Firenze 26 marzo, Insorgiamo: contro la guerra imperialista, i licenziamenti e il carovita!

Newsletter n.4-2021

 

“Noi vi chiamiamo di nuovo in piazza, al di là dell’emergenza di mobilitarsi solo quando scade il contratto, l’appalto, si annunciano licenziamenti, delocalizzazioni, zone rosse e guerre. Fuori dallo stato emergenziale, per andare alla radice dei processi che lo causano. Per smettere di avere una agenda imposta da altri e costruirne una imposta dalla nostra volontà. Per questo, per altro, per tutto.”

Collettivo di Fabbrica GKN

Per il giorno 26 marzo il Collettivo di Fabbrica GKN ha indetto a Firenze una mobilitazione nazionale in cui chiama a raccolta tutti coloro che oggi vogliono far fronte al disastroso corso delle cose. Un corso delle cose imposto dalla classe dominante e la sua gestione criminale della società, che per i lavoratori e le masse popolari vuol dire licenziamenti e delocalizzazioni, precarietà, privatizzazioni, devastazione ambientale e smantellamento dei diritti acquisiti con le dure lotte dei lavoratori dalla Resistenza in poi. Questa mobilitazione dimostra la consapevolezza da parte dei lavoratori GKN che per salvare la propria azienda e le altre aziende del paese, per garantire a tutti una vita dignitosa bisogna per forza di cose attuare un cambiamento generale del paese.

“L’assenza totale di classe dirigente che stiamo conoscendo nei ministeri e negli amministratori delegati, un’incompetenza totale… non che non sappiano fare i loro interessi, ogni giorno di più dimostrano di non avere nulla da dire al paese reale che noi rappresentiamo, di avere un misto di arroganza, incompetenza, farraginosità, burocratismo, lentezza, non si sa bene che cazzo combinano questi dalla mattina alla sera, si sa solo quanto sono pagati, tanto, per fare quello che fanno; dall’altra parte in questi mesi abbiamo trovato una capacità di padroneggiare il proprio lavoro e il proprio territorio, abbiamo trovato non dei movimenti di opposizione nel senso classico, ma delle persone che hanno dovuto e sanno spiegarci come riorganizzerebbero delle città (ad esempio nell’assemblea su Bologna), come riorganizzerebbero l’intera rete digitale e la digitalizzazione (ad esempio nel rapporto con i lavoratori Telecom e Tim), come riorganizzerebbero la compagnia di bandiera (nel rapporto con i lavoratori Alitalia e Air Italy), abbiamo trovato quella che abbiamo chiamato classe dirigente. Noi vogliamo che sia questa classe dirigente che scrive la piattaforma del 26 marzo e la storia che viene dopo il 26 marzo” – Dario Salvetti, operaio GKN  

Creare e rafforzare in ogni azienda capitalista e pubblica organismi operai e popolari sull’esempio del Collettivo di Fabbrica della GKN, coordinarli tra loro e moltiplicare le iniziative di protesta e di lotta, orientarli verso l’obiettivo comune di cacciare il governo Draghi servo degli imperialisti USA e UE e di costituire un governo di emergenza popolare: in questo modo noi comunisti italiani facciamo la nostra parte per rompere il catastrofico corso delle cose, impedire che la guerra dilaghi e porre fine nel nostro paese alla gestione criminale della pandemia, alla distruzione della sanità, della scuola e degli altri servizi pubblici, allo smantellamento dell’apparato produttivo, alla precarietà, al carovita, alla discriminazione delle donne, alla persecuzione degli immigrati poveri, alla devastazione dell’ambiente. In questo modo come comunisti sosteniamo la classe operaia italiana a porsi come nuova classe dirigente del paese.

Instaurando il Governo di Blocco Popolare noi comunisti italiani daremo inizio all’incendio che libererà il mondo dal sistema imperialista: sarà un passo decisivo verso l’instaurazione del socialismo in Italia, forti del protagonismo della classe operaia e della creazione del nuovo potere, ossia una classe dirigente che soppianterà via via la classe politica borghese nella direzione della società.

Per questi motivi il P. CARC parteciperà con un proprio spezzone alla mobilitazione del 26 marzo indetta dal Collettivo di Fabbrica GKN. Ti invitiamo quindi a partecipare alla mobilitazione all’interno del nostro spezzone, per dare forza alla presenza del Partito in piazza e alle sue parole d’ordine. Mettiti in contatto con noi scrivendo a carc@riseup.net

Ti chiediamo inoltre di far girare l’appello della manifestazione, invitare a partecipare i tuoi conoscenti e contatti, far aderire gli organismi che conosci e di cui fai parte, contribuire il più possibile alla riuscita di questo importante evento.

I lavoratori del Collettivo di Fabbrica GKN mostrano la strada alle centinaia di migliaia, milioni di lavoratori del nostro paese su cosa vuol dire organizzarsi per salvare il proprio lavoro, la propria azienda e il resto del paese. Sono esempio di riscossa, di organizzazione e lotta. Per noi comunisti, sono l’esempio concreto del nuovo potere che nasce nel paese e che dobbiamo sostenere, alimentare e far diventare fiamma che incendia la prateria, forza che via via sarà capace di dirigere il paese: questo vuol dire oggi farla finita con la borghesia imperialista e costruire la rivoluzione socialista!

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Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

25-26 marzo: per questo, per altro, per tutto. Insorgere con Gkn in una giornata di volontà collettiva

Vi chiediamo qualche minuto di attenzione. Per leggere e condividere. Sui vostri social, gruppi whatsapp o telegram.

Il 26 marzo a Firenze – in collegamento con lo sciopero globale del clima del 25 marzo – il Collettivo di Fabbrica Gkn e il Gruppo di Supporto Insorgiamo lanciano una nuova data di insorgenza. E’ una scadenza di lotta “per noi”, perché la vertenza Gkn è tutt’altro che conclusa, la reindustrializzazione è tutta solo sulla carta. E sarà in ogni caso un processo lungo, dagli esiti incerti e verificabili solo nel tempo.

Abbiamo ottenuto finora solo una vittoria parziale, che va resa irreversibile e generalizzata. E tutt’oggi rischiamo di essere dentro un nuovo calcolo. Non ci hanno sconfitto i licenziamenti in tronco, ora rischiamo il logoramento da ammortizzatore sociale, incertezza e attesa. Un cassaintegrato dentro una fabbrica ferma è potenzialmente solo un licenziato alla moviola.

Per portare a termine la nostra lotta dobbiamo continuare a cambiare i rapporti di forza nel paese. E se cambiano, cambiano a favore di tutti e tutte.

Per questo sarà anche una scadenza di lotta “con noi”, “per i vostri problemi”, perché Gkn deve aprire un precedente virtuoso. Non c’è fabbrica salva in un paese che non lo è. Nessuno si salva da solo.

Vogliamo sconfiggere tutte le delocalizzazioni, rimettere al centro la questione salariale, il carovita e bollette, la riduzione d’orario a parità di salario, l’abolizione del precariato, rivendicare un polo pubblico per la mobilità sostenibile. E rimettere al centro la condizione di lavoratori e lavoratrici incontrate in questi mesi, che siano del settore pubblico o privato, di quello industriale o scolastico, di trasporti, sanità, spettacolo, informazione, fissi, precari, in appalto, autonomi, migranti.

Ed è una giornata in cui convergono lotta contro la guerra, ambientale, sociale, transfemminista, per i diritti civili, di chi ha disabilità, delle reti di economia solidale e mutualistica e quelle di solidarietà internazionale. Perché abbiamo imparato che tutto si tiene, tutto si influenza. Solo in questa convergenza, solo appiccicati, tiene botta e si forma quella classe dirigente dal basso che può rilanciare il paese. Questa convergenza è chiamata a farsi maggioranza sociale e classe dirigente.

Il 26 marzo vuole essere una data radicale, in grado di andare alla radice dei processi, e fuori dall’emergenza.

A settembre ci siamo mobilitati con forza ma per un’urgenza imposta dai licenziamenti dichiarati da un fondo finanziario. Eppure quei licenziamenti non erano nati in un giorno solo; erano il risultato di processi decennali di arretramento dei diritti, di crisi sistemica e di finanziarizzazione dell’economia. E quei processi non sono di certo spariti, semmai peggiorati. Non bisogna sentire solo il rumore dell’albero che cade ma cogliere il suono del sottobosco che cresce.

Noi vi chiamiamo di nuovo in piazza, al di là dell’emergenza di mobilitarsi solo quando scade il contratto, l’appalto, si annunciano licenziamenti, delocalizzazioni, zone rosse e guerre. Fuori dallo stato emergenziale, per andare alla radice dei processi che lo causano. Per smettere di avere una agenda imposta da altri e costruirne una imposta dalla nostra volontà. Per questo, per altro, per tutto.

Clicca qui per maggiori informazioni sulla manifestazione

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Draghi sta portando il paese in guerra!

Il servo della UE e della NATO mobilita l’esercito per condurre operazioni di guerra!

Serve la mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari per impedirlo!

Valutare con attenzione i congedi anticipati, reparti in prontezza operativa “alimentati al 100%”, addestramento “orientato al warfighting”, “provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”. Con una circolare il 9 marzo (scaricabile qui) lo Stato Maggiore dell’Esercito mobilita una serie di comandi dell’Esercito Italiano indicando loro di prepararsi sostanzialmente alla guerra. Sebbene il Ministero della Difesa smentisca, affermando che è una circolare “ruotinaria” (è di routine tenere in allarme i reparti d’artiglieria e prepararli alla guerra!) il testo parla chiaro e non lascia dubbi: si prevede la mobilitazione immediata di una serie di battaglioni, deve essere accelerata la disponibilità operativa di un reggimento d’artiglieria e garantita la massima disponibilità alla mobilitazione della truppa… (leggi tutto)

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Attività del (nuovo) PCI

Comunicato CC 6/2022 – 13 marzo 2022

Rendere l’Italia ingovernabile da Draghi e dai vertici della Repubblica Pontificia!

Nostro compito è porre fine alla partecipazione dell’Italia alla guerra in corso! È l’azione più efficace che le masse popolari italiane possono fare a tutela dei propri particolari interessi e per porre fine o almeno ostacolare la continuazione della guerra e quindi venire in aiuto alle popolazioni colpite. Tutti i comunisti e i progressisti devono promuovere la mobilitazione delle masse popolari a questo scopo! (leggi tutto il comunicato)

 

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Dall’Agenzia Stampa del P. CARC

Dalla GKN alla Grande Distribuzione Organizzata, il 26 marzo è per tutti!

La battaglia degli autisti di Busitalia di Perugia

NO alla guerra: e se a dirlo è un’associazione che ne raccoglie i reduci?

L’otto e sciopero per insorgere!

Corrispondenze dall’Insorgiamo tour

 

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