Comunicato CC 28/2022 – 14 ottobre 2022
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Studenti e insegnanti incendiate l’autunno!
Approfittate dell’instabilità politica per raccogliere il testimone e conquistare scuole e futuro!
Lottare fino all’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro!
Riappropriarsi dei consigli d’istituto per fermare la mattanza!
Il recente omicidio di Giuliano De Seta, ucciso in alternanza scuola-lavoro, così come le morti di Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e di tanti altri studenti sono tra gli effetti devastanti del sistema capitalista. Sono assassinii, mostrano la vera natura dei progetti di alternanza scuola-lavoro: gli studenti lavorano gratuitamente, senza un limite orario giornaliero e in totale assenza di sicurezza. È un’alternanza che fa gli interessi dei capitalisti e delle multinazionali che costantemente tentano di erodere le conquiste che la classe operaia e il resto delle masse popolari hanno strappato alla borghesia quando il movimento comunista era ancora forte nel mondo, di abbassare i salari, di aumentare i ritmi produttivi e di impiegare sempre più lavoratori precari e interinali. In questo quadro gli studenti sono manodopera gratuita, anche il loro impiego è un ambito di valorizzazione del capitale.
La scuola italiana, in maniera più netta dalla riforma della Buona Scuola (2015, adottata dal governo Renzi), avvia fin dai 15 anni i figli delle masse popolari al futuro che le attuali classi dominanti producono per loro. Insegna loro che va bene lavorare gratuitamente, senza diritti, senza sicurezza e senza potersi organizzare nel sindacato.
Sul posto di lavoro si muore ogni giorno con numeri da guerra civile – una vera e propria guerra di sterminio non dichiarata della borghesia contro le masse popolari – e l’alternanza scuola-lavoro immette anche gli studenti in questa mattanza. Non c’è nessuna tragica fatalità, ma ci sono precise responsabilità criminali: quelle di Confindustria – che indica e sostiene la linea dei padroni i quali, pur di fare profitti, sfruttano e uccidono senza nessuno scrupolo – e quelle di tutti i partiti delle Larghe Intese, che ormai da decenni proseguono ininterrottamente un’opera di privatizzazione della scuola pubblica, di aziendalizzazione e di asservimento di questa agli interessi dei capitalisti.
Migliaia di giovani sono in marcia per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro
Lo scorso inverno gli studenti sono scesi in piazza a migliaia contro l’attuale modello di scuola, anche a costo di un’aspra repressione e di condanne pesanti. Oggi tornano ancora in piazza e lo faranno nei prossimi mesi per proseguire la lotta. Al loro fianco si sono stretti e mobilitati gli operai organizzati, primo fra tutti il Collettivo di Fabbrica della GKN di Campi Bisenzio (FI), che lo scorso inverno ha sostenuto l’ondata di occupazioni che ha investito il paese.
Agli studenti e ai giovani diciamo di fare tesoro e imparare dalla storia del movimento studentesco nel nostro paese! Raccogliete l’eredità del Sessantotto e dell’Autunno Caldo e portate la lotta dalle piazze dentro ogni scuola e nuovamente nelle piazze! Portatela dentro la scuola per trasformarla in organizzazione e per prendere in mano le sorti della scuola e del vostro futuro! Fare di ogni scuola un centro di costruzione del nuovo potere delle masse popolari organizzate.
Migliaia di insegnanti sono in marcia per la difesa del proprio lavoro e della scuola
Negli ultimi due anni il livello di organizzazione e mobilitazione degli insegnanti, il loro livello di resistenza allo smantellamento della scuola pubblica si è elevato. Insegnanti, educatori e formatori devono scegliere se non lottare o lottare isolati – spesso con fatica e frustrazione – in ogni classe con i propri studenti, in ogni consiglio con i propri colleghi oppure unirsi, sostenere e alimentare l’organizzazione degli studenti nella propria scuola e aggregare così anche i colleghi sinceramente interessati al futuro dei propri studenti.
Agli insegnanti, agli educatori e ai formatori diciamo che chi davvero ha a cuore il futuro delle nuove generazioni non può che alimentare il loro protagonismo per prenderlo in mano! Questa è la formazione di cui hanno più bisogno e questo è il passo per prendere in mano il proprio lavoro, per costruire il futuro che vogliono per le nuove generazioni!
Incendiare l’autunno e raccogliere il testimone per cosa?
Il Sessantotto e l’Autunno Caldo (1969) per gli studenti sono stati un momento di protagonismo per il cambiamento della scuola e della società. Sono stati loro a soffiare sul fuoco che covava sotto la cenere nelle fabbriche, sono stati loro che insieme agli operai hanno aggregato anche gli insegnanti per costruire una scuola che fossero loro a dirigere. Da quelle lotte studenti, operai e insegnanti hanno imposto il riconoscimento ufficiale dei consigli degli studenti, dei docenti e d’istituto.
Oggi quegli organismi sono svuotati di potere e significato: vanno riconquistati e fatti lavorare nella pratica! La scuola deve diventare nuovamente un sistema integrato con il territorio, gestito da chi lo vive, da chi ci studia, da chi ci lavora, da chi affida a questo istituto le nuove generazioni. La mobilitazione degli operai GKN ha dimostrato cosa significa ereditare un organismo come un Consiglio di Fabbrica dal passato e farlo rivivere, riempirlo di contenuti, di teste e lotta. Questo è quello che nelle scuole oggi può accadere.
Ogni consiglio deve essere ambito in cui sviluppare l’organizzazione della lotta, in cui promuovere la vigilanza e il controllo dell’alternanza e delle aziende coinvolte, in cui promuovere progetti alternativi da far sviluppare per la pubblica utilità e con fondi pubblici. Per cancellare la Buona Scuola a partire da ogni territorio e gestire diversamente gli istituti scolastici e la cura, l’educazione e la formazione dei giovani!
Raccogliere il testimone e incendiare l’autunno, stavolta per andare fino in fondo, per creare una rete di consigli nelle scuole, nelle fabbriche e nei quartieri che dirigano nei fatti lavoro, istruzione e società. La riscossa delle masse popolari è del tutto possibile: non sono i padroni ad essere forti, ma devono essere le masse popolari a far valere tutta la propria forza. Il partito comunista è il fattore decisivo per la vittoria e il (nuovo)PCI ha valorizzato e fatto proprie le esperienze e le conquiste e ha imparato dagli errori del movimento comunista italiano e internazionale, per superarne i limiti e guidare le masse popolari italiane a fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
Ai più generosi di voi il (nuovo)PCI dice: non perdete più tempo a imparare un mestiere che non farete! Imparate a fare la rivoluzione socialista! Diventare costruttori del proprio futuro significa dare un senso alla vostra vita qui e ora.
Sta a noi comunisti diventare promotori della guerra popolare rivoluzionaria e contrapporla alla guerra di sterminio non dichiarata e dichiarata che la borghesia e il clero conducono contro le masse popolari in ogni angolo del mondo. Sta a noi avanzare fino a instaurare il socialismo!
Per iniziare, formate gruppi di studio del Manifesto Programma del (nuovo)PCI!
Mettetevi in contatto con il Centro del (nuovo)PCI in maniera protetta da polizia e altre spie!