[Rete Ambientalista] Silenziato il tema del conflitto in Ucraina durante la campagna elettorale.

Rassegna del 18/09/2022

Silenziato il tema del conflitto in Ucraina durante la campagna elettorale.

Sottoscrivi anche tu l’appello al Presidente della Repubblica e a tutte le organizzazioni della società civile affinché promuovano e sostengano una trattativa per l’immediato cessare del fuoco in Ucraina. Un segnale necessario, in questo particolare momento, poiché alcuni schieramenti politici – che hanno silenziato il tema del conflitto in Ucraina durante la campagna elettorale – continuano a individuare nelle sanzioni e nell’invio delle armi l’unica soluzione possibile, rinunciando a farsi parte attiva in Europa di iniziative di garanzia tramite l’ONU

Irraggiungibile Giorgio.

Irraggiungibile esempio di uomo, ecologista, scienziato, docente, educatore, politico a sinistra, divulgatore del sapere davvero per tutti (con migliaia di articoli, dossier, relazioni), il professor Nebbia è stato per molti decenni un crocevia di lotte ma anche di proposte, di studi ma anche di applicazioni. Si è messo disposizione non solo di lotte di carattere nazionale e mondiale, ma anche di una miriade di associazioni, comitati e cause «minori». Ne davano conto tre anni fa, per il suo novantesimo compleanno, diversi ambientalisti, attivisti, studiosi autori del libro collettivo Per Giorgio Nebbia. Ecologia e giustizia sociale (Fondazione Micheletti, 2016). Lo ricordiamo in quell’ultimo abbraccio in Senato a Roma. La sua prefazione è il capitolo più importante del nostro libro. Leggi un intervento di Marinella Correggia.

Ucraina, un Afghanistan nel cuore dell’Europa.

Di ritorno dal Donbass, la testimonianza di un fotoreporter di guerra contro tutte le guerre. Leggi l’appuntamento sulla locandina.

Festival della nonviolenza: disarmarsi per disarmare.

…A inizio 2022 risultano 12.705 testate nucleari esistenti nel mondo, 9.440 in condizione di uso potenziale, di cui 2.000 in stato di massima allerta, nonostante il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW), votato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Le spese militari nel mondo hanno superato nel 2021 i 2.000 miliardi di dollari e in Italia, nel 2022 la spesa prevista per gli armamenti è di 25,823 miliardi, più 3,4 rispetto all’anno precedente, più 20% negli ultimi tre anni. Le altre iniziative in Valsusa nella newslettera di Doriella&Renato.

Presidio popolare all’aeroporto militare di Ghedi. Fuori l’Italia dalla Nato.

Mettiamo al centro della campagna elettorale il tema della guerra attraverso la mobilitazione. A causa delle decisioni prese in ambito NATO e UE, l’Italia partecipa attivamente ai conflitti in corso nel mondo attraverso 38 missioni militari e supporta l’impegno bellico dell’Ucraina con armi e soldi gettando benzina sul fuoco di un conflitto che rischia di degenerare in una guerra nucleare. La partecipazione dell’Italia a queste guerre ci costa ad oggi 26 miliardi di euro l’anno, cifra destinata ad aumentare in poco tempo fino a 40 miliardi, ossia il 2% del PIL, come imposto dagli accordi NATO e ribadito dal Parlamento italiano lo scorso 12 marzo…. Infine, ci costa il fatto di essere uno dei principali “paesi bersaglio” per le 113 basi NATO-USA su suolo italiano, a cui si aggiungono altre 20 basi “segrete”, la base USA di Camp Darby (il più grande magazzino al mondo di armi USA all’estero) e per la presenza dei porti nucleari (Cagliari e La Maddalena, La Spezia, Napoli, Gaeta, Taranto, Brindisi, Trieste, Augusta…) da cui transitano sottomarini e portaerei nucleari, come la portaerei Truman che solo la primavera scorsa ha attraccato a Napoli e Trieste……

Demoghela. Il reggimento che non voleva combattere

…e ne andava fiero. Una vicenda vera di disobbedienza che non ritroverete mai nei libri di storia.

Solvay di Spinetta in stato di assedio.

Anche questo facebook di Legambiente aveva allarmato Solvay, non bastasse l’istanza di sequestro degli impianti.

Appena Solvay è stata  dalla “talpa” informata del blitz che si stava preparando, ha predisposto le contromisure per impedire l’incursione dentro lo stabilimento che gli Solvay di Spinetta in stato di assedio.ambientalisti avrebbero compiuto introducendosi alla spicciolata fra i visitatori accorsi alla annuale iniziativa pubblicitaria  aziendale, domenica scorsa, denominata “Fabbriche aperte” (ironico lo striscione: “Il prossimo anno Fabbrica chiusa”).

Il responsabile della sorveglianza ha individuato due luoghi  sensibili dove potrebbe tenersi la contestazione: i nuovi impianti spacciati “free pfas” e la mensa con attrazioni culinarie, soprattutto quest’ultima, perché accessibile anche dal piazzale esterno della fabbrica. Il direttore Andrea Diotto ha subito emanato una direttiva: “Per ragioni organizzative e di sicurezza, la prenotazione è obbligatoria e sarà disponibile fino ad esaurimento dei posti. La procedura è molto semplice: basta collegarsi alla piattaforma online dedicata e scegliere la fascia nella quale si desidera svolgere il tour guidato”. Tramite questo “filtro”, l’apparato aziendale  ha avuto modo di investigare su ognuna delle richieste e rifiutare -ufficialmente “per esaurimento posti”- quelle sospette. Non sentendosi sufficientemente garantiti da questa presunta scrematura, la blindatura della fabbrica è stata rafforzata da  un formidabile servizio di sorveglianza armata interna ed esterna.

Ebbene, che si sappia, gli ambientalisti non avevano organizzato nessun blitz. Evidentemente la dirigenza Solvay soffre di paranoia e si sente assediata: esilaranti sul documentario della TV belga  le sequenze dei rangers che correvano dietro alla troupe televisiva radioguidati dal direttore.  Insomma una settimana di fuoco, con le voci del sequestro preventivo degli impianti e la revoca della AIA Autorizzazione Integrata Ambientale  della Provincia.

Solvay et les PFAS: la pollution invisible.

Del film-documentario  della TV belga RTBF abbiamo già pubblicato in anteprima  alcuni stralci, se clicchi qui  puoi vederli, nonché la vasta eco che (clicca qui Ilham Kadri alle prese con lo scandalo Solvay) sta già suscitando nell’opinione pubblica internazionale scossa da quella vera e propria calamità ecosanitaria mondiale provocata dai tossici e cancerogeni PFAS (che in Italia ha il suo apice in Piemonte e Veneto). Del film di “#investigation” abbiamo già pubblicato la versione in francese, ora ne pubblichiamo una non perfettamente sottotitolata in italiano (traduzione automatica), che può essere vista cliccando qui sul canale youtube di RTBF.

Per i Pfas, Regione e autorità sanitarie denunciate alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Il rapporto ONU “A/HRC/51/35/Add.2” sarà presentato ufficialmente all’ONU – Human Rights Council il 20 settembre 2022. L’autore Marcos Orellana, l’Alto Commissariato Onu, nella relazione finale dell’ispezione in Italia ha stimato la contaminazione da Pfas in Veneto come “il più grande inquinamento ambientale d’Europa” (in attesa che si completi quello in Piemonte  della Solvay) .

Sulla base di questo documento che sancisce la violazione dei diritti umani delle popolazioni  da parte delle Autorità italiane: le stesse saranno deferite presso il tribunale europeo a Strasburgo, ossia la Corte europea dei diritti dell’uomo. Annuncia Alberto Peruffo:  «Siamo  intenzionati a interpellare la magistratura affinché dia il via ad un procedimento contro i vertici della Regione Veneto e contro i dirigenti della sanità veneta ciascuno per le proprie responsabilità, ciascuno nei periodi di riferimento, in ragione di una situazione di avvelenamento della popolazione, che si è consumata in modo consapevole e doloso, Chiediamo tutto ciò non solo per le analisi negate, ma pure per il ritardo nella bonifica, per l’incenerimento dei Pfas a Legnago senza i sufficienti controlli, per manipolazione dell’informazione”.

Ci sono tutti i presupposti giuridici per denunciare una situazione di avvelenamento di massa rispetto al quale la politica sapeva e ha taciuto, caricandosi dunque sulle spalle indubbie responsabilità penali”: l’affermazione dal Veneto rimbalza in Piemonte contro i vertici della Regione  e contro i dirigenti della sanità.

Marcos Orellana, sulla violazione dei diritti umani in relazione alle sostanze tossiche, ha sottolineato “l’omissione da parte delle autorità regionali di informazioni cruciali per la salute ”. Nel 2013, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr),  della presenza degli inquinanti Pfas ha informato (con un certo ritardo rispetto all’allarme da me lanciato da Alessandria) le autorità della regione Veneto, le quali però non hanno informato i residenti delle aree contaminate e sui rischi per la salute: fino al 2017  nessuno ha avvertito che l’acqua dei rubinetti conteneva Pfas. Anzi, sia la provincia di Vicenza che l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) avrebbero potuto far emergere informazioni sull’inquinamento già molti anni prima, ma “sapevano e tacevano” e omettevano i controlli delle cosiddette “barriere al PFOA”. Addirittura la Regione Veneto nel 2014 aveva rilasciato a Miteni di Trissino autorizzazione AIA per il nuovo pfas GenX. La Regione di Luca Zaia non ha avviato nessuna seria indagine epidemiologica, le stesse analisi sul rischio di contaminazione alimentare  sono state parziali, datate e tenute nascoste alla popolazione fino al pronunciamento 2021 del Tar.

Presto tutte le falde della provincia di Alessandria avvelenate.

In assemblea lo studio della dinamica per la quale dalle falde acquifere sotto la Solvay di Spinetta Marengo le sostanze tossicocanceogene, passando addirittura sotto il fiume Bormida, si allargheranno a tutto il territorio della provincia di Alessandria e oltre. Assemblea popolare  ad Alessandria, Casa di Quartiere, via Verona 116, 21 settembre 2022, ore 21. Diretta facebook su: GRUPPO PER LA DIFESA DELLE FALDE ACQUIFERE DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA.

A chi ne fa richiesta, è disponibile il Dossier “Pfas. Basta!”:  una piccola enciclopedia che in oltre 300 pagine racconta la storia in Italia delle lotte contro gli inquinatori Solvay e Miteni, dalle denunce degli scarichi in Bormida degli anni ’90 fino ai processi 2021-2022 ad Alessandria e Vicenza. Una lunga storia di mobilitazioni anche contro connivenze, complicità, corruzioni, ignavie di Comuni, Provincie, Regioni, Governi, Asl, Arpa, Sindacati, Magistratura e Giornali

Documentario: i bambini in prigione in America.

Dall’età di nove anni un bambino può essere arrestato e messo in prigione.

Mobilità sostenibile per spostamenti casa-lavoro.

Convegno presso la Camera dei deputati sul tema della Mobilità sostenibile e del ruolo del Mobility Manager per favorire gli spostamenti casa-lavoro con mezzi di mobilità dolce e bike-to-work dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Leggi il programma.

Sito: www.rete-ambientalista.it

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