Com’è che hanno sempre detto? Che per tutti, giovani compresi, i benefici della vaccinazione Covid superano i rischi? Un articolo pubblicato alla fine della settimana scorsa sulla prestigiosa rivista scientifica Nature smonta un gran pezzo di questa narrazione.
L’articolo esamina la situazione in Israele fra i giovani di età compresa fra i 16 ed i 39 anni, per i quali la possibilità di stare seriamente male o di morire a causa del Covid è più teorica che reale. Conclude che, in questa fascia di età, sono aumentate del 25% le emergenze cardiovascolari. Ma non per il Covid: piuttosto, dopo la vaccinazione.
Israele è il canarino nella miniera della vaccinazione Covid. Vi si è verificato un record di morti e di contagi nonostante la quarta dose. E adesso proprio Israele comincia a scoperchiare il vaso di Pandora dei problemi cardiaci nei giovani vaccinati.
Nell’articolo su Nature, gli studiosi hanno analizzato le chiamate al pronto soccorso per arresto cardiaco e per sindrome coronarica acuta in persone di età compresa fra i 16 e i 39 anni e le hanno messe a confronto con i tassi di vaccinazione in questa fascia di età.
Due grafici riassumono i risultati. Il primo, qui sotto, riguarda le chiamate per arresto cardiaco: il loro numero è evidenziato dalla linea rossa. In viola le somministrazioni delle prime dosi di vaccino Covid; in blu le somministrazioni della seconda. Il grigio, invece, l’andamento dei contagi Covid.
Il secondo grafico, dall’andamento molto simile, riguarda invece le chiamate per sindrome coronarica acuta. La linea che le descrive è anche stavolta quella rossa; in viola e in blu, le prime e seconde dosi di vaccino; in grigio i contagi Covid.
E poi ci sono altri grafici interessanti. Evidenziano due fenomeni. Il picco delle chiamate segue di due settimane il picco della somministrazione della seconda dose; esiste un altro picco di chiamate, che segue di due settimane la somministrazione delle prime dosi di vaccino ai guariti.
L’immagine qui sotto accosta i grafici relativi alle chiamate per arresto cardiaco (a sinistra) e per sindrome coronarica acuta. La linea formata da puntini blu rappresenta le somministrazioni delle seconde dosi effettuate due settimane prima, e “sposa” quasi perfettamente quella rossa delle chiamate per sindrome coronarica acuta. La ricostruzione delle prime dosi somministrate ai guariti è affidata alla linea verde. Anche in questo caso, un paio di settimane più tardi si registra un picco – e che picco! -di chiamate.
Certo, una correlazione temporale – l’unica cosa di cui tratta lo studio su Nature – non significa necessariamente un legame di causa-effetto. Ma sarebbe veramente interessante allargare l’indagine anche a questo aspetto. E così pure prendere finalmente in esame anche altri fatti che finora hanno trovato spazio solo come casi di cronaca.
Ad esempio, le morti improvvise fra i bambini verificatesi in inverno e i malori fra gli atleti, nonché l’autentica ecatombe verificatasi fra i ciclisti: non solo malori gravi ma anche malanni assortiti di fronte ai quali le squadre faticano a mettere insieme una squadra da presentare al via.
GIULIA BURGAZZI
02/05/2022
Vaccinazione Covid e problemi cardiaci gravi, Israele scoperchia il vaso di Pandora – Visione TV