L’indecente Zelensky ora se la prende con Germania e Canada per la vicenda della turbina russa

Credo che Zelensky abbia oltrepassato la linea rossa (a dire la verità forse già da un pezzo) e lo abbia fatto con lo Stato sbagliato: la Germania.

Le ultimissime dichiarazioni del nuovo paladino della democrazia segnano un punto di rottura evidente tra Germania ed Ucraina, si è scagliato contro i tedeschi così: “Un’eccezione assolutamente inaccettabile al regime di sanzioni contro la Russia” riferendosi in particolare alla vicenda della turbina restituita per il gasdotto Nord Stream 1.

Inoltre, non contenti, il governo Ucraino ha anche convocato il rappresentante del Canada in Ucraina proprio per protestare contro questa decisione di aggirare le sanzioni.

Per l’Ucraina, la Germania ha bloccato il gasdotto Nord Stream 2 prima ancora del 24 febbraio, gasdotto su cui aveva investito decine di miliardi e che ora è una cattedrale nel deserto, sta subendo insieme a tutta l’UE un calo dell’Euro mai visto prima, un’inflazione che non si vedeva dagli anni 70 e ha inviato armi (seppur con il contagocce) per sostenerli nel conflitto. Praticamente, come del resto tutti gli Stati UE, ha compromesso la tenuta del proprio paese per sostenere la causa Ucraina.

Zelensky a quanto pare non conosce la storia, servirebbe che qualcuno gli spiegasse che la Germania non è l’Italia, e che quando vede minata la propria economia con inevitabili conseguenze che si ripercuoteranno sui cittadini Tedeschi, alzano la testa per curare gli interessi della propria gente, come hanno sempre fatto.

Questa vicenda ci dice due cose: la prima che i governanti ucraini non conoscono né riconoscenza né decenza; la seconda è che finalmente qualcuno si sta svegliando dal letargo e inizia a capire realmente che questa non è una guerra per la difesa della democrazia, ma per ben altro.

Chiedere a Washington per saperne di più!

Giuseppe Salamone

12/07/2022

Giuseppe Salamone | Facebook

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