Studio su mascherine: con Ffp2, deterioramento cognitivo e della salute generale

Secondo un nuovo studio pubblicato sul sito di raccolta dati scientifici Medrxiv.org,  l’utilizzo di mascherine fa aumentare notevolmente l’inalazione di CO2, causando un generale deterioramento cognitivo e della salute.

Secondo lo studio, utilizzando  le FFP2, si supera velocemente la soglia di sicurezza di CO2, inalandone una quantità 10-20 volte superiore rispetto alla normale respirazione.

Si tratta del primo studio, in merito, che tiene conto del “rebreathing”– ovvero di valutazione della respirazione in circuito chiuso- con “captazione (inalazione) del CO2 dei gas espirati” in tempo reale.

Nello studio, ancora in fase preliminare, si raffrontano i valori di assunzione di anidride carbonica, come sappiamo dannosa per la salute:

  • con una respirazione libera si rileva una concentrazione 458 ppm di CO2
  • con l’utilizzo delle cosiddette mascherine chirurgiche ben 5.271 ppm
  • con le mascherine FFP2 si raggiunge addirittura la soglia 10.143 ppm

Tenendo conto che il limite di sicurezza sul lavoro e di 5000 ppm ci accorgiamo che la soglia è già superata utilizzando le mascherine chirurgiche, mentre è più che doppia con l’uso delle FFp2.

L’uomo inala l’ossigeno presente nell’aria durante l’inspirazione e rilascia anidride carbonica nell’aria durante l’espirazione. L’aria inspirata liberamente contiene normalmente una gran quantità di ossigeno mentre una minima quantità di anidride carbonica. L’aria espirata, invece, contiene solo il 16% di ossigeno, ma già il 4% di anidride carbonica. L’anidride carbonica già a partire da una concentrazione di 1000 ppm di anidride carbonica compromette prestazioni, la concentrazione e il benessere generale dell’individuo.

Con queste premesse immaginiamo come e quanto possa influire l’uso della mascherina, specialmente FFp2, nell’utilizzo continuativo che moltissimi ne fanno, per la salute e il benessere cognitivo.

Mentre dal 1° maggio le mascherine non saranno più obbligatorie in negozi, bar e ristoranti, musei, secondo l’ Ordinanza “ponte” del Ministro della Salute del 38 aprile resta l’ obbligo- di indossare i dispositivi di protezione  di tipo FFP2 su mezzi di trasporto, spettacoli al chiuso e strutture sanitarie.

Senza contare l’obbligo, per i nostri figli, ad indossarla durante l’orario scolastico: fatto e costume gravissimo poichè in questo caso ad essere colpiti sono soggetti deboli e con un metabolismo ancora in via di sviluppo.

Anche all’aperto, c’è da dire purtroppo, che anche finito l’obbligo, il Paese si scopre ancora terrorizzato, segnato da oltre due anni di campagna di terrorismo mediatico: la quotidianità degli italiani non sembra affatto cambiata, in tanti indossano comunque Ffp2 o chirurgiche anche all’aperto o quando non necessario.

Come ammesso anche da molte ex virostar come Matteo Bassetti, responsabile della diffusione e sedimentazione di questo orribile clima di panico, la mascherina da strumento sanitario si è trasformata in una sorta di “coperta di Linus”, un rifugio sicuro a cui aggrapparsi in un mondo  fatto di informazioni contraddittorie, specie per i più piccoli.

Ed è cosi che la mascherina non andrà mai a finire nel secchio dei rifiuti, al massimo in una tasca, nell’altra il green pass, pronta ad essere tirata fuori magari a Settembre, quando, ci si può scommettere, gli obblighi torneranno, magari con la diffusione della notizia dell’ennesima variante micidiale.

ANTONIO ALBANESE

13/05/2022

Studio su mascherine: con Ffp2, deterioramento cognitivo e della salute generale – Visione TV

Sharing - Condividi