L’informazione del “pensiero unico” vuole la Nato in guerra contro la Russia

Fosco Giannini – (Cumpanis) – 17 Novembre 2022

La Russia ha bombardato la Polonia! | cumpanis

 

Se oggi in Italia vi fossero stati gruppi dirigenti comunisti con i coglioni, essi  avrebbero manifestato immediatamente e vigorosamente in via Solferino 28, a Milano, sotto le finestre del Corriere della Sera. E immediatamente si sarebbero organizzati per manifestare in  via S. Valentino 12, di fronte all’Ambasciata della Polonia a Roma e  in Via Vittorio Veneto 121, di fronte all’Ambasciata degli USA a Roma.

Ma di comunisti italiani non se n’è vista l’ombra: alcuni di loro sono impegnati, ancor più della Meloni, a fustigare Putin e la Russia; altri sono ancora molto indaffarati nel distruggere il loro partito per mantenere caldo l’abbraccio con dei soci improbabili e comunque molto antirussi e anticinesi; altri ancora soffrono da tempo di paralisi politica e grave affanno nella deambulazione semplice.

Perchè i comunisti avrebbero dovuto immediatamente raccogliersi nella milanese via Solferino, sotto le finestre del Corriere della Sera?

Perchè l’editoriale del “Corsera” di mercoledì 16 novembre di Danilo Taino dal titolo “Sempre più isolato” (riferito a Putin) è stato una pura vergogna! E’ stata una volgare ed untuosa piroetta servile di un Arlecchino servo di tre padroni: gli USA, la NATO e l’UE.

A proposito delle esplosioni avvenute in Polonia, al confine con l’Ucraina nella notte di martedi 16 novembre e a proposito dei due poveri morti contadini, Taino scrive: “Vladimir Putin non è andato a G20 di Bali. Si è però fatto sentire con l’unica voce che gli sia rimasta: un barrage di almeno 90 missili sull’Ucraina. Due dei quali potrebbero essere caduti in territorio polacco, cioè sul territorio di un Paese della NATO. La portata dell’azione – un incidente oppure una provocazione di Mosca- sarà determinata nelle prossime ore. Ma il rischio che si temeva, un allargamento del conflitto in Europa e il coinvolgimento diretto dell’Alleanza Atlantica ha fatto un passo avanti”.

Ora, è vero che, quasi nascondendolo sotto una malmostosa coltre semantica, Taino utilizza un leggero condizionale in relazione ai due supposti missili russi che, secondo lui e l’intero occidente, avrebbero colpito il territorio polacco al confine con quello ucraino, provocando due morti. Un condizionale, sì, ma all’interno di una trama lessicale che invece evoca e suggerisce senza dubbio alcuno che a colpire non potevano essere stati che i missili russi e a questa “certa” azione di guerra si concede solo un dubbio: è stato un incidente oppure una provocazione di Mosca?

Un’azione, comunque, dettata -secondo Taino- da un Putin “colpito dagli arretramenti del suo esercito e sempre più isolato sul piano internazionale”. Una sordida e falsa puntualizzazione, questa di Taino (poichè è solo il fronte imperialista nella sua plurima articolazione geografica ad “isolare” la Russia, mentre un intero mondo intercontinentale  la sostiene) che serve al pennivendolo del “Corsera” ad aprire un’altra sporca evocazione/richiesta: l’intervento diretto della NATO, dopo “i missili russi sul territorio polacco”,  contro la Russia e ciò – se vogliamo davvero sentire lo “spirito” lessicale di Taino – non tanto come una pericolo, ma, dentro quello “spirito”, come una speranza dell’intero mondo occidentale.

E perchè i comunisti, dopo l’accusa immediata alla Russia avrebbero dovuto manifestare di fronte all’Ambasciata della Polonia a Roma?

Perchè immediatamente, senza uno straccio di prova, il premier di ultradestra polacco, Mateusz Morawiecki (inflessibile e sanguinario persecutore dei comunisti polacchi e di ogni “respiro” di sinistra polacco) ha condannato Mosca, ha riunito il Consiglio di guerra polacco ed evocato/richiesto l’entrata in guerra della NATO.

E perchè i comunisti italiani avrebbero dovuto subito manifestare in Via Vittorio Veneto 121, a Roma, di fronte all’Ambasciata degli USA?

Perchè è ora che i comunisti si dotino di più efficaci ed anticonvenzionali metodi di lotta volti all’organizzazione del consenso sociale e  perchè subito dopo la notizia “dei missili russi contro la Polonia” il Pentagono ha affermato, senza nemmeno un quarto d’ora di riflessione, che gli USA avrebbero difeso in armi “ogni centimetro di terra dei Paesi NATO”. Più che una risposta a quanto accaduto, una sorta di autorivelazione di un profondo sé incline all’aggressione e terribilmente concupisciente e bramoso di Terza Guerra Mondiale.

Se i comunisti avessero manifestato, avessero lottato in via Solferino a Milano, di fronte all’ambasciata polacca e a quella USA a Roma, sarebbero usciti da questa (mancata) mobilitazione con l’aura dei giusti e dei difensori della pace e della verità.

Ne sarebbero usciti così perchè solo poche ore dopo l’incidente mortale in Polonia tutte le agenzie del mondo hanno battuto la notizia vera: “È stato con ogni probabilità un missile della difesa aerea ucraina a cadere in territorio polacco e provocare la morte di due persone. Queste le prime indicazioni della stessa NATO”.

E se i comunisti avessero agito avrebbero goduto della stessa verità rivelata dal presidente della Polonia, Andrzei Duda, che ha subito ammesso: “Ciò che è accaduto sui confini del nostro Paese è stato solo uno sfortunato incidente”. Provocato dalla contraerei ucraina, poteva aggiungere, poichè ormai l’intero pianeta ne era consapevole.

Il fatto che i comunisti italiani non abbiano immediatamnete reagito di fronte ad una provocazione imperialista di così grande portata, cinismo e pericolo mondiale, segnata dall’obiettivo di addossare immediatamente la colpa alla Russia ed evocante un attacco militare dell’Alleanza Atlantica, non è un problema di grande portata in relazione alle drammatiche questioni internazionali. Ma interessa molto noi, comunisti italiani.

Non c’è stato tempo di intervenire, di raccogliere almeno qualche decina di militanti sotto le finestre del “Corsera”, di fronte alle ambasciate della Polonia e degli USA?

Sì, crediamo già di sentirla la motivaziuone dell’assenza: come potevamo fare, non c’è stato tempo…

Ma noi crediamo che non sia così: in verità è svaporato totalmente lo sprito della mobilitazione immediata, non c’è più quella necessaria spinta e preparazione alla lotta che sta alla base della mobilitazione, della denuncia, dell’organizzazione, della presenza in piazza.

Azzardiamo un’ipotesi: non c’è più, in Italia, un partito comunista degno di questo nome, organizzato, militante, incline alla lotta e al conflitto sociale, anche duro.

Ben oltre il “Corsera” si è alzato nel nostro Paese, dopo la notizia secondo la quale la Russia “aveva colpito la Polonia”, una subitanea, profonda e ferrigna denuncia contro Putin come premessa della richiesta alla NATO di mobilitarsi per la guerra.

L’intera macchina mediatica nazionale ha levato un mònotono antirusso. La Meloni ha affermato che “Comunque (comunque!) è responsabilità di Putin”. Letta ha immediatamente twittato: “In questo momento drammatico siamo con i nostri amici polacchi”, senza immaginare che  dopo poche ore lo stesso Duda, il presidente polacco, avrebbe rivelato che la colpa era degli ucraini. E Calenda: “Ciò che è accaduto proviene dalla follia di Putin. Siamo ora più che mai legati all’Alleanza Atlantica”.

Tuttavia, ciò che ancor di più è parso disgustoso e insopportabile, in questo contesto, è stato il cinico servilismo di grandissima parte delle forze politiche e mediatiche italiane verso gli USA e la NATO,  immediatamnete identificati come “giustizieri” dell’orrendo orso russo e quali crociati della nuova guerra occidentale contro “l’altro mondo” da noi, contro il nuovo mondo che avanza, in verità, e mette paura ai colonizzatori di sempre.

Mai come nelle ore successive ai colpi bellici (ucraini) in Polonia si è mitizzata “l’armata americana” come soggetto storico “liberatore” e portatore di giustizia e democrazia, specie contro i barbari euroasiatici.

Questa menzogna ha ormai travalicato ogni misura e si è fatta assassina. E’ tempo – di nuovo: dove sono i comunisti?- di impegnarsi con tutte le forze e disperatamente affinchè si affermi, o quantomeno si divulghi,  la verità.

Quante montagne di dollari ha investito (il verbo “investire” ci pare sempre il più adeguato, rispetto all’obiettivo nordamericano di riconquistare il mondo, cancellando il multilateralismo sorgente) Washington per armare l’Ucraina al fine di abbattere la Russia? 50 miliardi di dollari dal 2014 – l’anno del golpe nazifascista a Kiev-  sino agli inizi del 2020. 10 miliardi di dollari tra il 2020 e l’inizio del 2022. Altri 725 milioni di dollari, per il riarmo ucraino, il 15 ottobre del 2022 (“investimento” politico-militare ratificato dal Congresso americano). Altri 400 milioni di dollari votati dal Congresso lo scorso 10 novembre.

Quanti la Gran Bretagna? 4 miliardi di Euro. La Germania 1,5 miliardi di euro; la Francia 250 milioni di euro; l’Estonia (persino l’Estonia!) 240 milioni di euro; l’Italia circa 700 milioni di euro. Tutta questa montagna di dollari ed euro, da parte del fronte occidentale, per armare un governo ucraino guidato, e nemmeno da dietro le quinte, dalle forze nazifasciste a nome del (disgraziato) popolo ucraino.

E’ stata la Russia, negli ultimi anni, a circondare gli USA con basi militari collocate a Cuba e Nicaragua o è stata la NATO a circondare, nei primi mesi del 2022, con un’immensa potenza di fuoco tutto il confine russo dal Circolo Polare Artico sino alla Georgia?

E’ stata la Russia a massacrare per otto anni  gli americani in Florida o è stata la NATO, armando e dirigendo il Battaglione  Azov, a provocare il genocidio del Donbass?

E’ stata Mosca a guidare, organizzare, sostenere, il colpo di stato in Iran del 1953 (operazione Ajax), il tentativo di invasione della Baia dei Porci del 1961, il cruento colpo di stato in Bolivia nel 1971, la guerra in Iraq del 1972-1975, il colpo di stato in Cile del 1973, quello successivo in Argentina (sangue cileno su sangue argentino), il colpo di stato in Polonia del 1980-1989, il golpe in El Salvador del 1979-1992, in Nicaragua del 1982- 1989, a Grenada nel 1983, a Panama nel 1989?

E’ stata Mosca ad interferire pesantemente  nelle elezioni nazionali di decine di  Paesi, tra i quali il Giappone negli anni ’50 e ’60 per mantenere al potere il Partito Liberal-Democratico di centro-destra utilizzando fondi segreti? Ha agito Mosca nelle Filippine nell’organizzare la campagna per la presidenza di Ramón Magsaysay nel 1953, in Libano per aiutare i partiti cristiani nelle elezioni del 1957 usando finanziamenti occulti, in Italia per favorire la Democrazia Cristiana in funzione anticomunista durante le elezioni politiche del 1948 e per molti anni ancora?

E’ stata Mosca a portare la guerra nel Kuwait del 1991, ad Haiti nello stesso 1991, in Iraq nel 1991- 2000, in Indonesia nel 1997, contro la Jugoslavia nel 2000, ancora contro l’Iraq nel 2003, contro l’Iran nel 2005, contro la Palestina nel 2006-2007, contro la Siria dal 2005 sino ad oggi, contro la Libia nel 2011, contro lo Yemen dal 2015 ad oggi?

E’ stata Mosca ad organizzare gli ultimi tentativi golpisti contro il Venezuela, dal 2005 sino ad oggi, contro Cuba, contro la Bolivia socialista, contro il Brasile di Lula?

E’ stata Mosca a pianificare ed organizzare minutamente il sanguinoso colpo di stato fascista dei colonnelli in Grecia del 21 aprile del 1967? Si mossero sotto la spinta di Mosca i carri armati che poco prima delle elezioni nazionali greche che vedavano in ascesa le forze comuniste e di sinistra violentarono Atene  in quel 1967?

Ci fu Mosca dietro a quei carri armati che andarono a  sorreggere un potere che assassinò i comunisti e i socialisti e uccise la democrazia greca?

Dimenticata la Grecia?

Potremmo andare avanti all’infinto, ripercorrendo una storia, quella americana, che dal 1776 ad oggi è stata sempre, senza interruzioni, solo una storia di guerra, di colonialismo e di colpi di stato.

Gran parte del pianeta sa che dietro a quest’ infinita teoria di orrori vi è sempre stato e ancora rimane l’imperialismo americano, col braccio armato della Nato ed ora con il fido scudiero  neoimperialista del governo di Bruxelles.

Ciò che in qualche modo può apparire sconvolgente è perchè dell’infinito orrore americano sia consapevole il 70% dell’umanità e dei popoli e invece sia inconsapevole tanta parte  dei popoli dell’occidente capitalistico.

Questa discrasia non si è forse presentata in termini drammatici, anche in Italia, in quelle poche ore, in quest’ultima notte di paura, in cui il mainstream occidentale generale ha incolpato la Russia di avere bombardato la Polonia, con un senso comune di massa già pronto a “bere” questa verita e rivolgersi verso la guerra della NATO?

Non è forse per questa gigantesca discrasia che oggi è più che mai necessario una partito comunista, nel nostro Paese, capace di agire in totale e rivoluzionaria controtendenza, un partito che non muoia di continue scosse elettorali, ma punti ad essere un tenace costruttore di un “altro” senso comune di massa? Che si riappropi finalmente e totalmente di quel Gramsci che soprattutto per la costruzione di un nuovo e rivoluzionario pensiero di massa si batteva?

E’ tanto necessario, questo partito comunista, perchè la drammaticità della fase e della storia che viviamo lo richiede.
E perchè esso, oggi, non c’è.

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