[Salviamo il Paesaggio] Davvero possiamo parlare di consumo di suolo buono e consumo di suolo cattivo?

Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio (27/7/2022)

Come ogni anno, nel pieno dell’estate è stato presentato il Rapporto SNPA “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. E, come ogni anno, la fotografia che esce dal puntuale e dettagliato monitoraggio dei ricercatori dell’ISPRA mostra un impietoso quadro che rende (dovrebbe rendere…) sempre più evidente la situazione di emergenza piena in cui versa il martoriato suolo italico. Quest’anno, però, la presentazione del Rapporto è stata parecchio “animata” e ha demarcato una – forse insanabile – linea di confine tra due mondi e due visioni: da un lato ricercatori, comunità scientifica e società civile; dall’altro le rappresentanze politiche.
Il detonatore che ha fatto “brillare” il divario tra i due blocchi è stata l’affermazione fugace dell’uscente ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che si è addentrato in una disamina che ha scatenato l’immediata reazione di Paolo Pileri e di Luca Mercalli

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Consumo di suolo: nel 2021 il valore più alto degli ultimi 10 anni

Rapporto SNPA 2022: con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo torna a crescere e nel 2021 sfiora i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato.
Tra il 2006 e il 2021 il Belpaese ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 km2 all’anno a causa principalmente dell’espansione urbana e delle sue trasformazioni collaterali che, rendendo il suolo impermeabile, oltre all’aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, provoca la perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici, con un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di Euro l’anno

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Jova Beach Party. Le spiagge e i corsi d’acqua non sono discoteche da spianare e tombare

LIPU, SOA, GFV e Arci Vasto: “altro che sostenibilità del concerto, le spiagge non sono cumuli di sabbia inerte dove fare piste da ballo tombando pure corsi d’acqua ma siti dove vivono piante e animali. Invece di assediare e occupare le spiagge, perché non continuare a usare i luoghi deputati a questi eventi, come stadi e piazze?“. Oppure, come suggerito dalle associazioni pugliesi, andare nei luoghi del disastro industriale e ambientale, dall’Ilva a Marghera, da Gela a Porto Torres, da Brindisi a Falconara. Un passo forse troppo grande per Jovanotti e i suoi sponsor?

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Puglia: pronto il nuovo Piano Casa, ma non è un passo avanti…

La quinta commissione del consiglio regionale ha completato i suoi lavori e ha approvato (con l’astensione dell’opposizione) la bozza del nuovo Piano Casa dopo mesi di “feroci” discussioni. La nuova bozza è stata enfaticamente salutata come una norma in grado di accontentare tutti, tanto che l’edizione locale de “La Repubblica” ha titolato a grandi caratteri: «Gli ambientalisti su Piano Casa: un passo avanti per la Puglia» e ha proseguito annotando la generale piena soddisfazione, comprendendo anche gli Ordini professionali e la stessa minoranza consiliare che non ha votato contro ma, appunto, ha scelto di astenersi.
La notizia non è però corretta: diverse voci “ambientaliste” hanno ripetutamente messo in discussione – e in modo fortemente critico – la proposta normativa…

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Vivere la siccità e fermare il consumo di suolo agricolo

Quest’anno, dopo due settimane, ai primi di maggio abbiamo dovuto rinunciare a somministrare l’erba verde alle vacche, scegliendo di affienare quel poco di raccolto che avevamo in campagna.
Terminato il maggengo e il fieno di loietto e trifoglio, ci abbiamo messo giorni a capire che non avremmo avuto acqua per irrigare i prati. Il vento secco che soffia inesorabilmente si accompagna al sole cocente e credo che anche per noi arriverà il momento che un allevatore non vorrebbe mai vivere: la scelta di ridurre il bestiame per l’impossibilità di nutrirlo a sufficienza.
Fermare il consumo di suolo agricolo è una delle cose che si può fare da subito innescando processi virtuosi di riutilizzo e di rigenerazione…

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Ritrovarsi d’improvviso all’inferno

Stiamo andando a fuoco. Siamo in un forno a microonde. L’ambiente intorno a noi si sta letteralmente trasformando in uno sterile deserto rovente. Il motivo lo conosciamo, la comunità scientifica internazionale ce lo ricorda da decenni, con tanto di numeri, statistiche ed evidenze incontestabili. Ma ora basta uno sguardo fuori dalla finestra, perché gli effetti del cambiamento climatico ci sono esplosi in faccia…

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Forum dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio
“SALVIAMO IL PAESAGGIO – DIFENDIAMO I TERRITORI”
www.salviamoilpaesaggio.it
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