Ucraina, Manlio Dinucci cacciato da Il Manifesto!

Riceviamo e pubblichiamo da parte di Manlio Dinucci, giornalista e geografo, esperto in questioni internazionali.

L’8 marzo, dopo averlo per breve tempo pubblicato online (vedi link), il Manifesto ha fatto sparire nottetempo questo articolo anche dall’edizione cartacea, poiché mi ero rifiutato di uniformarmi alla direttiva del Ministero della Verità e avevo chiesto di aprire un dibattito sulla crisi ucraina. Termina così la mia lunga collaborazione con questo giornale, su cui per oltre dieci anni ho pubblicato la rubrica L’Arte della guerra.

 

Ripubblichiamo la “pietra dello scandalo” che ha smascherato definitivamente la proprietà dell’ex quotidiano comunista “Il Manifesto”:

 

Ucraina, Manlio Dinucci: “Era tutto scritto nel piano della Rand Corporation”

Il piano strategico degli Stati Uniti contro la Russia è stato elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation, il cui quartier generale ha sede a Washington, che è «una organizzazione globale di ricerca che sviluppa soluzioni per le sfide politiche»: ha un esercito di 1.800 ricercatori e altri specialisti reclutati da 50 paesi, che parlano 75 lingue, distribuiti in uffici e altre sedi in Nord America, Europa, Australia e Golfo Persico. Personale statunitense della Rand vive e lavora in oltre 25 paesi.

La Rand Corporation, che si autodefinisce «organizzazione nonprofit e nonpartisan», è ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall’Esercito e l’Aeronautica Usa, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (Cia e altre), da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non-governative.

La Rand Corp. si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia che permise agli Stati Uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda, costringendo l’Unione Sovietica a consumare le proprie risorse nell’estenuante confronto militare. A questo modello si è ispirato il nuovo piano elaborato nel 2019: «Overextending and Unbalancing Russia», ossia costringere l’avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo. Queste sono le principali direttrici di attacco tracciate nel piano della Rand, su cui gli Stati Uniti si sono effettivamente mossi negli ultimi anni.

Anzitutto – stabilisce il piano – si deve attaccare la Russia sul lato più vulnerabile, quello della sua economia fortemente dipendente dall’export di gas e petrolio: a tale scopo vanno usate le sanzioni commerciali e finanziarie e, allo stesso tempo, si deve far sì che l’Europa diminuisca l’importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto statunitense. In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l’immagine della Russia all’esterno. In campo militare si deve operare perché i paesi europei della Nato accrescano le proprie forze in funzione anti-Russia.

Gli Usa possono avere alte probabilità di successo e alti benefici, con rischi moderati, investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco a lungo raggio diretti contro la Russia. Schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilità di successo, ma comporta anche alti rischi. Calibrando ogni opzione per ottenere l’effetto desiderato – conclude la Rand – la Russia finirà col pagare il prezzo più alto nel confronto con gli Usa, ma questi e i loro alleati dovranno investire grosse risorse sottraendole ad altri scopi.

Nel quadro di tale strategia – prevedeva nel 2019 il piano della Rand Corporation – «fornire aiuti letali all’Ucraina sfrutterebbe il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia, ma qualsiasi aumento delle armi e della consulenza militare fornite dagli Usa all’Ucraina dovrebbe essere attentamente calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio in cui la Russia, a causa della vicinanza, avrebbe vantaggi significativi». È proprio qui – in quello che la Rand Corporation definiva «il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia», sfruttabile armando l’Ucraina in modo «calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio» – che è avvenuta la rottura.

Stretta nella morsa politica, economica e militare che Usa e Nato serravano sempre più, ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, la Russia ha reagito con l’operazione militare che ha distrutto in Ucraina oltre 2.000 strutture militari realizzate e controllate in realtà non dai governanti di Kiev ma dai comandi Usa-Nato.

L’articolo che tre anni fa riportava il piano della Rand Corporation terminava con queste parole: «Le opzioni previste dal piano sono in realtà solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato da tutti noi». Lo stiamo pagando ora noi popoli europei, e lo pagheremo sempre più caro, se continueremo ad essere pedine sacrificabili nella strategia Usa-Nato.

Manlio Dinucci 

07/03/2022

 


 

VENERDI’ 11 MARZO ALLE 20:30

SUL CANALE TV NAZIONALE 262 BYOBLU

GRANDANGOLO

Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp

(il tema della rubrica L’Arte della Guerra censurata dal Manifesto l’8 marzo) 

 

La Rand Corporation è una “organizzazione globale nonprofit” con sede a Washington, dotata di un esercito di 1.800 ricercatori e altri specialisti reclutati da 50 paesi, che parlano 75 lingue, distribuiti in uffici e altre sedi in Nord America, Europa, Australia e Golfo Persico. Personale statunitense della Rand vive e lavora in oltre 25 paesi. È ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall’Esercito e l’Aeronautica USA, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (CIA e altre), da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non-governative. Nel 2019, su incarico dei suoi finanziatori, la Rand Corporation ha elaborato un dettagliato piano su “come costringere la Russia a sovraestendersi per sbilanciarla”. Queste le principali direttrici del piano: 1) Colpire la Russia nel punto di maggiore vulnerabilità esterna, armando l’Ucraina. 2) Colpire la Russia sul lato più vulnerabile, quello della sua economia fortemente dipendente dall’export di petrolio e gas. 3) Colpire la Russia minando la sua immagine all’esterno.

Stretta nella morsa politica, economica e militare (anche nucleare) che USA e NATO serravano sempre più, ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, la Russia ha reagito con l’operazione militare che ha distrutto in Ucraina molte strutture militari realizzate e controllate in realtà non dai governanti di Kiev ma dai comandi USA-NATO. A questo punto è scattata la seconda parte del piano. Biden ha vietato le importazioni statunitensi di petrolio e gas naturale russo. La Commissione europea ha deciso di ridurre la domanda UE di gas russo di due terzi entro la fine dell’anno, sostituendolo con gas liquefatto statunitense. È una guerra economica che colpisce la Russia, ma che allo stesso tempo ha un impatto disastroso sulle economie europee a causa dell’enorme aumento dei prezzi dell’energia. Altri gravi danni vengono provocati dalla terza direttrice di attacco prevista dal piano: la campagna anti-russa che sta demolendo qualsiasi ponte di dialogo e collaborazione con la Russia, perfino sul piano artistico, culturale e scientifico.

GRANDANGOLO

RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

su BYOBLU, canale 262 del digitale terrestre

Ogni venerdì alle 20:30

REPLICHE

Sabato  9:00 / 16:00

Domenica 11:00 / 17:30

Lunedì 8:00 / 18.45

Martedì 12:15 / 22:30

Mercoledì 17:15

Giovedì 18:00

Grandangolo è visibile anche in diretta TV su cellulare o computer nel sito

https://www.byoblu.com/diretta-tv/

Dal martedì successivo alla prima trasmissione, la puntata di Grandangolo è visibile, insieme alle precedenti, sul sito

https://www.byoblu.com/category/grandangolo-pangea/

 

Sharing - Condividi