“La protesta e la promessa”. Giovedì 7 e Sabato 9 Aprile a Ravenna saranno organizzati due presidi davanti rispettivamente agli uffici Hera ed ENEL.
La protesta e la promessa.
Non vogliamo pagare noi le vostre sanzioni, la vostra guerra, le vostre speculazioni.
La protesta:
Due presidi contro il carovita e l’ingiustificato aumento del costo delle utenze:
-*- Giovedì 7 aprile ore 13,30 uffici HERA (via Romea) Ravenna
-*- Sabato 9 aprile ore 14,30 ufficio ENEL (via Monte Grappa angolo via Nigrisoli) Ravenna
Ci dicono che gli aumenti sono giustificati dalla guerra ma sono iniziati mesi prima nel progetto d’impoverimento e distruzione del reddito.
Operazione che ricorda quella che lo stesso Draghi ha fatto in Grecia lasciando una nazione distrutta ed in balia della più selvaggia privatizzazione e miseria diffusa.
Gli aumenti del gas (ad esempio) sono ingiustificati perché i contratti di fornitura ed i relativi prezzi sono stati stipulati molto temo prima.
Sulla spinta delle continue emergenze, decreto dopo decreto, fiducia dopo fiducia si straccia la costituzione e si autorizza il furto di libertà e reddito.
Si compra il gas dagli USA a costi esorbitanti. Gas che proviene da forme estrattive altamente inquinanti.
Viviamo in uno stato d’emergenza permanente: è appena “finita” l’emergenza “sanitaria” e subito inizia l’emergenza “energetica” e già si prepara quella “alimentare”.
Emergenze reali o solo un modo per distruggere ogni conquista?
Ci ripropongono i cibi modificati geneticamente, le centrali nucleari, i rigassificatori …
Tutto è possibile, tutto è permesso e il dissenso è zittito e criminalizzato.
Siamo in emergenza: ingoiate il rospo, sopportate l’impoverimento, dimenticate la costituzione.
Ma noi abbiamo buona memoria e poca sopportazione. Noi protestiamo. Noi ci organizziamo.
Noi abbiamo la speranza e voglia di lottare.
La promessa:
– Non accetteremo passivamente:
– l’attacco alle nostre condizioni di vita
– la distruzione della sanità pubblica
– la costruzione della nuove fabbriche chimiche
– i fanghi tossici provenienti dall’ampliamento del porto
– la cementificazione selvaggia
– la distruzione della piccola economia locale
Costruire centri commerciali ed altre fabbriche chimiche, distribuire fanghi sul territorio, ridurre e privatizzare la sanità, ecc. non ci sembra una politica coerente con la difesa della salute (sbandierata ed imposta militarmente a suon di decreti e restrizioni).
Come sempre l’ipocrisia dell’amministrazione cittadina e il silenzio dei partiti ravennati esprime solo l’adesione al profitto dei soliti pochi sulla pelle di tutti.
Questa città già cosi inquinata da comparire tra le più inquinate d’Europa (malgrado sia una piccola città) non si merita ulteriore inquinamento, ulteriore malattia.
Potremo riassumere la politica comunale nello slogan: meno sanità, più inquinamento, più malattia, più miseria.
Perfettamente allineata alla politica nazionale che aumenta le spese militari, manda armi ad alimentare guerre mentre attacca il reddito e la democrazia.
Invitiamo a partecipare agli appuntamenti con striscioni e cartelli ma vi chiediamo di non portare bandiere.
Non vogliamo essere una somma di associazioni e partiti ma persone unite nella ricerca di un percorso comune per la difesa della vita, della salute, del reddito.
Lavoratrici e lavoratori auto-organizzati
Ravenna 3 aprile 2022