Ungheria, Orban consulterà i cittadini sulle sanzioni “antidemocratiche” alla Russia

VIENNA, 26 settembre. /TASS/.

L’ungherese Orban dichiara un piano per “consultazioni nazionali” sulle sanzioni contro la Russia – Mondo – TASS

 

Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha detto lunedì al parlamento che terrà “consultazioni nazionali” per scoprire cosa pensano davvero gli ungheresi delle sanzioni imposte dall’UE alla Russia, riferisce il giornale Magyar Nemzet.

“Le sanzioni [contro la Russia] sono state introdotte in modo antidemocratico. E’ stata una decisione dei burocrati di Bruxelles, per la quale i popoli europei ora pagano. Abbiamo bisogno di conoscere l’opinione della gente. Per la prima volta in Europa, in Ungheria, chiederemo il parere dei cittadini in merito alle sanzioni. <… > saranno avviate consultazioni nazionali. Il popolo ungherese sarà in grado di esprimere la propria opinione se li sostiene e se è favorevole all’introduzione di nuovi”, ha detto Orban.

Crede che il conflitto in Ucraina sarebbe stato locale, ma le sanzioni economiche imposte dall’Occidente contro la Russia gli avevano conferito una dimensione globale. Ha chiesto di prepararsi a vedere ostilità prolungate, aggiungendo che “gli Stati Uniti e l’UE stanno aiutando l’Ucraina con i soldi, mentre le risorse della Russia sono inesauribili”.

Orban ha aggiunto di essere categoricamente contrario alla “continuazione e approfondimento” delle ostilità e ha chiesto “colloqui di pace immediati e un cessate il fuoco”.

Il 24 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un’operazione militare speciale a seguito di una richiesta di aiuto da parte dei leader delle repubbliche del Donbass. Ha sottolineato che i piani di Mosca non includevano un’occupazione dei territori ucraini, i suoi obiettivi erano la smilitarizzazione e la denazificazione del paese. L’Occidente, in risposta alla decisione della Russia, ha iniziato a introdurre gradualmente numerose sanzioni su larga scala. Insieme a questo, gli stati occidentali hanno iniziato a fornire armi e attrezzature militari a Kiev. Il valore dell’hardware già fornito è stimato in decine di miliardi di dollari.

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