[ReteAmbientalista] Ponte Morandi. Grazie a chi i Benetton invece di pagare hanno riscosso

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Grazie a chi i Benetton invece di pagare hanno riscosso.

Per il crollo del ponte Morandi (costato la vita a 43 persone il 14 agosto 2018) la holding Atlantia, controllata dalla famiglia Benetton, è stata “punita” comprandole a prezzo più che pieno (8,2 miliardi) la concessionaria Autostrade per l’Italia anziché con la revoca della concessione che era nei voti del governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte e, notate, della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’osceno regalo è stato imposto a Conte, che ha eseguito in silenzio, dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli (oggi capolista del Pd per la Camera a Piacenza) e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, oggi sindaco di Roma. Mentre Luigi Di Maio, l’uomo che suggeriva a Conte di obbedire a De Micheli, è candidato con il Pd all’uninominale di Napoli-Fuorigrotta. All’origine di tutto ci sono le elezioni del 2006, vinte di misura dall’Ulivo di Romano Prodi. In quella tornata la società Autostrade è il principale finanziatore dei maggiori partiti: 150 mila euro ciascuno ai Ds, alla Margherita, al Comitato per Prodi, a Forza Italia, alla Lega Nord, a Alleanza nazionale e all’Udc di Pier Ferdinando Casini candidato PD a Bologna e Bruno Tabacci candidato nell’uninominale per il Pd a Milano. Continua con Andrea Martella capolista per il Pd al Senato nella circoscrizione Veneto 1, Matteo Salvini,  Matteo Renzi, Graziano Delrio, Enrico Letta e compagnia bella.

Rigassificatore nel porto di Piombino.

Il governo (Draghi) con procedure raffazzonate e autoritarie pretende di autorizzare un rigassificatore galleggiante di 300 metri dal porto di  Piombino trafficatissimo per navi merci e passeggeri, con le abitazioni a soli 800 metri, in cui arriverebbero decine di navi metanifere per conferire il gas liquido. Nella regione delle stragi della Moby Prince e della stazione di Viareggio,  il rigassificatore e le navi metanifere , senza una fascia di rispetto di qualche chilometro, potrebbero diventare una bomba in caso di incidenti. Infatti il  vicino rigassificatore di Livorno in mare ha attorno una zona di interdizione totale della navigazione per la sicurezza di 3,7 km e poi ulteriori 2 miglia di limitazione al solo passaggio delle altre navi.

Il treno ad alta lentezza Torino-Lione.

Ideato negli anni novanta, progettato negli anni duemila, a che punto è oggi il Tav Torino-Lione? Clicca qui. Del tunnel di base, due canne di 57,5 chilometri ciascuna da Susa (Italia) a Saint-Jean-de-Maurienne (Francia), sono stati realizzati soltanto 10,5 chilometri su 115, tutti in territorio francese. Zero in territorio italiano. Intanto sono state compiute opere accessorie sui due versanti, in Italia è stata completata la galleria geognostica di 7 chilometri a Chiomonte. Secondo i dati di Telt, la società pubblica italo-francese che deve realizzare l’opera, tra Francia e Italia oggi sono aperti nove cantieri, con circa 1.200 addetti (oltre ai militari). In Italia: uno a Chiomonte (per lo scavo delle nicchie del tunnel geognostico della Maddalena), uno a San Didero (per la realizzazione del nuovo autoporto della Val di Susa,) e uno a Salbertrand (per la pulizia dell’area che ospiterà la fabbrica per il trattamento dei materiali di scavo).

I costi. Per il tunnel di base, finanziato a metà dall’Unione europea e a metà da Italia e Francia, si prevede un costo di 9,6 miliardi di euro. A oggi sono stati spesi e impegnati per l’opera circa 6,6 miliardi. Poi ci sono i costi delle due tratte nazionali, italiana e francese, per accedere al tunnel, sulle quali gravano molte incertezze sui finanziamenti. In questi trent’anni, il  Movimento No-Tav ha dimostrato l’enorme sperpero dei soldi pubblici nella “grande opera”, la sua sostanziale inutilità (non c’è e non ci sarà né un traffico merci né un traffico passeggeri che giustifichino gli investimenti previsti) e sta lottando contro la devastazione ambientale della Valle Susa, a fronte di migliaia di militari inviati dai vari governi.

Olimpiadi mentre i ghiacciai si sciolgono e la neve non cade più?

Perpetrando gli stessi comportamenti che ci hanno portato a questo disastro? I medici per l’ambiente chiedono di ripensare le Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Clicca qui.

Vergognosa ordinanza del sindaco di Alessandria.

Sostanze ad alto rischio tossico e cancerogeno, composti organo clorurati, in particolare Cloroformio, Tetracloruro di Carbonio, Tetracloroetilene e Tricloroetilene  da tempo provengono dalla falda e migrano dal suolo sotto le abitazioni attorno alla Solvay? L’Arpa li campiona e l’Asl ne allarma la dannosità per i soggetti esposti?

Studi epidemiologici (Università di Liegi) misurano l’avvelenamento dei tossici e cancerogeni Pfas nel sangue della popolazione?

Ebbene, Giorgio Abonante emette una ordinanza, come gli compete quale massima autorità sanitaria locale.

Ordina alla Solvay di sospendere da subito le produzioni che originano i suddetti inquinamenti, chiuderle in attesa di eventuali  ulteriori e specifiche indagini? Ordina analisi del sangue di massa?

Invece no, l’ordinanza dirama alle famiglie già di mezza Spinetta  delle  misure di precauzione  da adottarsi nei locali interrati di pertinenza delle loro abitazioni, una più grottesca dell’altra: non andare in cantina, tantomeno a fumare o a consumare cibi, procurarsi dei ventilatori, non custodirvi altre sostanze chimiche, non riscaldarle, non fare buchi sul pavimento, non tinteggiare le pareti… Pazzesco.

Vergognoso. Stiamo parlando di un Comune che per anni niente affatto sta obbligando Solvay alle efficaci definitive bonifiche, né a tal fine indirizza all’Arpa adeguate  campagne di monitoraggio sulle matrici ambientali acqua-aria-suolo dei composti clorurati e fluorurati, e neppure all’Asl di epidemiologia, men che meno ordina analisi del sangue di massa ai cittadini e ai lavoratori.

Allegata (clicca qui) l’ordinanza pilatesca: chi non la ritiene vergognosa alzi la mano.

Pfas anche in Toscana: fiumi e mari. Vanno fermati in tutta Italia con il Disegno di legge Crucioli.

L’inquinamento da Pfas in Toscana è legato principalmente ai distretti tessile, vivaistico e conciario: nelle acque superficiali  è presente una contaminazione bassa ma diffusa mentre nelle acque sotterranee  si inizia a evidenziare la loro presenza. Anche in Toscana dunque, dopo Veneto Piemonte Lombardia (Miteni di Trissino e concerie, Solvay di Spinetta Marengo e Bollate), i Pfas sono ritrovati da ARPAT nel Serchio, nel Versilia, nell’Usciana, nell’Elsa, nel Bisenzio e nell’Ombrone.

Inoltre, dalla Versilia a Capalbio, dal 2020 al 2022, da Arpat sono stati ritrovati a varie concentrazioni di Pfas in tutti i delfini piaggiati  lungo il litorale toscano, che tra l’altro attestano  una capacità di questi inquinanti di attraversare la membrana encefalica, come dalle analisi dell’università di Siena insieme ai veterinari dell’Izslt che compiono la necroscopia, acquisendo anche i parametri morfometrici di base (lunghezza totale, peso, sesso, età) e codificando lo stato di conservazione.

Nessuna sorpresa, perché questi tossico cancerogeni -indistruttibili e accumulabili negli organismi viventi- imperversano soprattutto acqua-aria-suolo delle aree circostanti i siti di produzione e lavorazione.  Ma non solo. Sono ovunque nell’ambiente perché i Pfas vengono impiegati dagli anni cinquanta nelle lavorazioni di numerosi prodotti di largo consumo giornaliero: pentole antiaderenti teflon, impermeabilizzanti per tessuti goretex; tappeti; pelli; insetticidi; schiume antincendio; vernici; rivestimento dei contenitori per il cibo; cera per pavimenti e detersivi eccetera.

Contro questa calamità mondiale (neppure l’acqua piovana  è più potabile) Vi è una unica soluzione definitiva in Italia: l’approvazione (ormai per la prossima legislatura, ammesso che qualche forza politica lo riproponga) del  Disegno di Legge del senatore Mattia Crucioli (clicca qui) che detta “Norme per cessazione della produzione e dell’impiego dei Pfas”. Insomma li mette al bando in Italia. Vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili  e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti,  insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.

Maurizio Pallante al Reggio Calabria Film Fest.

Si parla di Cambiamento climatico con Maurizio Pallante al  Green Talk organizzato in collaborazione con SAVE YOUR GLOBE per il Green Day della XVI edizione del Reggio Calabria Film.  Il talk show condotto da Elena Presti presso il Waterfront cittadino e patrocinato dall’Ordine provinciale dei dottori agronomi e dei dottori forestali e da SEquS, si intitola “Cambiamento climatico e transizione ecologica – Ultima chiamata” e prende spunto proprio dal libro “Ultima chiamata” del prof. Maurizio Pallante. Libro  sarà presentato per l’occasione alla presenza dell’autore, noto per le numerose pubblicazioni a tema economico, sociale ed ambientale e per essere stato il fondatore del Movimento della decrescita felice. Vedi la locandina dell’evento.

I vaccinati si ammalano più degli altri: cosa cambia con la “scoperta” dell’ISS.

Variante Omicron 5, reiterazione dei vaccini, efficacia di quelli a mRna, eventi avversi: gli ultimi studi sul Covid stanno smontando molte tesi ideologiche .Nessuno in Italia – né enti istituzionali, né l’Accademia e tantomeno i politici – avvertono l’esigenza di promuovere un momento di riflessione pubblica su quanto è successo in Italia con la comparsa del Covid dai primi del 2020 in poi. Eppure, tanti sono gli interrogativi sospesi – da come è iniziata l’epidemia alla tempestività e appropriatezza delle misure predisposte – e che oggi tornano ad incombere a fronte dell’incertezza delle prospettive che si profilano al nostro orizzonte. Ci sarà una recrudescenza della pandemia? Quali vaccini dovremo utilizzare? Non dovremmo sviluppare una strategia diversificata? È pronto il nostro sistema sanitario a farvi fronte? Non sono questioni di scarsa irrilevanza ed è scandaloso che l’informazione debba limitarsi a riportare le esternazioni – spesso strampalate, quando non addirittura ispirate ad una visione catastrofista priva di qualunque fondamento – di un manipolo di esperti, invero conosciuti ormai più per le loro intemerate televisive che per le ricerche che realmente conducono in laboratorio o nei reparti. Proviamo noi a formulare – quantomeno – le domande fondamentali. Leggi tutto

Importante sentenza contro i licenziamenti in malattia.

In caso di malattia cronica, le assenze per motivi di salute non possono essere computate per avere superato il numero massimo di giorni di malattia previsti dal proprio Contratto Collettivo Nazionale. Ciò anche a prescindere dall’esistenza di certificazioni comprovanti handicap o invalidità civile. (continua…)

Si attivino gli Uffici Scolastici Regionali per acquisire sussidi e ausili didattici rivolti agli alunni con disabilità.

Un Decreto del Ministero dell’Istruzione descrive le varie tappe burocratiche necessarie a far sì che le scuole utilizzino i fondi disponibili per acquisire sussidi e ausili didattici rivolti agli alunni e alle alunne con disabilità. In particolare, vi si invitano gli Uffici Scolastici Regionali ad aprire quanto prima i bandi rivolti alle scuole, già in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico. Interessante è anche il fatto che il Decreto si incentra sull’intervento dei CTS, i Centri Territoriali di Supporto (continua…)

“Fine vita” mai?

Crediamo fermamente che lo Stato debba tutelare adeguatamente il diritto alla vita delle persone con disabilità, fornendo loro gli strumenti necessari per la miglior vita possibile, e che quando non sono in grado di autorappresentarsi, spetti alle loro famiglie ogni decisione in materia di fine vita. (continua…)

La maternità delle donne con disabilità fisico-motoria.

Le criticità che una donna con questo tipo di disabilità può incontrare durante il percorso che la porta alla maternità. Una tesi di laurea. (continua…)

Permessi, congedi parentali e discriminazioni: le modifiche alla Legge 104.

Il recente Decreto Legislativo 105/22 ha introdotto alcune novità in tema di maternità, paternità e congedo parentale, modificando o integrando alcune parti della Legge Quadro 104/92. In sostanza, niente più “referente unico” per la fruizione dei permessi mensili, per assistere le persone con disabilità. D’ora in poi, infatti, i tre giorni di permesso mensile retribuito potranno anche essere alternati nella fruizione tra più soggetti (lavoratori dipendenti). E i congedi straordinari, come già accade per i permessi, saranno fruibili, d’ora in avanti, anche da un convivente di fatto (continua…)

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