[Rete Ambientalista] Un agosto di lotta

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In migliaia NoTav in marcia contro il fortino fantasma.

I piagnistei della questura e le fantasie della stampa.

No muos, combattivo corteo verso la base usa. La polizia attacca.

Dal campeggio No Muos in contrada Ulmo/Niscemi è partita la manifestazione sino ai cancelli della base Us Navy Nrtf, controllata in modo massiccio da polizia e digos, camionette, jeep, auto, elicotteri, poliziotti pure a cavallo…Un corteo combattivo e determinato contro la guerra, contro l’occupazione con le basi militari dei territori come la Sicilia con il beneplacito dei governi italiani asserviti agli USA/Nato, contro gli strumenti di morte come il Muos oggi anche al servizio della guerra interimperialista in Ucraina. All’arrivo al primo cancello della Base, alla battitura delle reti la polizia ha attaccato in modo assolutamente spropositato il corteo sparando getti di acqua con gli idranti sui manifestanti  nonché lanciando lacrimogeni illegali al gas CS. (vedi foto).

Fiume “riscaldato” e inquinamento, le rovine dell’inceneritore.

I Comitati manifestano. Per raffreddare l’impianto per il trattamento dei rifiuti viene presa e riscaldata l’acqua dei fiumi, Padova  è la  terza città in Europa per le polveri nell’aria. Ora vogliono aumentare la capacità dell’inceneritore. 

Schiumata record, il venerdì nero del Bacchiglione.

Un circolo di pescatori documenta la ennesima contaminazione del corso d’acqua a Debba: gli strali di Guarda sul depuratore di Longara. E intanto sul mondo ecologista si moltiplicano le preoccupazioni per i cascami piemontesi dell’affaire Pfas: fioccano  commenti a non finire dopo che una troupe della tv di Stato belga ha reso noti i risultati delle analisi del sangue effettuati su alcuni residenti della zona di Spinetta Marengo ad Alessandria. 

Basta proroghe al benzopirene di Italiana Coke.

A Cairo Montenotte nei primi mesi dell’anno picchi altissimi di benzopirene nell’aria 7 volte superiori al valore obiettivo sui 12 mesi. Già nel 2020 e 2021 erano stati superati i valori medi annuali. Evidentemente ad Italiana Coke non viene imposto di rispettare  tutte le prescrizioni date dagli enti preposti e ribadite dai Giudici amministrativi: Consiglio di Stato nel 2021 e Tar Liguria pochi giorni fa che ha rigettato il ricorso di Italiana Coke contro le prescrizioni della Regione. Italiana Coke aveva tempo fino a metà agosto per installare il sistema di monitoraggio di emissioni previsto dall’AIA , per cui è stata concessa una proroga di 50 giorni per difficoltà a reperire le forniture. Il numero di morti di tumore del sangue e di organi a Cairo è per gli uomini 90 volte superiore rispetto al resto della regione e 70 volte per le donne. Altre proroghe non sono ammissibili: si intensificano le proteste.

I Premi Attila non tramontano mai.

Non ci dimentichiamo dei nostri PREMI ATTILA supervotati: i Benetton che dal crollo del ponte Morandi ci hanno ulteriormente guadagnato, Salvini che ha dimezzato i sondaggi, Renzi che ha ridotto il risultato elettorale a meno di un decimo, Draghi che da cardinale si aggira al Quirinale. E Fabrizio Palenzona, che merita il seguente  aggiornamento  a cura di Gianni Barbacetto.

Quanto hanno guadagnato i Premi Attila Benetton dalla vendita di autostrade allo Stato.

La plusvalenza realizzata con la cessione al consorzio capitanato da CDP è di ben 5,31 miliardi di euro. tutto messo nero su bianco nella semestrale di Atlantia – per la famiglia di magliari veneti, che possiede il 30% della holding, il guadagno pro-quota sfiora 1,8 miliardi…  La beffa per lo Stato: ha restituito ad Atlantia tutti i soldi incassati dalla privatizzazione. La notizia è passata sottotraccia, quasi fosse una questione di ordinaria amministrazione. Ma qui di ordinario c’è ben poco (continua)

Modello Genova, soldi e politica: il nuovo potere fondato sulla tragedia del ponte.

Per effetto della tragedia del 2018, in città è arrivata una quantità di denaro pubblico senza precedenti, quasi 8 miliardi di euro, intorno alla quale si è cementata l’alleanza tra il presidente di regione Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci. Il  crollo del Ponte Morandi ha trasformato il capoluogo ligure in un prototipo politico economico che molti vorrebbero esportare nel resto d’Italia. Invece parliamo di un sistema che utilizza soldi – 6 miliardi, forse in futuro addirittura 8 – per realizzare opere cementifere, ma soprattutto per cementare un sistema di potere. Per costruire e comprare consenso. Parliamo, prima di tutto, di finanziamenti dall’Italia e dall’Europa; una quantità forse mai vista in una sola città.  La Lanterna. Perfino lei. Intorno al simbolo di Genova nascerà una distesa di container: un’opera bocciata anni fa dal ministero dei Beni Culturali che oggi viene realizzata con la scorciatoia delle procedure straordinarie. Così arrivano 30 milioni di finanziamenti pubblici per tombare una calata, portare migliaia di contenitori sotto il faro più famoso del mondo.

Chemviron sorvegliata speciale per i Pfas.

Insieme ai tecnici dello Spisal,  sopralluogo dei carabinieri ambientali NOE alla Chemviron, lo stabilimento chimico di Legnago che tratta i reflui della Miteni, la fabbrica finita al centro dell’affaire Pfas. La questione è nota da tempo e riguarda la filiera dello smaltimento dei reflui da Pfas, i temuti derivati del fluoro realizzati dalla trissinese Miteni finiti nelle acque di falda e poi trattati proprio dalla Chemviron. Nel corso di tale sopralluogo si sono riscontrate le criticità e per tale motivo lo “Spisal  sta valutando i provvedimenti da adottare al fine di eliminare e ridurre al livello più basso tecnicamente possibile l’esposizione dei lavoratori alla polvere di carbone”. Dopo un esposto del gruppo Mamme No Pfas, il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell’Ulss 9, ossia lo Spisal, già nel  novembre scorso aveva effettuato un sopralluogo. Dopo il quale i lavoratori sono stati invitati nel programma di screening.

Le analisi del sangue parlano chiaro: la popolazione di Spinetta Marengo è contaminata da Pfas.

Oggi, 17 agosto 2022,  gli scienziati del CHU -policlinico universitario di Liegi (Belgio) e dell’Università di Liegi, nelle persone della dottoressa Corinne Charlier, della dottoressa Catherine Pirard e del Dottore Gauthier Eppe,  hanno incontrato a Spinetta Marengo  le persone che a marzo si erano sottoposte a prelievo del sangue, tra cui Lino Balza. Lo scopo è stato di  illustrare  il risultato dell’indagine epidemiologica condotta, nel rispetto della privacy. I risultati di queste ricerche permettono di affermare che la popolazione di Spinetta Marengo è significativamente più contaminata sia dai cosi detti “vecchi” che dai “nuovi “ PFAS : Pfoa, C6O4, ADV. Leggi il rapporto allegato

      

Con la troupe televisiva belga e gli scienziati dell’Università di Liegi.

Il rapporto scientifico si inquadra nell’inchiesta, alla quale abbiamo collaborato come Movimento di Lotta per la salute Maccacaro, avviata  nel mese di marzo 2022 quando i giornalisti e gli  operatori della trasmissione “INVESTIGATION”, della RTBF , televisione nazionale belga, hanno incontrato la popolazione nel sito in cui lavora e produce Pfas lo stabilimento Solvay Specialty Polymers S.p.A . Per questo lavoro giornalistico, un gruppo di abitanti di Spinetta Marengo, nonché per riscontro di residenti ad Alessandria in zona adeguatamente distante dallo stabilimento Solvay, ha accettato di sottoporsi ad una indagine epidemiologica per valutare se questi “inquinanti eterni” si trovano in quantità importante nel sangue della popolazione che vive vicino al polo chimico. Il sangue di questi due gruppi di persone, è stato analizzato dagli scienziati dell’Università di Liegi. I risultati sono drammatici e inequivocabili. Il reportage dell’indagine, che ha  come oggetto  l’impatto del polo chimico sulle condizioni di salute della  popolazione di Spinetta Marengo sarà trasmesso inizio settembre in Belgio, e divulgato su questo Sito.

Io, con i Pfas nel sangue e il tumore alla tiroide.

Le patologie, tra cui il tumore maligno alla tiroide, sono confermate dalle mie recenti analisi del sangue dei composti perfluorurati (Pfas). Per le lesioni e i danni, dunque mi costituirò parte civile in Tribunale nei confronti della Solvay che a Spinetta Marengo li produce e diffonde in acque suolo aria. Con me potranno farlo quanti, aderendo alla nostra Iniziativa di marzo con l’Università di Liegi, hanno riscontrato nelle analisi le preoccupanti concentrazioni di Pfas (PFOA, C6O4, ADV) e dunque sono stati colpiti e/o sono a rischio per queste bioaccumulabili e indistruttibili sostanze tossiche cancerogene mutagene: malattie della tiroide, cancro ai testicoli, cancro ai reni, fegato, disturbi del sistema immunitario, colesterolo, infertilità, colite ulcerosa, ipertensione indotta dalla gravidanza, ipercolesterolemia, disturbi dell’apprendimento nei bambini eccetera. Potrà farlo la popolazione lavorativa e residente di Alessandria qualora sottoposta a screening di massa, così come rivendichiamo alle istituzioni da almeno quindici anni e ripetiamo con l’attuale Raccolta di firme.

Clicca qui l’esposto (il 14°) inviato via Pec da Lino Balza alla Procura della Repubblica di Alessandria.

Solvay contesta gli Scienziati e sputtana gli Amministratori:

tutte le istituzioni sapevano del sangue contaminato dei lavoratori.

L’indagine epidemiologica dell’Università di Liegi è contestata da Solvay con una immediata replica del 18 agosto. Noi commentiamo -esterrefatti e disgustati- ciascuno dei punti  salienti della sua replica (leggila). L’affermazione più clamorosa, e inquietante, la chiamata in correo,  sostiene  che Comune, Asl, Arpa, Provincia, Regione, sarebbero stati in possesso da otto anni dei dati riguardanti i livelli di contaminazione del sangue dei lavoratori. Non ne avrebbero mai fatto cenno alla popolazione  per rassicurarla o, viceversa, per avviare indagini sierologiche pubbliche per lavoratori e dipendenti.

I primi commenti sui giornali:

Pfas nel sangue fino a 10 volte in più. Dall’università di Liegi la conferma: “Aria e cibo contaminati da Pfas a Spinetta Marengo” Resi noti ad Alessandria i dati degli esami del sangue sugli abitanti: l’esposizione è 5-10 volte superiore alla norma.

Rete Ambientalista: “La popolazione di Spinetta Marengo è contaminata da Pfas”. Abbiamo le prove: la popolazione è sicuramente contaminata da Pfas.  È la Rete Ambientalista a lanciare l’allarme: “Le analisi del sangue parlano chiaro”. 

Avvelenamento da Pfas. I Comitati accusano. La Solvay è “stupita”. Il sindaco fa lo slalom. Il sangue degli spinettesi analizzato dall’università di Liegi in Belgio L’esposizione media è 5 volte più alta nella popolazione del sobborgo rispetto a quella alessandrina, ed in alcuni casi anche 10 volte maggiore. L’azienda è stupita e nega, chiama in correo le Amministrazioni. Lino Balza: “Il sindaco fa lo slalom tra Solvay e ambiente”.

Alessandria, i Pfas nel sangue e le responsabilità di chi non ha fatto nulla In questi anni Comune e Asl non hanno fatto nulla. I PFAS si aggiungono agli altri inquinanti chimici (alcuni anche cancerogeni) presenti da anni nell’area del polo chimico.

Afghanistan un anno dopo. 1) Il racconto di Francesca Borri che da un anno vive a Kabul. Il 15 agosto è un anno dal ritiro degli americani. E i giornalisti sono di nuovo tutti qui: per raccontare il burqa a un anno dalla fine della guerra. Anche se intanto, le nostre sanzioni hanno bloccato l’economia: e ora il 95% degli afghani è alla fame. La guerra, qui, ha solo cambiato armi. Clicca qui. 2) Ritorno a Herat. Voi stranieri non volevate che i nostri reni. Clicca qui.

Sito: www.rete-ambientalista.it

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