le ceneri sul capo, “la terza dose è dubbia, le mascherine non servono, dai lockdown non sono venuti che miseria e onanismo, le terapie domiciliari vanno benissimo”…..

E’ il contrappasso, del quale se siamo svegli, riusciamo a vedere i primi prodromi nella fuga dei topi virologi dalla nave vaxinara indirizzata  contro l’iceberg delle rivelazioni degli scienziati e informatori onesti e della conseguente rivolta popolare.

Ma niente paura, ragazzi. Si riprenderanno. Hanno già trovato lo svincolo dalla statale all’autostrada. “Basta un po’ di zucchero e la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù”, cantava Mary Poppins e il nuovo farmaco, miracoloso davvero stavolta, una pillola appunto, o magari il nuovo vaccino universale, onnipotente e annuale, torniamo a farcelo sparare nel corpo (infatti gli effetti sono quelli di uno sparo). Gli esiti saranno quelli noti: la depopolazione, ma col rossetto sulle labbra, come la classica scrofa.

E visto che nella puntata di SANCHO abbiamo parlato di sinergie, ecco che le nuove salvezze (dalla vita) si affiancano agli altri strumenti del nuovo mondo: la guerra, le deportazioni di popolazioni, l’imperversare di nemici degli uni e degli altri, come maschi e donne, gli LGBTQAI+, i bambini untori, il politically correct, lo schwa, l’orso russo e il drago cinese, il sole che ci incenerisce e, presto o tardi, di nuovo il terrorismo… la grande, grandissima, pandemia…

Fulvio Grimaldi

14 febbraio 2022

 

Sancho 20 II stagione – Fulvio Grimaldi – Alla conquista del mondo

 

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