Amnesty International: “L’esercito ucraino usa i civili come scudi umani”

L’esercito dell’Ucraina usa i civili come scudi umani. I media occidentali mainstream lo hanno sempre negato, eppure ora lo dice un comunicato stampa pubblicato oggi, giovedì 4 agosto, dalla sezione britannica di Amnesty International. Non si tratta esattamente di amici di Putin: Amnesty difende i diritti umani partendo da una visione del mondo pienamente in linea con l’Occidente e coi suoi cosiddetti valori.

Per la precisione, Amnesty afferma che l’esercito ucraino impiega come basi militari scuole ed ospedali e che colloca in aree residenziali armi da cui partono bombardamenti anche quando sono disponibili delle valide alternative, mettendo così in pericolo i civili. Non usa l’espressione “scudi umani”, ma il significato è esattamente quello. La presenza dei civili è sfruttata come deterrente per i bombardamenti russi. E quando i russi bombardano, i civili muoiono: col risultato che la Russia diventa brutta e cattiva.

L’indagine di Amnesty sugli scudi umani non ha toccato casi celebri come l’ospedale di Mariupol: viene in mente la storia di Mariana, la ragazza simbolo del bombardamento, raccolta da Giorgio Bianchi. Non ha toccato nemmeno il teatro di Mariupol (60 morti nei bombardamenti russi)  o l’acciaieria Azovstal. I civili  sono stati descritti dai grandi media occidentali come rifugiati all’interno di queste due strutture. Le conclusioni di Amnesty relative agli scudi umani sono tali da suggerire che la decisione dei civili di “rifugiarsi” lì dentro non fosse poi così spontanea.

Soprattutto, l’indagine di Amnesty rovescia la narrazione dominante secondo la quale l’esercito russo è l’unico a commettere brutalità: esce cioè dall’imperante  visione, come dire?, moralistica e unipolare del conflitto.

Alcuni passi del lungo comunicato stampa attribuiscono all’esercito russo responsabilità molto gravi, come l’uso di munizioni a grappolo. La quasi totalità però è dedicata ai risultati di indagini sul campo dopo i bombardamenti russi di aprile nelle zone di Kharkiv, Donbass e Mykolaiv.

In varie aree, dice Amnesty, risulta che l’esercito ucraino abbia collocato postazioni di fuoco e basi in mezzo alle case, anche se si trattava di luoghi lontani dal fronte dei combattimenti e anche se erano disponibili valide alternative che non avrebbero messo in pericolo le vite dei civili. E oltretutto, dice ancora Amnesty, non risulta che i civili fossero stati almeno invitati ad allontanarsi.

Alcuni passi sono dedicati alle scuole e agli ospedali. Le scuole, scrive Amnesty, erano chiuse a causa della guerra: ma esse sono comunque situate in aree fittamente abitate. I ricercatori di Amnesty ne hanno visitate 29. In 22 hanno trovato soldati o segni di presenza dell’esercito ucraino:  divise, munizioni tolte dalle custodie, razioni di cibo, veicoli militari. I russi hanno bombardato numerose scuole in cui era presente l’esercito ucraino.

E poi gli ospedali. I ricercatori di Amnesty hanno visto le forze ucraine utilizzare gli ospedali come basi militari  in cinque luoghi: non si dice quali. In due città non ulteriormente specificate decine di soldati riposavano, si aggiravano e mangiavano negli ospedali.

Ospedali e scuole usati come basi militari, postazioni di fuoco collocate in mezzo alle case anche se non c’era alcun bisogno di metterle proprio lì. Ecco cosa c’è dietro la copertina di Vogue dedicata al glamour bellico di Zelensky e consorte. Ecco la verità dietro all’immagine dell’esercito ucraino che le agenzie di PR descrivono come un piccolo e coraggioso Davide in lotta contro il Golia russo.

GIULIA BURGAZZI

04/08/2022

Lo dice Amnesty International. L’esercito ucraino usa i civili come scudi umani – Visione TV

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