[Resistenza] Via dalle manifestazioni del 25 Aprile i guerrafondai e gli affaristi della guerra

Via dalle manifestazioni del 25 Aprile i guerrafondai e gli affaristi della guerra, via chi fa gli interessi degli sfruttatori, degli stragisti del Ponte Morandi e dei devastatori dell’ambiente, via chi ha riabilitato i “ragazzi di Salò” e calpesta la Costituzione del 1948! Per una nuova Liberazione!

Appello 25 Aprile – Via dalle manifestazioni del 25 Aprile i guerrafondai e gli affaristi della guerra

Il cuore della Resistenza batte in ogni mobilitazione per cacciare il governo Draghi, servo della NATO e della UE

Via dalle manifestazioni del 25 Aprile i guerrafondai e gli affaristi della guerra, via chi fa gli interessi degli sfruttatori, degli stragisti del Ponte Morandi e dei devastatori dell’ambiente, via chi ha riabilitato i “ragazzi di Salò” e calpesta la Costituzione del 1948! Per una nuova Liberazione!

I vertici del Partito Democratico sono i principali sostenitori e promotori delle misure antipopolari del governo Draghi: dallo smantellamento dell’apparato produttivo (delocalizzazioni) al carovita, dall’eliminazione del Reddito di Cittadinanza alle grandi opere speculative, dai tagli alla sanità all’aumento delle spese militari. Sono i principali sostenitori dell’ingresso dell’Italia in guerra al servizio degli imperialisti USA e della NATO; incuranti delle conseguenze immediate e future per le masse popolari del nostro e degli altri paesi, hanno interessi diretti nella produzione ed esportazione di armi poiché controllano le principali aziende belliche del paese.

In ragione della storia del nostro paese, i vertici del Partito Democratico – che non hanno nulla a che vedere con il vecchio movimento comunista, con il movimento operaio, con i partigiani e con la Resistenza – usurpano il ruolo di “eredi della Resistenza” fin dalla nascita del PD. Hanno usato e usano questo ruolo per piegare la storia, la tradizione e i valori di cui pretendono di essere figli agli interessi della classe dominante.

Nei trent’anni che abbiamo alle spalle i governi delle Larghe Intese, tra PD e polo Berlusconi, hanno eliminato o snaturato molte delle conquiste che le masse popolari avevano strappato quando il movimento comunista era forte nel mondo. (…) I vertici del PD sono stati tra i principali sdoganatori dei fascisti e dei repubblichini (con Violante e “i ragazzi di Salò”); hanno contribuito in mille modi, direttamente e indirettamente, al revisionismo storico (vedi la balla della liberazione di Auschwitz da parte delle truppe americane, raccontata nel film “La vita è bella”); sono stati i promotori delle infiltrazioni sioniste nelle celebrazioni del 25 Aprile (in particolare a Milano, sostenendo l’operazione “Brigata ebraica”); sono stati fra i principali promotori e sostenitori dell’equiparazione del comunismo al nazismo, operazione riassunta nella risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019. Oggi i vertici del Partito Democratico cercano di piegare la storia, e in particolare la Resistenza, all’obiettivo di trascinare l’Italia nella guerra in Ucraina, trasformando le celebrazioni del 25 Aprile in parate a sostegno della guerra, della NATO, dei battaglioni nazisti ucraini.

Le celebrazioni del 25 Aprile NON sono manifestazioni del PD, dei guerrafondai, dei sionisti e dei produttori e trafficanti di armi, di quanti sostengono le guerre della NATO-USA. NON sono manifestazioni a sostegno di Draghi, del suo governo e delle sue misure che riportano il paese indietro di 100 anni. Le manifestazioni del 25 Aprile non devono essere strumentalizzate da chi tradisce ogni giorno i valori della Resistenza, la memoria dei partigiani, la Costituzione del 1948 e usa le masse popolari come carne da macello e da cannone.

Facciamo appello a tutti i comunisti – organizzazioni, partiti, singoli – a tutti i sinceri democratici, a tutti gli antifascisti, all’ANPI, ai sindacati di base, ai centri sociali e ai movimenti di dare vita in ogni città a una “presenza partigiana” organizzata che estrometta il PD dalle piazze del 25 Aprile.

In alcune città esistono già appelli in questo senso… (leggi tutto)

  • Leggi l’appello all’ANPI di Catania promosso da alcune organizzazioni antifasciste cittadine (clicca qui)

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Il nemico è in casa nostra e sta al governo: organizzare ovunque la nuova resistenza

Le Larghe Intese promuovono da decenni il revisionismo storico, la manipolazione dell’informazione e l’intossicazione delle coscienze senza limiti di mezzi e risorse.

Per cercare di mantenere il potere travisano la realtà senza ritegno: i loro lacchè non hanno rispetto neppure per sé stessi. Un esempio? Prendete Benigni: nel film La vita è bella racconta che l’esercito americano libera gli ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz, ma la verità storica è tutt’altra. È stata l’Armata Rossa a entrare per prima ad Auschwitz.

Vedete, i militanti del revisionismo storico non si fanno scrupoli: sono ben pagati dalla classe dominante per riscrivere e distorcere il passato perché, come recita un caposaldo della propaganda nazista, “una bugia ripetuta mille volte diventa una verità”.

Da anni le celebrazioni del 25 Aprile sono campo di battaglia per i lacchè della falsificazione storica, in particolare a Milano. Per la prima volta nel 2004 hanno sfilato nel corteo del 25 Aprile le bandiere sioniste dello Stato di Israele: un piccolo drappello che da allora si è andato via via ingrossando fino a diventare uno degli spezzoni principali della manifestazione istituzionale… (leggi tutto)

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[Perugia] Pace o condizionatore? Intanto alla Colussi 300 operai in cassa integrazione

Mentre si discuteva sulle parole pronunciate da Draghi nella conferenza stampa del 6 aprile, sulla scelta tra pace e condizionatore acceso questa estate, in Umbria è arrivata la notizia della chiusura della Colussi di Petrignano di Assisi (PG). 300 operai sono stati messi in cassa integrazione per 13 settimane come effetto del caro energia e più in generale per gli effetti della guerra della NATO contro la Federazione Russa. Per effetto della speculazione sulle sanzioni sostenute anche dall’Italia che accelerano l’aggravarsi della crisi producendo effetti devastanti anche per il tessuto produttivo locale e del resto del paese.

La domanda di Mario Draghi risuona dunque più che mai fuori luogo se pensiamo che solo pochi mesi fa proprio lui ha dato il via allo sblocco dei licenziamenti e ha lasciato mano libera alle multinazionali di delocalizzare. È sempre lui che ha avallato il carovita e ad aver mandato l’Italia in guerra chiedendo ai lavoratori e alle masse popolari italiane sacrifici a difesa della libertà. Ma la libertà di chi? Sicuramente non quella di coloro che per vivere devono lavorare come gli operai della Colussi quanto, piuttosto, quella di chi con la guerra aumenta i suoi profitti.

Fare sacrifici per la pace per gli operai della Colussi e per tutti quelli delle aziende del nostro territorio che ancora reggono alla crisi, come la Perugina e l’AST di Terni significa organizzarsi e coordinarsi per cacciare il governo Draghi… (leggi tutto)

Dalla nostra Agenzia Stampa

·         La figuraccia di Sallusti e la pietosa difesa dell’agente Betulla

·         Solidarietà a USB. Mobilitazione unitaria e generale per cacciare Draghi

·         Fake news e guerra in Ucraina

·         A scuola di comunismo: che cos’è l’imperialismo?

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