Nesso eziologico tra il neurinoma del nervo acustico e l’esposizione lavorativa a radiofrequenze: “esiste un’elevata probabilità che fu il cellulare a causare il tumore anche in relazione all’esclusione dell’intervento di fattori causali alternativi.”. Così nella sentenza con cui la Corte d’Appello di Torino ha appena confermato il nesso causale tra l’uso prolungato del telefono cellulare e l’insorgenza di un neurinoma del nervo acustico, ovvero un tumore all’orecchio, dando ragione a Michele Nania, un pensionato di 63 anni ex dipendente dell’Acciai Speciali Cogne, un’azienda della Valle d’Aosta, che per 13 anni per motivi di lavoro ha usato per una media di tre ore al giorno il cellulare, per un totale – compresa un’ulteriore ora per uso personale – stimato tra 12 e 14mila ore complessive di wireless sulla testa tra il 1995 e il 2008.
Per Allerta 5G, in esclusiva su La Casa del Sole Tv il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci ne parla con l’Avv. Stefano Bertone dello studio legale torinese Ambrosio&Commodo, nel pool di legali che ha difeso la parte lesa, tra gli avvocati di successo e più esperti in Italia per il riconoscimento di danni ambientali e in particolare da telefonia mobile.
Corte d’Appello di Torino riconosce tumore all’orecchio da telefonino, ennesima sentenza anti-negazionista
“Esiste un’elevata probabilità che fu il cellulare a causare il tumore anche in relazione all’esclusione dell’intervento di fattori causali alternativi. (…) in assenza di possibili cause, vi è la presenza di un unico fattore di rischio costituito da un’esposizione prolungata a radiofrequenze”. Così il 2 Novembre 2022 una sentenza della Corte d’Appello di Torino ha confermato il nesso causale tra l’uso prolungato del telefono cellulare e l’insorgenza di un neurinoma del nervo acustico, ovvero un tumore all’orecchio, dando ragione a Michele Nania, un pensionato di 63 anni ex dipendente dell’Acciai Speciali Cogne, un’azienda della Valle d’Aosta, che per 13 anni per motivi di lavoro ha usato per una media di tre ore al giorno il cellulare, più un’ulteriore ora per uso personale, per un totale stimato tra 12 e 14mila ore complessive di wireless sulla testa tra il 1995 e il 2008.
Sbarazzarsi del cellulare/Smartphone entro Primavera 2023: ecco la petizione mondiale per “il cambiamento”
“NESSUN CELLULARE! Impegno” Con una petizione internazionale è partita la nuova campagna mondiale promossa dall’attivista americano Arthur Firstenberg,presidente della Task force sui telefoni cellulari, promotore della riuscitissima petizione L’Appello per fermare il 5G via terra e dallo spazio (oltre 300mila firmatari da 261 nazioni nel mondo), autore del libro La tempesta invisibile e in Italia pure per OASI SANA. Promotore di ECHOEarth, la prima rete internazionale di chi non usa il cellulare, adesso Firstemberg ha lanciato una nuova campagna che, attraverso una petizione, ha come obiettivo quello di cambiare radicalmente il corso della storia, attraverso la liberazione dell’umanità da cellulari e Smartphone:“noi sottoscritti ci impegniamo a sbarazzarci dei nostri telefoni cellulari entro il 20 marzo, l’equinozio di primavera 2023.“
Dopo Colao c’è Alessio Butti, il Meloni Sottosegretario amico delle Telco: “5G? rischi salute ipotetici e immaginari, si elettrosmog 61 V/m, fibra, Intelligenza artificiale e blockchain”
Dopo il tecno-Draghistan il diluvio sotto Giorgia Meloni, dopo Vittorio Colao adesso Alessio Butti, accolto con un + 5% Telecom sul listino di Piazza Affari. Per lui non il ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, ma un posto da Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione, cioè una poltrona a Palazzo Chigi con cui gestire oltre 40 miliardi di euro in digitale nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per proseguire nel solco Draghi-Colao l’Agenda 2030, assecondando i target di lobby e compagnie telefoniche: Si all’Intelligenza artificiale. Si alla tecnologia blockchain. Si alla digitalizzazione dell’Italia. Si alla sovranità digitale e alla regolamentazione europea delle Big Tech. Si ad un unico operatore pubblico italiano di rete in fibra. Si al 5G. Si all’innalzamento dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico perché i rischi per la salute umana sono “del tutto immaginari e del tutto ipotetici:” questo, in soldoni, è il Butti da Como pensiero, diploma di istituto tecnico industriale, ex consulente di marketing assolto per abuso d’ufficio e ‘giorgiano’ di Fratelli d’Italia, fedelissimo sin dai tempi del Movimento Sociale Italiano e Alleanza Nazionale, che dagli scranni dell’opposizione nell’ultima legislatura ha imbastito relazioni strette coi poteri forti delle telecomunicazioni, tanto da finire – a pochi giorni dall’ultimo voto – in un simbolico passaggio di consegne col top manager Vittorio Colao davanti ai vertici di TIM, Vodafone, Windtre, Fastweb e Iliad. La tecno-investitura, da Camelot a Novedrate (Como).
Studentessa elettrosensibile costretta al ritiro dall’Università: troppo inquinamento elettromagnetico (e nessun aiuto dall’ateneo)
Continua il dramma degli italiani che soffrono di elettro-iper-sensibilità, la malattia ambientale altamente invalidante e correlata alle irradiazioni wireless e ai campi elettromagnetici per cui – proprio nei giorni scorsi – l’Alleanza Italiana Strop 5G – insieme ai medici di ISDE Italia – ha chiesto il riconoscimento nazionale al Ministero della Salute. In attesa del pronunciamento del dicastero presieduto dal neo-ministro Orazio Schillaci, ex Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, da un altro ateneo arriva la notizia dell’ennesima storia al limite: una studentessa Università degli Studi dell’Insubria con sedi a Varese e Como, è stata costretta a cambiare ateneo per colpa della pervadente presenza dell’elettrosmog. Ma pure per l’insensibilità dimostrata dal personale amministrativo che non ha voluto trovare un’alternativa alla studentessa. “Sono stata costretta a ritirare mia figlia dall’Università Insubria – in esclusiva ad OASI SANA dichiara Simona R., madre di Corinne B. – nonostante le promesse fatte e visto il tempo che trascorreva senza giungere a nulla di fatto, questa è stata l’unica soluzione possibile. Le lezioni all’Insubria erano iniziate da un mese e, a parte qualche colloquio conoscitivo tra me e loro, da parte dell’Università non c’è stata alcuna azione concreta per aiutare mia figlia Corinne, eppure le soluzioni noi le avevamo più volte esposte“.
La tecno-rassegna stampa di Maurizio Martucci su La Casa del Sole TV: le news della settimana su digitale, elettrosmog e 5G
Nuovo appuntamento periodico condotto dal giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci in esclusiva su La Casa del Sole TV interamente dedicato alla lettura delle pagine di giornali, quotidiani e riviste italiane che scrivono di futuro digitale in ogni sua declinazione, critica compresa, usciti nell’ultima settimana
“Moratoria immediata sul 5G”: scienziati per abbattere l’elettrosmog, 25 anni di prove per fermare il pericolo invisibile
Si chiama Commissione internazionale sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici, è stata fondata nel 2021, è impegnata a garantire la protezione dell’uomo e di altre specie dagli effetti nocivi delle radiazioni non ionizzanti. Lo scopo principale è “formulare raccomandazioni, basate su ricerche scientifiche sottoposte a revisione paritaria”, cioè partendo dal massimo delle pubblicazioni scientifiche pubblicate nel mondo sugli effetti biologici e sulla salute delle frequenze elettromagnetiche fino a 300 GHz inclusi. La Commissione “chiede una valutazione indipendente degli effetti e dei rischi delle radiazioni a radiofrequenza sulla base di prove scientifiche provenienti da studi sottoposti a revisione paritaria condotti negli ultimi 25 anni. Lo scopo di questa valutazione sarebbe stabilire standard di esposizione protettivi per la salute per i lavoratori e il pubblico”
Dal green pass delle auto alla guida senza conducente: con la macchina digitale finiremo tutti a piedi? – IL TECNORIBELLE
Il passo è stato breve. Dal Viasat e il GPS nella scatola nera per lo sconto sulla polizza assicurativa al Move-In, cioè una specie di green pass su quattro ruote con collegamento satellitare. E da qui alle automobili elettriche fino alla guida senza conducente d’Era 5G, in mezzo all’effetto gas serra e lo stop nel 2035 per le produzioni a benzina e diesel. È questo il cronoprogramma dei trasporti su gomma, con l’appendice dell’amletico dubbio: tra tetto ai consumi e circolazione a singhiozzo, non è che in piena Quarta Rivoluzione Industriale… con le auto-digitali ci lasceranno a piedi? Privati nella libertà di spostamento, per decisione di un algoritmo? È quanto potrebbe succedere in nome della sostenibilità, ovvero della lotta all’inquinamento atmosferico e al surriscaldamento climatico esattamente come, mutatis mutandis, accaduto pel Covid nei recenti lockdown e copri fuoco. Tradotto: creato il problema, digitale soluzione trovata, liberticida!
ATTENZIONE: IL 31 DICEMBRE 2022 SCADE LA RACCOLTA FONDI
Raccolta fondi per il processo al 5G
Prosegue su Eppela il progetto di raccolta fondi Processo al 5G, tutela per i cittadini promosso dall’Alleanza Italiana Stop5G con l’obiettivo strategico di intentare una serie di azioni legali finalizzate
al riconoscimento della elettro-iper-sensibilità;
ad impedire l’innalzamento dei limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica;
a fermare l’avanzata delle antenne 5G.
Abbiamo superato il 50% del primo obiettivo dichiarato, c’è quindi bisogno dell’aiuto di altri donatori per proseguire nel crowdfunding pensato nell’interesse pubblico e collettivo.
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