Quarta dose approvata per gli over 60, eventuale quinta dose in autunno con vaccini aggiornati, malori fatali tra giovanissimi e sportivi, vittime di reazioni avverse che lottano con le unghie e con i denti per veder riconosciuto il proprio male: una situazione questa che non riguarda solo l’Italia ma anche altri Paesi, europei e non.
Negli ultimi mesi sono nate diverse associazioni di cittadini che premono per avere Commissioni di inchiesta che facciano luce su quanto avvenuto in questi oltre due anni di emergenza sanitaria. Per essere ascoltati occorre fare numero, e così le associazioni e i comitati cercano altre testimonianze non solo nel loro Paese d’origine ma anche altrove, così da creare un ponte che unisca in una sola, potente voce tutte queste storie dolorose.
È il caso per esempio della piattaforma Jab Injuries Global, una community nata in Australia e propagatasi in altri paesi del mondo, dal Canada a Singapore fino all’Italia, per mostrare al mondo che ove esistono dei rischi deve esserci anche la possibilità di scelta. E la dimostrazione dei rischi sono proprio le vittime del vaccino.
Come riporta il quotidiano La Verità, a gestire la sezione italiana potrebbe essere il Comitato Ascoltami, che chiede diagnosi e cure per le vittime del vaccino Covid e che ha richiesto l’apertura di una commissione d’inchiesta parlamentare sui vaccini.
I sintomi e le reazioni avverse raccolte dalla piattaforma Jab Injuries Global in tutto il mondo sono molto simili tra loro: l’elevata percentuale di donne colpite (circa il 75% secondo l’organizzazione), e la maggior frequenza di problemi cardiaci nelle fasce più giovani, tra i 18 e i 35 anni, soprattutto nei maschi. E poi ci sono le esperienze di vita, pubblicate quotidianamente nelle sezioni di ogni Paese. Storie che si ripetono sempre uguali e che non possono più essere trattate come semplici coincidenze.
Storie simili non solo dal punto di vista sanitario ma anche dal punto di vista dell’isolamento sociale e familiare, dove i sintomi vengono sminuiti e la disperata richiesta di diagnosi e cure si abbatte contro un muro di omertà che sembra rispondere al nuovo undicesimo comandamento: “non parlerai mai male del vaccino”.
L’esperienza più diffusa riguarda i problemi al cuore, ma ci sono anche tante storie di persone che affermano di “bruciare” dall’interno, ci sono casi di paralisi facciali, spasmi muscolari. Alcuni di loro hanno trovato il coraggio di condividere la propria storia anche per sensibilizzare i troppi negazionisti delle reazioni avverse: “sto condividendo questo”, scrive Monique, del Queensland in Australia, “così magari ci penserai due volte prima di avere una discussione con un amico o una persona cara riguardo le loro scelte, e sceglierai di essere gentile invece di credere di saperne di più”.
Miriam Gualandi
18 Luglio 2022