I punti salienti dello storico discorso di Putin sul riconoscimento del Donbass

Questa sera il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto uno storico discorso dove ha comunicato la volontà di procedere al riconoscimento ufficiale delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, ed evidenziato che per i russi l’Ucraina “non è solo un paese vicino” alla luce dei legami personali e storici tra i popoli dei due paesi.

Putin ha affermato che dalla caduta dell’Unione Sovietica l’Ucraina ha preso la strada della massima estraneità alla Russia.

“Le autorità ucraine fin dall’inizio, vorrei sottolineare, fin dai primi passi, stavano costruendo la loro statualità negando tutto ciò che ci unisce. Hanno cercato di cambiare la coscienza e la memoria storica di milioni di persone, di intere generazioni che vivevano in Ucraina. Non sorprende che la società ucraina abbia dovuto affrontare la crescita del nazionalismo che si è rapidamente trasformato in estrema russofobia e neonazismo”.

Sulla politica anti-russa delle autorità ucraine, Putin ha fatto notare che a Kiev hanno cercato di usare il dialogo con la Russia per negoziare con l’Occidente e fin dai primi momenti hanno iniziato a costruire il loro Stato sulle contraddizioni.

“La cosiddetta ‘scelta filo-occidentale’ del potere oligarchico ucraino non si basa sull’intenzione di creare condizioni migliori per il benessere del popolo, ma sul desiderio di salvaguardare i milioni di dollari rubati al popolo e nascosti dagli oligarchi nelle banche occidentali”.

Con un esempio lampante: “L’ambasciata statunitense in Ucraina controlla direttamente l’Agenzia nazionale anticorruzione, l’ufficio del procuratore anticorruzione e la Corte suprema anticorruzione. Tutto con l’intenzione “benevola” di combattere la corruzione. Bene, ma quali sono i risultati? La corruzione fiorisce oggi più che mai”.

La presa del potere nel 2014 da parte delle forze anti-russe con il sostegno di gruppi neonazisti non ha fatto compiere passi avanti a Kiev verso il progresso e la democrazia. Otto anni dopo il paese è diviso, soffre una crisi sociale e politica molto forte.

Tutto questo ha provocato che nel 2019, quasi sei milioni di persone, circa il 15% della popolazione, siano state costrette a lasciare il paese – ha commentato Putin – citando dati forniti dalle organizzazioni internazionali.

“Gli ucraini stessi sono consapevoli di tali metodi di gestione, capiscono che il loro paese non è nemmeno un protettorato politico ed economico, ma che lo hanno trascinato al livello di una colonia con un regime fantoccio?”.

Nel marzo 2021, l’Ucraina ha adottato una nuova strategia militare. Quel documento è quasi interamente dedicato al confronto con la Russia, ha detto Putin, aggiungendo che mira a coinvolgere altri paesi in un conflitto con la Russia.

“Questa strategia comporta la creazione di cellule terroristiche in Crimea e nel Donbass. Inquadra i margini di un’ipotetica guerra. E deve finire, come credono i cosiddetti strateghi ucraini, cito, ‘con il coinvolgimento della comunità internazionale, in condizioni favorevoli all’Ucraina’.
“Inoltre, cito di nuovo, ascoltate attentamente, ‘con l’assistenza militare della comunità internazionale nel suo confronto geopolitico con la Federazione Russa’. Fondamentalmente questo non è altro che la preparazione di ostilità belliche contro il nostro paese”, ha evidenziato il presidente russo.

Vladimir Putin ha sottolineato che altri paesi danno sostegno militare e finanziario su larga scala all’Ucraina. “Nel momento in cui l’Ucraina avrà un’arma di distruzione di massa, la situazione nel mondo, in Europa, soprattutto per noi, per la Russia, cambierà radicalmente. Non possiamo non reagire a questa situazione”.

Ha inoltre evidenziato che gli Stati Uniti hanno stanziato milioni di dollari per il sostegno militare all’Ucraina, tra cui armi e addestramento.

“Inoltre, i sostenitori occidentali dell’Ucraina possono aiutare l’Ucraina ad entrare in possesso di armi di distruzione di massa per creare una nuova minaccia per noi”.

Putin ha poi affermato che “l’Ucraina moderna è stata creata dalla Russia, o per essere più precisi, dalla Russia comunista bolscevica”. Secondo la sua opinione, “Lenin e i suoi sostenitori lo hanno fatto in modo rozzo, alienando i territori storici della Russia. Milioni di persone che vivevano lì non sono state interpellate affatto”.

Quello tenuto dal presidente Putin è un discorso storico indirizzato alla nazione in un momento sicuramente molto teso e complicato, ma che conferma come l’ordine mondiale stia rapidamente cambiando sotto ai nostri occhi.

La Redazione de l’AntiDiplomatico
21 Febbraio 2022

I punti salienti dello storico discorso di Putin sul riconoscimento del Donbass – MONDO MULTIPOLARE – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

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