Messico, Presidente Obrador: “Squalificare i medici cubani è un atto di viltà retrograda”

Sollecitato dai giornalisti che criticavano la decisione di contrattare 500 medici cubani per far fronte alle carenze mediche messicane, il presidente Obrador ha risposto: “Il sistema di salute che vogliamo otterere entro la fine del nostro mandato presidenziale è un sistema gratuito e di qualità per tutti i messicani.

Le visite, le protesi, l’attenzione medica: tutto deve essere gratuito, soprattutto per la popolazione senza sicurezza sociale, che è la metà della popolazione del Messico.

Vogliamo pensare anche a quelle popolazioni che vivono nelle zone rurali dove non ci sono ospedali o cliniche; pensate, i maestri che decidono di andare a lavorare nelle scuole di quelle aree e le loro famiglie non sanno dove andarsi a curare se si ammalano, questo è inaccettabile.

Il nostro programma è che riusciremo a coprire 15 Stati entro il primo trimestre del prossimo anno.

Il principale problema del Messico finora è stato la disonestà di chi lo ha governato e questa, sommata al sistema neoliberista, ci ha lasciato senza medici.

Alcuni ci dicono che stiamo esagerando, ma i numeri della OMS parlano chiaro, in Messico mancano medici.
Quello che faremo è parlare coi medici messicani giovani, i quali spesso hanno uno spirito sociale, di aiuto al prossimo e sono disposti ad andare a lavorare in regioni povere e disagiate.

Ma purtroppo ci sono altri medici che pensano che il loro mondo è esclusivamente quello altolocato in cui sono cresciuti, questo è un altro danno che ci ha lasciato il sistema neo liberista ed è proprio per questo motivo che abbiamo contrattato i medici cubani.

Lo ripeto ancora una volta, daremo la precedenza ai medici messicani, riempiremo i posti nelle strutture con tutti i nostri medici che si renderanno disponibili.

Ma già sappiamo che non avremo abbastanza medici messicani disponibili perché purtroppo, i medici che abbiamo contattato per andare a lavorare sulle montagne dello stato di Guerrero si sono rifiutati.
La maggior parte di loro, vivono nelle parti benestanti delle grandi città messicane e conoscono meglio New York e Madrid che i nostri stati più poveri; non li sto rimproverando ma è la realtà.

Al contrario, i medici cubani già ci hanno aiutato durante l’epidemia di Covid-19 e li ringraziamo moltissimo.
La verità è che criticare i medici cubani per ragioni politiche, per ragioni ideologiche, per essere conservatori, per essere retrogradi è un atto di viltà che squalifica il diritto alla salute il quale è un diritto umano.
A Cuba ci sono medici specialisti eccellenti, sono andati a lavorare anche in Europa, hanno aiutato l’Italia nel momento più difficile della pandemia e lì hanno ringraziati e glì hanno reso omaggio.

Se ci fossero medici statunitensi con queste caratteristiche siamo pronti a contrattarli per venire in Messico, lo stesso siamo pronti a fare se ci sono medici francesi pronti a venire qui.

Quello che è prioritario è che in ogni paesino del Messico ci siano medici.

Attualmente in Messico abbiamo 0,7 medici per 100.000 abitanti, mentre la raccomandazione della Organizzazione Mondiale della Salute è 1,2 medici per 100.000 abitanti.
Questi sono tutti numeri tenuti nascosti durante la lunga notte del periodo neoliberista.
Un periodo che ha causato anche un’altra grave tragedia: quella della disintegrazione della famiglia, molti giovani hanno preso il cammino del comportamento delinquenziale ed anti sociale.

Nel neoliberismo cresce l’individualismo senza scrupoli morali, con l’assenza di principi si fomenta un modello di vita dove le cose materiali si elevano al rango supremo: l’imitazione di idoli spesso discutibili, i prodotti di marca, il raggiungimento del successo a tutti i costi prevalgono su tutto il resto.

La nostra sfida è far prevalere un altro modello”.

24-05-2022

Presidente Obrador

(Traduzione Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana)

Nel link sottostante il video completo della conferenza stampa.Il passaggio tradotto nel post inizia al punto 1h 46′.

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