Mentre Draghi ci lascerà al freddo, l’Ungheria stipula nuovi accordi con Gazprom

Fabio Giuseppe Carlo Carisio – 3 Settembre 2022

ITALIA PRESTO AL FREDDO, UNGHERIA COL GAS RUSSO IN BARBA ALL’UE. Roma Pianifica Razionamenti. Budapest fa Nuovi Accordi con Gazprom (gospanews.net)

Berlusconi appoggia i razionamenti del Governo Draghi
Le elezioni politiche non cambieranno il destino italiano
Il G7 vuole limitare il prezzo del petrolio russo
Ma Mosca annuncia che lo venderà ad altri stati
Gazprom blocca il gasdotto Nord Stream 1 a tempo indeterminato

 

AGGIORNAMENTO DEL 3 SETTEMBRE 2022

I ministri delle finanze del Gruppo dei 7 (Usa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada) hanno dichiarato dopo una riunione virtuale che stanno definendo i dettagli del piano per formare un cartello degli acquirenti internazionali per limitare il prezzo del petrolio russo. Il G7 applicherà “urgentemente” un tetto al prezzo di acquisto del petrolio russo e incoraggia una “ampia coalizione” di Paesi a partecipare all’iniziativa, volta a limitare la capacità di Mosca di finanziare la sua operazione militare in’Ucraina, avviata per la protezione delle repubbliche filtrasse del Donbass, martoriate dalla guerra civile dopo il Golpe NATO del 2014 a Kiev.

Circa 24 ore prima Mosca aveva annunciato una rappresaglia contro questa decisione che era nell’aria da giorni. La Russia sospenderà le forniture di petrolio e prodotti petroliferi agli stati, che decideranno di limitare il prezzo del petrolio dal paese, ha detto giovedì ai giornalisti il vice primo ministro Alexander Novak.

“Per quanto riguarda le restrizioni sui prezzi, se impongono restrizioni sui prezzi, semplicemente non forniremo petrolio e prodotti petroliferi a tali società o stati che impongono restrizioni poiché non lavoreremo in modo non competitivo”, ha affermato.

Novak ha anche criticato le proposte di imporre restrizioni al prezzo del petrolio russo definendole “completamente assurde”, aggiungendo che la misura potrebbe distruggere completamente il mercato petrolifero globale.

Invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sostiene la decisione del G7 di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo e chiede la stessa mossa sul prezzo del gas. Nel suo discorso video serale ha affermato che tale decisione limiterebbe il flusso di entrate a Mosca e “ripristinerebbe la giustizia per tutti gli europei. La Russia sta cercando di ricattare con prezzi gonfiati artificialmente” ha detto.

Questa situazione complica ancora di più il mercato dell’energia già fortemente a rischio per le forniture di gas. Infatti Gazprom ha fatto sapere che la fornitura di gas attraverso il Nord Stream 1, che doveva riprendere alle 2 di sabato notte, al 20% della capacità totale, dopo tre giorni di stop, non può essere ripristinata per ulteriori guasti tecnici.

ARTICOLO DEL 2 SETTEMBRE 2022

Appare sempre più evidente che il Governo di Mario Draghi, sebbene in carica solo per questioni di ordinaria amministrazione, sta pianificando il suicidio economico e sociale dell’Italia per sperimentare il primo progetto-pilota di Great Reset nell’Unione Europea.

«Se la Russia decide di chiudere completamente i rubinetti noi il prossimo inverno andremo in giro per casa con il cappotto e illumineremo con una candela. Allora cosa possiamo fare? Quello che non è stato fatto fino ad ora per i no ideologici della sinistra: dotarci dei rigassificatori, termovalorizzatori, impianti per le energie rinnovabili, nucleare di quarta generazione».

Lo ha detto in un’intervista per la trasmissione Dritto e Rovescio su Rete 4 ha parlato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi confermando implicitamente di essere completamente solidale alla politica suicida dell’Unione Europea sulle sanzioni a Mosca e a quella della NATO di inviare armi all’Ucraina prolungando l’agonia della popolazione e causando una devastante recessione nel Vecchio Continente.

«Oggi parliamo di noi in Europa. L’Italia è un paese fondatore dell’Unione Europea. L’Europa è la nostra patria comune. Noi non possiamo che essere europeisti, senza esitazione e fino in fondo» ha anche ribadito in un video a scanso di equivoci.

Le sue parole confermano che qualunque sarà l’esito delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre gli Italiani sembrano condannati a subire le conseguenze dei parlamentari benestanti che certamente non faranno fatica a restare al caldo grazie a stipendi mensili da 20mila euro.

E’ infatti impensabile che i rigassificatori necessari a trasformare velocemente il costosissimo Gas Naturale Liquido importato dagli USA potranno essere costruiti nell’arco di un paio di mesi. Pertanto le parole di Berlusconi appaiono orientate ad una totale rassegnazione a subire le conseguenze di sanzioni suicida.

«Il Decreto sul caro energia che proverà a dare respiro a famiglie e imprese travolte dagli aumenti dei prezzi su bollette e inflazione: nel Cdm di oggi a Palazzo Chigi si è già parlato della bozza strutturale per ridurre il caro energia, spiegando come sarà «provvedimento importante» che sosterrà soprattutto le imprese “azzannate” dalla crisi energetica» scrive il Sussidiario.net che poi mette in evidenza

La riunione del Consiglio dei Ministri ha visto però in primo piano l’informativa del Ministro Cingolani in merito alla situazione del gas e degli approvvigionamenti: in particolare, è stato annunciato – riportano le fonti di Adnkronos – un piano di razionamenti che scatterà dal 1 ottobre 2022.

I termosifoni dovranno essere abbassati di un grado, da 20 a 19 ,durante i prossimi autunno e inverno, e tenuti accesi per un’ora in meno durante il giorno. Questo quanto annunciato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, così come ha riferito l’agenzia Adnkronos.

L’abbassamento di un grado e un’ora in meno del termosifone non varrà solamente per le case, dove vi sono i riscaldamenti centralizzati, ma anche per gli edifici pubblici, e avrà come obiettivo quello di consumare meno gas, alla luce dei possibili “razionamenti” della Russia delle prossime settimane.

La stretta sui riscaldamenti, specifica ancora l’Adnkronos, dovrebbe arrivare attraverso un decreto ministeriale che lo stesso ministro Cingolani dovrebbe firmare nei prossimi giorni.

L’Ungheria compra altro Gas Russo anche per aiutare Austria e Slovacchia.

Diametralmente opposto l’atteggiamento dell’Ungheria che si sta sempre più smarcando dalle posizioni dell’Unione Europea contro Mosca dinnanzi l’incubo di una chiusura del gasdotto che attraverso l’Ucraina rifornisce i paesi europei.

«Non incoraggeremo il popolo ungherese a pagare il prezzo della guerra. Le sanzioni energetiche danneggeranno più l’Europa che la Russia, quindi il loro rafforzamento sarà contrario al buon senso».

Alla fine di agosto il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha affermato che l’Ungheria non vuole nemmeno discutere delle sanzioni energetiche, dato che dipende per circa l’85% dal gas russo.

Non solo ha impedito l’approvazione del Blocco del Visto ai cittadini Russi in un incontro informale dei paesi UE ma in precedenza aveva bloccato le sanzioni contro il Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa Kirill. 

E’ pertanto evidente che il primo ministro ungherese Victor Orban sta guidando una graduale ribellione contro le restrizioni di Bruxelles a Mosca, come abbiamo evidenziato in un lungo reportage nella sezione in Inglese di Gospa News.

Nonostante l’operazione speciale della Russia in Ucraina, l’Ungheria, membro dell’UE, mantiene relazioni con Mosca e si oppone alle sanzioni contro petrolio e gas russi. “In un momento in cui l’UE sta riempiendo gli impianti di stoccaggio, ‘svuotando’ il mercato del GNL in preparazione a una carenza di gas, l’Ungheria è l’unico Paese che riceverà maggiori volumi di gas, inoltre, attraverso il canale sicuro – TurkStream”, Ha osservato Maria Belova di Vygon Consulting.

Gazprom fornirà ulteriori 353,8 milioni di metri cubi di gas all’Ungheria durante la chiusura del gasdotto a settembre e ottobre. Volumi aggiuntivi passeranno attraverso il gasdotto TurkStream. Gli analisti hanno detto a Kommersant di ritenere che questa misura consentirà all’Ungheria non solo di prepararsi per un freddo inverno, ma anche di assistere le vicine Austria e Slovacchia in caso di interruzioni delle forniture di gas attraverso l’Ucraina.

Nel frattempo la politica italiana sembra invece intenzionata a favorire le speculazioni delle multinazionali energetiche denunciate dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres per la loro “grottesca avidità”. 

Ecco perché la Russia, dopo aver costretto i paesi UE a pagare in rubli le forniture energetiche, ha anche minacciato di chiudere i rubinetti del petrolio a quegli stati che imporranno un tetto dei prezzi e la conseguente destabilizzazione del mercato. 

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