”Il terrorismo nucleare di Kiev verso la centrale elettrica di Zaporozhye minaccia tutta l’Europa” eppure in Occidente si continua a sostenere che è stata la Russia a condurre tale azione. I media mainstream fanno la loro parte “inquinando” la verità, con l’intento di far credere che sia stata la stessa Russia a bombardare la centrale nucleare che è sotto il suo stesso controllo. Da allora la verità è stata indiscutibilmente diffusa nientemeno che da Zelensky e dal suo consigliere senior Podalyak. Il primo ha sfacciatamente dichiarato che “Ogni soldato russo che spara alla struttura nucleare, o spara usando detta struttura come copertura, deve capire che diventa un bersaglio speciale per i nostri agenti dell’intelligence, per i nostri servizi speciali, per il nostro esercito”, mentre il secondo ha confermato che Kiev “userà qualsiasi tipo di arma” per “liberare” la centrale dal controllo russo.
Quindi, ancora una volta, la Russia aveva ragione nel sostenere che il pericolo di un “incidente” nucleare in Europa fosse reale. Il fatto che queste minacce non siano state condannate da nessun funzionario occidentale fa pensare che si preferisca tenere la spada di Damocle di una catastrofe nucleare sulla testa di tutti i cittadini europei. Ciò è tanto più sorprendente quando le conseguenze di qualsiasi potenziale disastro si riverbererebbero ampiamente in tutto il continente, in particolare nella regione del Mar Nero che diversi membri dell’UE e della NATO sostengono.
I cittadini occidentali, consapevoli del rischio che corrono, purtroppo non sono in grado di cambiare il corso degli eventi. Anche se protestassero pacificamente in massa, non otterrebbero risultati: al massimo potrebbero riuscire a fare pressione sui loro governanti per condannare Kiev, anche se difficilmente li ascolteranno. L’unico in grado di evitare questa imminente catastrofe nucleare sono gli Stati Uniti.
Cinicamente parlando, a Washington potrebbe addirittura far comodo una eventuale catatrofe nucleare in terra europea in quanto sarebbero annientati per sempre i suoi competitori economici oltre Atlantico. Ed è ciò a cui si potrebbe arrivare visto che Kiev si vanta di bombardare lo ZNPP con il pretesto di “liberarlo” dal controllo russo.
La lezione da imparare da questa situazione, che è molto più grande del conflitto ucraino stesso, è che elementi radicali dell’élite statunitense ricorreranno a qualsiasi sforzo per garantire i loro interessi. In un quadro più ampio, dopo il provocatorio viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan all’inizio di questo mese, si puà sospetttare che l’opzione “incidente nucleare” indiretto di Kiev potrebbe interessare anche la Cina.
Il teatro dell’Asia orientale della Nuova Guerra Fredda è molto diverso da quello dell’Europa orientale, ma lo stesso principio strategico rimane costante: non si può più escludere che i delegati regionali degli Stati Uniti seguiranno le orme di Kiev alzando la posta in gioco ai massimi livelli in un disperato tentativo di fermare la Cina se sta emergendo vittoriosa in un conflitto caldo (anche a un ritmo lento e costante come la Russia è in Ucraina). In un certo senso, questo è un remix della cosiddetta “Madman Theory” di Nixon in cui fingeva di essere abbastanza pazzo da fare l’impensabile per scoraggiare i rivali internazionali del suo paese in quel momento, con la differenza principale che l’élite statunitense guidata ideologicamente potrebbe in realtà non fingere.
Andrew Korybko
15/08/2022
(traduzione automatica, rielaborazione testo: ambientewb.org – ci scusiamo per eventuali errori)