La guerra di aggressione contro lo Yemen capeggiata dall’Arabia Saudita non solo non esiste per i media e i governi occidentali, fatto salvo le consuete eccezioni, ma dal momento che la popolazione yemenita la subisce da più di sette anni neanche la tregua sembra reggere. Riad continua a violarla e dall’occidente nessuno osa denunciare i crimini costanti di una monarchia, che fa delle violazioni dei diritti umani in casa sua come all’estero un suo marchio di riconoscibilità.
L’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, aveva annunciato ad aprile un accordo di cessate il fuoco completo di due mesi tra la cosiddetta coalizione, guidata da Riyad, e le forze yemenite.
Le parti in conflitto si impegnavano ad interrompere tutte le operazioni militari offensive. Inoltre, l’Arabia Saudita aveva promesso di consentire l’arrivo di navi combustibili nei porti della città portuale yemenita di Al-Hudaydah e di consentire all’aeroporto di Sanaa di riprendere i voli verso destinazioni prestabilite nella regione.
Tuttavia, una fonte militare yemenita, citata ieri dall’agenzia di stampa locale SABA, ha denunciato che, dall’entrata in vigore della tregua, la controparte ha violato il suddetto accordo 5.365 volte.
Queste violazioni, precisa la fonte, consistono in operazioni offensive, tentativi di infiltrazione, attacchi aerei, il volo di aerei da combattimento e da ricognizione, attacchi missilistici e di artiglieria, e spari con varie armi.
Inoltre, ha lamentato che, nonostante quanto concordato, gli aggressori continuano a bloccare il Paese, impedendo l’ingresso delle petroliere e le operazioni dell’aeroporto di Sanaa.
Il movimento popolare yemenita Ansarollah ha avvertito mercoledì scorso che la tregua finirà se la coalizione di aggressori continuerà a violare la nazione dello Yemen.
Questo dopo che l’esercito yemenita ha annunciato di essere riuscito ad abbattere un drone CH4 di fabbricazione cinese appartenente all’unità aerea della coalizione saudita.
In effetti, lo Yemen ha avvertito che la sua risposta alla mancata opportunità di cementare un cessate il fuoco sarà estremamente dolorosa.
Non è semplice propaganda, i danni inflitti dallo Yemen agli aeroporti e alle raffinerie di petrolio in Arabia Saudita non sono affatto uno scherzo, in un momento in cui, con la guerra in Ucraina, c’è tanto bisogno in Occidente anche del petrolio saudita.
L’AntiDiplomatico
06/05/2022