[Resistenza] n.5-2022: Il nemico è in casa nostra e sta al governo: organizzare ovunque la nuova resistenza

E’ uscito Resistenza n. 04/2022!

 

Quando la storia bussa alla porta

Editoriale

Quando nel 1991 è arrivato a conclusione il processo di dissoluzione dell’URSS, la borghesia imperialista annunciava sguaiatamente la fine della storia – intesa come fine dell’epoca della lotta di classe – e prometteva pace e prosperità nel mondo “liberato dal pericolo del comunismo”. Bluffava.

Chi oggi ha sessant’anni ha vissuto sulla sua pelle cos’ha significato promuovere e partecipare alla lotta di classe in un contesto in cui il movimento operaio era poderoso perché sospinto da un movimento comunista forte in Italia e nel mondo. In un contesto in cui la classe dominante tremava al rischio concreto della rivoluzione socialista.

A questo va aggiunto che dal 1945 al 1975 il movimento economico della società è stato caratterizzato da una fase di accumulazione del capitale (dopo le distruzioni della Prima e Seconda Guerra Mondiale) e ciò ha voluto dire che “l’economia tirava”. Pertanto, sotto l’incalzo del movimento operaio e popolare e per timore della rivoluzione socialista, i padroni erano “disposti” e costretti a cedere parte dei loro profitti sotto forma di riconoscimento di diritti, tutele, benessere diffuso per le masse popolari. (Leggi tutto l’articolo)

 

Il nemico è in casa nostra e sta al governo: organizzare ovunque la nuova resistenza

Le Larghe Intese promuovono da decenni il revisionismo storico, la manipolazione dell’informazione e l’intossicazione delle coscienze senza limiti di mezzi e risorse.

Per cercare di mantenere il potere travisano la realtà senza ritegno: i loro lacchè non hanno rispetto neppure per sé stessi. Un esempio? Prendete Benigni: nel film La vita è bella racconta che l’esercito americano libera gli ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz, ma la verità storica è tutt’altra. È stata l’Armata Rossa a entrare per prima ad Auschwitz.

Vedete, i militanti del revisionismo storico non si fanno scrupoli: sono ben pagati dalla classe dominante per riscrivere e distorcere il passato perché, come recita un caposaldo della propaganda nazista, “una bugia ripetuta mille volte diventa una verità”.

Da anni le celebrazioni del 25 Aprile sono campo di battaglia per i lacchè della falsificazione storica, in particolare a Milano. Per la prima volta nel 2004 hanno sfilato nel corteo del 25 Aprile le bandiere sioniste dello Stato di Israele: un piccolo drappello che da allora si è andato via via ingrossando fino a diventare uno degli spezzoni principali della manifestazione istituzionale… (continua a leggere l’articolo)

 

Guerra in Ucraina – Contro la confusione, nessuna equidistanza

Già il nome, “guerra in Ucraina”, è fuorviante. Effettivamente il territorio del conflitto armato è ucraino e ucraina è la maggioranza della popolazione civile che lo subisce (ci sono anche russi, rumeni e altre minoranze più o meno consistenti), ma a combattere sul campo – e non da ora – non c’è tanto “l’esercito ucraino” quanto i battaglioni di mercenari neonazisti (Azov, Aidar, Dnipro 1, Dnipro 2 e altri minori) addestrati dalla NATO fin dal 2006, che usano armi della NATO e della UE per difendere il sistema politico imposto con il colpo di Stato del 2014 (vedi articolo “Nessuna giustificazione per l’attendismo” a pag. 11) e per massacrare la popolazione del Donbass e della Crimea in rivolta contro di esso: 14mila morti in sette anni.

In Italia, la propaganda di regime fa letteralmente carte false per presentare l’esercito ucraino alla stregua dei partigiani della Resistenza che hanno sconfitto il nazifascismo, ma non c’è niente che giustifichi un simile accostamento… (leggi tutto)

·         Leggi anche il saluto a Edy Ongaro, comunista e combattente italiano per l’indipendenza del Donbass ucciso da una bomba a mano dei nazisti intruppati nell’esercito ucraino: Salutiamo a pugno chiuso il compagno Bozambo

Leggi tutti gli articoli di Resistenza 04-2022: clicca qui

 

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Sulla manifestazione del 26 marzo a Firenze indetta dal Collettivo di Fabbrica GKN e altre mobilitazioni in corso

·         In piazza per insorgere e convergere – guarda i video!

·         Convergere e insorgere prima e dopo il 26 marzo – due esempi da Napoli

·         Nel percorso per insorgere si crea una nuova classe dirigente

·         “Pane, pace e libertà” oggi come negli scioperi del ’43 e ‘44

·         Il CLN a Firenze il 26 marzo

·         10, 100, 1000 scioperi per boicottare la guerra imperialista

Dibattito per la rinascita del movimento comunista

Complimenti Vladimiro Vaia!

Vladimiro Vaia ha risposto alla nostra lettera del 27 febbraio 2022 e alla proposta in essa contenuta: “perché non recensisci pubblicamente le nostre tesi introduttive al volume? Ci daremmo un’occasione per approfondire pubblicamente quel dibattito franco e aperto sul bilancio storico del movimento comunista detto in apertura e lo faremmo dando occasione, strumenti ed elementi a quel “popolo della sinistra” nel nostro paese che, orfano del primo PCI o figlio ribelle, largamente diffuso e altamente frammentato, cerca riferimenti ideologici, politici e organizzativi per riprendere l’opera lasciata incompiuta dai più generosi e dediti combattenti della prima ondata della rivoluzione proletaria”… (continua a leggere)

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