Ucraina: diritto di prendersi il gas dal gasdotto senza pagarlo. Ma è quello destinato all’Italia

Ma cosa vogliono da noi i falchi dell’Est europeo? Vogliono distruggerci, probabilmente, affinché gli Stati Uniti abbiano un concorrente commerciale in meno e possano contare su acquirenti – noi – privi di altri fornitori ed obbligati quindi ad acquistare il Made in USA senza discutere sul prezzo. In Ucraina infatti gira l’idea di impedire definitivamente al gas russo di raggiungere l’Europa occidentale e l’Italia. Sarebbe il chiodo definitivo nella bara della nostra economia, ormai in ginocchio per le sanzioni alla Russia che rendono limitato e difficile l’approvvigionamento di gas e di tante materie prime.

Bella gratitudine, da parte del l’Ucraina! I politici al governo in Italia e nell’Unione Europea la riempiono di soldi, armi eccetera e lei morde la mano che la nutre.

L’ex presidente della Rada, il parlamento ucraino, sostiene che l’Ucraina avrebbe il diritto e anzi il dovere legale di sequestrare il gas russo in transito sul suo territorio e diretto verso l’Europa occidentale. Si chiama Dmitry Razumkov e non è esattamente un politico di secondo piano. E’ stato consigliere del presidente Zelensky durante la campagna elettorale 2019, nonché capolista e poi capo del partito “Servitore del popolo” al quale appartiene Zelensky.

E’ considerato un potente oligarca. Di recente di è allontanato da Zelensky per disaccordi relativi alla legislazione volta a diminuire l’influenza degli oligarchi: così scrive almeno il Kyiv Post, che gli attribuisce l’intenzione di fondare un nuovo partito.

Nell’opinione di Razumkov, l’Ucraina dovrebbe a sua volta vendere all’Europa occidentale il gas sequestrato alla Russia, per contribuire a rimettere in sesto i conti pubblici disastrati.

Ovvio che Gazprom chiuderebbe il rubinetto nel giro di tre secondi. Interrotto anche il residuo flusso proveniente dalla Russia, la crisi del gas in Europa si evolverebbe verso scenari da incubo.

L’ideona di Razumkov fa il paio con quella espressa dal presidente della Polonia, Andrzej Duda: vorrebbe addirittura smantellare il Nord Stream 2. E’ il gasdotto nuovo di zecca fra Russia e Germania che la Germania ha deciso di non usare per fare un piacere agli Stati Uniti. Tuttavia la sua messa in funzione potrebbe risolvere la crisi del gas tedesca, con gran sollievo dell’economia. Vuoi mica che la Germania, con una botta di realpolitik… La distruzione del Nord Stream 2 certo scongiurerebbe l’eventualità.

“Sequestrare” il gas russo in transito in Ucraina e distruggere il gasdotto Nord Stream 2. A questo pensano i falchi dell’Est europeo che sono ancor più vicini agli Stati Uniti del resto d’Europa. Perché lo fanno? Non ricaverebbero evidenti vantaggi dal conseguente aggravamento della crisi economica continentale.  Resta una possibilità: mirano a fare un piacere agli Stati Uniti.

Le sanzioni alla Russia volute dagli USA danneggiano poco l’economia statunitense, danneggiano poco la Russia ma danneggiano molto l’Europa: basta pensare alle fabbriche che chiudono e alla bolletta del gas, che ad ottobre raddoppierà dopo essere già lievitata in modo spropositato.

Le sanzioni alla Russia sono ancora un pochino “imperfette” perché vari Paesi dell’Europa occidentale, Italia compresa, continuano ad acquistare una seppur ridotta quantità di gas. Le ideone dell’Ucraina e della Polonia consentirebbero, per così dire, di perfezionare le sanzioni e di perfezionarne anche gli esiti: il KO definitivo dell’economia europea.

Con il KO dell’Europa, l’economia statunitense avrebbe un concorrente commerciale in meno. Inoltre, tagliati definitivamente i ponti economici fra Europa e Russia, gli USA potrebbero vendere in Europa al prezzo che vogliono il loro gas liquefatto e le loro granaglie OGM, moltiplicando i propri utili e atteggiandosi a benefattori. E’ lì, evidentemente, che ci vogliono portare i Razumkov e i Duda.

GIULIA BURGAZZI

24/08/2022

Ucraina: diritto di prendersi il gas dal gasdotto senza pagarlo. Ma è quello destinato all’Italia – Visione TV

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