“Giornata della vergogna” del popolo italiano verso quello dell’ex Jugoslavia

Non saranno mal troppe le parole che verranno dette a propria discolpa per ripagare quanto commesso a quelle popolazioni per averle invase senza dichiarazione di guerra.

 

Per ricordare l’invasione nazifascista della Jugoslavia senza dichiarazione di guerra che ha provocato in quattro anni almeno un milione di morti.

È necessario, giusto, corretto e addirittura indispensabile agire ORA.

Perché se non si conosce la storia, l’essere umano ripete sempre i propri errori.

E la storia, questa sconosciuta, cade nell’oblio.

 

Oggi, 6 aprile, è stato messo un cippo virtuale sul quello che è stato il confine che ci ha separato per troppi decenni. Un segno condiviso per ridare luce ai fatti accaduti nei quattro anni successivi all’invasione.
Oggi si è detto basta!

Tutti coloro che sono intervenuti hanno denunciato un revisionismo storico che ha raggiunto livelli ormai inaccettabili ed è necessario e doveroso fermare questa deriva.

La storia si ripete perché non riusciamo a impararla, e la nostra memoria viene minata e offuscata da chi vuole rinobilitare alcune figure che non hanno avuto il giusto processo.

Quanto accaduto 81 anni fa è talmente attuale nella sua forma che ci permette di leggere i fatti di queste settimane in modo lucido.

Il seme è stato posto.
Ora è necessario farlo germogliare e crescere.
Noi tutti assieme.

Serena Pellegrino

06/04/2022

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