Nuove repubbliche nella Federazione Russa sono ora protette da armi nucleari: Italia in pericolo

Fabio Giuseppe Carlo Carisio (Gospa News) – 28/09/2022

UCRAINA: NUOVE REPUBBLICHE RUSSE DA OGGI PROTETTE DALLE ARMI NUCLEARI. Plebiscito per Mosca, Italia In Pericolo (gospanews.net)

 

Può anche darsi che nelle Repubbliche filorusse del Donbass ucraino, da ben 8 anni in attesa dell’annessione alla Russia, ci sia stata qualche anomalia nel conteggio dei voti del referendum per la scelta tra Mosca e Kiev.

Ma se qualche presidente di una democratica repubblica occidentale avesse mai preso una percentuale vicina al 90 % oggi probabilmente in Italia come negli USA e nell’Unione Europea si vivrebbe una vera democrazia espressa dal popolo e non una dittatura politica tecnocratica costruita sulla spaccatura tra le forze politiche o, peggio ancora, sull’astensionismo dalle votazioni.

A differenza degli Italiani, che hanno disertato le urne alle ultime elezioni parlamentari – erroneamente a giudizio di chi scrive – facendo registrare una cifra record del 36 % di non votanti, nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhye gli ucraini russofoni sono andati a votare per dire una cosa senza ombra di discussione: “Vogliamo stare con Mosca”.

L’adesione al referendum organizzato dal Cremlino nelle repubbliche indipendentiste e nei territori liberati è simile a quella che si registrò nel 2014 in Crimea dove, ad eccezione di quando l’esercito di Kiev spara le sue ultime cartucce potenti sotto forma di missili Himars o altri mare-terra, la gente sta probabilmente quasi meglio che nel Sud Italia, sempre più divorato dalla Mafia, senza che alcun governo della Repubblica Italiana si preoccupi troppo dei rapporti della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) sulla conquista del Nord da parte dell’imprenditoria delle cosche malavitose.

Ma l’elemento più significativo no giunge da questa analisi socio-economica ma da un’altra strettamente geopolitica che ben si riassume in una sola frase.

“Tomorrow Donbass will become the Russia territory. War will change…”

“Domani il Donbass diventerà il territorio della Russia. La guerra cambierà…”

E’ il messaggio inviato da un osservatore internazionale neutrale che sta in Donbass ad una nostra fonte d’intelligence. Abbiamo ovviamente tentato di proporre un’intervista anche anonima ma il teatro del conflitto è troppo incandescente per consentire a qualcuno che opera sul posto di esporsi dialogando con un giornalista.

Ma è proprio così!

Con il referendum che certifica l’adesione alla Federazione Russa delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhye queste aree, per quanto possano obiettare l’Occidente e l’ONU che non sono stati ancora capaci di restituire le Alture del Golan alla Siria occupate da Israele nonostante perentorie risoluzioni delle Nazioni Unite, sono protette dal Cremlino.

Questo significa che in ogni momento l’Esercito Russo potrà ritenere un attacco a tali zone fino a ieri del territorio ucraino come un’aggressione ostile ed attivare il protocollo di difesa di un decreto firmato dal presidente russo Vladimir Putin un paio di anni fa in cui è previsto l’uso delle armi nucleari anche in risposta a bombardamenti con armi convenzionali sul territorio della Russia.

Purtroppo per l’Italia ciò accade proprio nel momento in cui si appresta a diventare Presidente del Consiglio la marionetta dell’industria internazionale delle armi. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha vinto le elezioni politiche grazie ad un macroscopico astensionismo è infatti la proiezione dell’altro cofondatore del partito di destra, Guido Crosetto, presidente dell’AIAD, la Confindustria delle Armi in orbita NATO, come abbiamo evidenziato nel precedente articolo.

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L’articolo completo qui: UCRAINA: NUOVE REPUBBLICHE RUSSE DA OGGI PROTETTE DALLE ARMI NUCLEARI. Plebiscito per Mosca, Italia In Pericolo (gospanews.net)

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