Per una campagna elettorale non solo di comizi e comparsate in TV, ma soprattutto di iniziative di lotta contro il carovita, lo smantellamento delle aziende, la partecipazione alla guerra USA-NATO, la devastazione dell’ambiente e il riscaldamento climatico, lo sfascio e la privatizzazione della sanità e della scuola, le grandi opere inutili e dannose, gli sfratti, il maltrattamento degli immigrati, la repressione.
Una campagna di mobilitazioni e proteste per rendere il paese ingestibile dal governo Draghi (il governo del pilota automatico della UE e della NATO, la cosiddetta “agenda Draghi”) e qualsiasi governo che i vertici della Repubblica Pontificia (grandi capitalisti e banchieri, imperialisti europei, USA e sionisti, Vaticano, organizzazioni criminali) puntano a installare.
Dopo la caduta del governo Draghi a fine luglio, sono state indette elezioni politiche anticipate per il 25 settembre. I tempi estremamente ridotti per la raccolta delle firme, la presentazione dei simboli e la composizione delle liste, uniti ai cavilli e alle procedure della legge elettorale in vigore (tra qualche anno sarà dichiarata incostituzionale anche questa, come avvenuto per il Porcellum?), ostacolano gravemente la partecipazione di partiti e coalizioni che non sono già presenti in Parlamento. Togliendo di mezzo in questo modo partiti e coalizioni che potenzialmente possono raccogliere il malcontento e la protesta delle masse popolari,
– le elezioni diventano solo un regolamento di conti fra le fazioni delle Larghe Intese;
– la campagna elettorale rimane uno strumento di intossicazione su ampia scala delle masse popolari (fra promesse campate per aria e la “lotta” fra Letta e Meloni);
– Draghi prosegue “a tempo indefinito” ad attuare il suo programma, liberato dalle procedure di governo e parlamentari con il paravento del disbrigo degli affari correnti.
Dietro le quinte del teatrino della politica borghese, i “grandi elettori” e i loro partiti delle Larghe Intese stanno manovrando per una loro soluzione di governo: indipendentemente dall’esito delle elezioni del 25 settembre puntano a reinstallare Draghi o un suo “parente stretto” affinché prosegua l’attuazione dell’agenda Draghi. In sintesi: cambiare tutto per non cambiare niente. [Leggi tutto]
La Festa nazionale della Riscossa Popolare è aperta a ogni lista contro le Larghe Intese che deve raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni del 25 settembre
L’11 agosto inizia la Festa nazionale della Riscossa Popolare a Marina di Massa