Covid, vaccini inefficaci e pericolosi preferiti a comuni farmaci e semplici terapie

Silvio Sposito – Blog di Sabino Paciolla – 6 Dicembre 2022

Da medico non cesso di chiedermi perché tanti colleghi si sono allineati ad una presunta verità apodittica e indiscutibile? – Il blog di Sabino Paciolla

 

Diffusione per “goccioline” sensibili alla gravità, o per aerosol in grado di restare a lungo sospeso in aria? Alla fine, dopo più di un anno di discussioni si è giunti a queste conclusioni: la via per contatto è trascurabile, a differenza di raffreddore e influenza. All’aperto l’aerosol si disperde in una cubatura virtualmente infinita, e non può contagiare. In caso di grande assembramento di gente vociante, ci si può difendere con mascherine e distanziamento (che proteggono dalle goccioline emesse). In tutti gli altri casi non si ravvede un uso utile delle mascherine all’aperto. Al chiuso mascherine e distanziamento possono ancora difendere dalle goccioline altrui, ma se l’ambiente ha una cubatura ridotta, un aerosol infetto può saturare l’ambiente in assenza di idonea ventilazione, concentrandosi invece di disperdersi. In questa situazione la protezione offerta da mascherine e distanziamento può essere scarsa o assente. È allora necessario ventilare, creando correnti d’aria in estate, oppure aiutandosi in inverno con scambiatori d’aria e/o purificatori a raggi UVC (altro che banchi a rotelle!). È stato fatto? No, salvo sporadiche iniziative. Eppure, sarebbe stato un fattore protettivo di grandissima importanza.

Il vergognoso ostracismo, esercitato con grande violenza e determinazione, verso eventuali terapie “riposizionate”, ovvero con farmaci approvati con altre indicazioni, ma rivelatisi empiricamente efficaci contro il virus. Mentre per questi vaccini si esigeva l’autorizzazione accelerata “in emergenza” o “condizionata”, per i farmaci dimostratisi attivi in laboratorio o in piccoli studi preliminari si chiedevano improrogabilmente studi randomizzati e controllati (della durata presumibile di diversi anni!), oppure si passava direttamente alla denigrazione. L’elenco è lunghissimo: dalla terapia del prof. Raoult con idrossiclorochina e azitromicina, attaccata con uno studio dimostratosi in seguito mal eseguito (in realtà appositamente disegnato per fallire) e in seguito ritirato! Studi successivi hanno invece dimostrato sicurezza ed efficacia della duplice terapia, purché somministrata entro i primi giorni di malattia, e non dopo “vigile attesa”. Stesso accanimento in seguito – e anche peggiore – verso ivermectina, farmaco antiparassitario, gli scopritori del quale sono stati insigniti del Premio Nobel per la Medicina per la sua efficacia verso gravissime parassitosi tropicali responsabili di cecità. Studi preliminari ne avevano documentato la grande efficacia in ogni fase di malattia, e anche in prevenzione! Ma OMS e autorità regolatorie ne hanno ristretto l’utilizzo alle sole ricerche cliniche, negandone di fatto l’uso e rendendo anche il farmaco difficilmente reperibile! Anche qui uno studio negativo mal disegnato e moltissimi altri con esito positivo. Nel frattempo, il prof. Remuzzi aveva condotto un piccolo studio che aveva mostrato ottimi risultati con semplici antiinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene (idem per ketoprofene, indometacina, nimesulide e altri) assunti però al primo insorgere dei sintomi (sempre senza alcuna “vigile attesa”). Il professor Remuzzi segnalava anche l’utilità di budesonide (cortisonico) per via nasale – farmaco già ampiamente usato per asma e rinite allergiche. Di recente è uscito lo studio completo sui FANS che ne ha dimostrato la grande efficacia nel prevenire ospedalizzazioni (e quindi morti): un 90% di efficacia per la precisione! Mentre la budesonide si è dimostrata capace di ridurre il numero di recettori ACE2 sulla superficie delle cellule della mucosa respiratoria, ostacolando così il legame del virus con le cellule dell’ospite e il suo successivo ingresso!

Medici degni di questo nome e del giuramento prestato nel nome di Ippocrate hanno sfidato il virus – e soprattutto assurdi e antiscientifici “protocolli” – curando i pazienti fin dal primo giorno con molti dei farmaci citati, ottenendo eccellenti risultati e infischiandosi di “tachipirina e vigile attesa”. Attesa di cosa? Forse del carro funebre? Ricordiamo, tra l’altro, che il paracetamolo (Tachipirina) consuma Glutatione e non sarebbe pertanto il miglior farmaco da usare in una patologia virale pro infiammatoria come il Covid-19. Eppure questi coraggiosi colleghi e veri medici sono stati ostracizzati, insultati, descritti come “ciarlatani”, e infine deferiti agli Ordini dei Medici (davvero dei medici, ma davvero? Di che genere di medici vorrei capire) e qui “processati”, sospesi, e anche radiati! Una vergogna incancellabile per la classe medica italiana. Un cenno infine alla terapia con plasma immune e agli anticorpi monoclonali. Il plasma dei guariti è ricco di anticorpi specifici e il razionale d’uso è pertanto intuitivo. Eppure il Dr. De Donno – il primo a propugnarne l’uso – è stato boicottato ed escluso dallo studio italiano multicentrico. Tutti conosciamo il drammatico esito di questa brutta storia. Il fatto è che erano in arrivo gli anticorpi monoclonali, di più facile somministrazione, ma anche di costo elevato e relativi margini di guadagno per le ditte! Ma la rapida comparsa di varianti virali, anche piuttosto diverse dalle originali ha fatto sì che i monoclonali divenissero rapidamente inefficaci e obsoleti, cosa che non sarebbe accaduta con la terapia al plasma, ottenuto dai pazienti guariti di recente. Notizia dell’ultima ora: ricercatori israeliani avrebbero messo a punto un anticorpo monoclonale attivo verso qualsiasi variante virale; fatto di grandissima rilevanza scientifica e pratica, e che renderebbe superfluo qualsiasi nuovo vaccino, vecchio, nuovo o aggiornato che sia! Per ora non si hanno ulteriori notizie. Non vorrei che il farmaco si rendesse disponibile per i pazienti dopo un ennesimo giro di vaccinazioni con vaccini “aggiornati”, e/o “bivalenti”, oppure a pandemia bella e finita. Come diceva una vecchia volpe della politica italiana: “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Il fatto rilevante – e generalmente ignorato – è questo: in caso di disponibilità di un farmaco certamente attivo, efficace e sicuro – per di più approvato dalle autorità regolatorie – come un costoso (e produttivo per le aziende) anticorpo monoclonale superpotente, qualsiasi vaccino passerebbe in seconda linea. Non nel senso che non si possa e debba usare, ma nel senso che la procedura di approvazione dovrebbe essere rivalutata e completata, ad esempio con studi di carcinogenicità e genotossicità (mai eseguiti); insomma la procedura da “emergenziale” o “condizionata” tornerebbe ad essere quella ordinaria, di maggior durata e complessità.

Per non parlare del fatto che – in realtà – queste sostanze immunostimolanti (non saprei come definirle altrimenti) dovrebbero essere classificate tra le “terapie geniche” e quindi – anche per questo – essere sottoposte ad una procedura più lunga e complessa. E’ forse per aggirare questo ostacolo che l’OMS ha modificato la definizione di “vaccino” per farvi rientrare a pieno titolo queste sostanze? E qui torna in ballo il proverbiale cinismo dell’onorevole (o disonorevole?) Andreotti; ebbene sì, la scabrosa frase di cui sopra era sua!

A posteriori si comprende facilmente l’entità dei risultati positivi che si sarebbero potuti ottenere senza ottusi ostacoli burocratici e con un uso su larga scala di queste terapie (e di tante altre, come l’ossigeno-ozonoterapia) fin dall’esordio di malattia e nei casi con tendenza all’aggravamento. E non possiamo non ricordare la Vitamina D3 che in uno studio su anziani degenti in RSA o case di Cura (tutti più o meno gravemente carenti in Vit. D3) si è dimostrata in grado di ridurre le ospedalizzazioni di un corposo 80%!

Infine l’ostracismo gettato – con azione orchestrata e coordinata dai direttori del NIAID (A. Fauci) e del NIH (F. Collins) – verso i proponenti la “Great Barrington Declaration dell’ottobre 2020 (gli epidemiologi Kulldorff di Harvard, Bhattacharya di Stanford e Gupta di Oxford) in cui si proponeva – vista la presumibile evoluzione della pandemia – un cambio di strategia, puntando ad una protezione mirata dei soggetti ad alto rischio di malattia grave, con minori misure restrittive per il resto della popolazione. Ugualmente, una volta disponibili i vaccini, questi si sarebbero dovuti usare in modo mirato e limitato alle fasce a maggior rischio, e quindi non per una vaccinazione di massa. Ciò avrebbe limitato in buona misura pesanti danni psicologici ed economici alla popolazione, senza compromettere la sicurezza dei “fragili” ed avrebbe parimenti limitato eventuali possibili effetti indesiderati a carico dei più giovani. L’azione lesiva della spike virale, sintetizzata in quantità eccessiva dopo vaccinazione, e in grado di distribuirsi ben oltre la sede d’iniezione, si manifesta infatti prevalentemente con un meccanismo immunologico, naturalmente più intenso nei giovani rispetto agli anziani.

Quanti scienziati (a partire dagli illustri epidemiologi della Dichiarazione di Great Barrington), ricercatori, illustri clinici o onesti medici di base sono stati perseguitati (è il caso di dirlo) per aver semplicemente fatto il proprio dovere etico? Quanta inflessibile censura è stata esercitata dai mezzi di comunicazione di massa, e ora persino dai cosiddetti “social network”? A proposito dei quali (in particolare Twitter gestione pre-Elon Musk, Facebook, Linkedin, Instagram e You Tube, nonché Wikipedia e Google) stanno emergendo, insieme a numerose e-mail compromettenti, strani “coordinamenti” con NIAID e NIH, e con lo stesso potere politico “democratico” americano, al fine di esercitare uno stretto controllo sull’informazione e un’adeguata censura fatta passare sotto il nome di “lotta alla disinformazione sanitaria”; a proposito della quale c’è da chiedersi chi sono i veri responsabili di questa disinformazione, e inoltre chi sarebbe deputato a controllarla e verificarla, forse i cosiddetti “fact-checkers” istruiti a dovere e finanziati da quegli stessi soggetti che dovrebbero essere controllati? Quis custodiet ipsos custodes dicevano i nostri antichi e, come spesso accade, avevano ragione.

Quanta propaganda è stata riversata su menti impreparate e indifese con l’ausilio di un Terrore alimentato ad arte? Quanto odio è stato suscitato verso persone giustamente critiche ed “esitanti”? Quanti ricatti, discriminazioni, violenze psicologiche (al limite di quelle fisiche a sentire certe dichiarazioni mostruose)! Tutto sbagliato, inutile, controproducente, dannoso, disastroso. Quando riusciremo a sanare le assurde divisioni aperte nel tessuto vivo della società, all’interno delle stesse famiglie, della cerchia di amici e conoscenti, delle imprese e dei colleghi di lavoro? Un grave vulnus, un cuneo di incomunicabilità, disprezzo e incomprensione è stato inserito con violenza nella viva carne del popolo.

Ritengo che, quando saremo in grado di stilare un bilancio definitivo (non prima di diversi anni purtroppo, considerando i possibili eventi avversi a lungo termine) il suddetto bilancio risulterà gravemente in perdita, e – molto probabilmente – la somma dei danni da “lockdown” e da “vaccini genici” risulterà superiore a quelli da Sars-Cov-2.

La domanda che occorre ora porsi è: Perché questo cumulo di giganteschi errori (se di errori si tratta)?. Perché tanta determinazione nel sopprimere le idee dissonanti e gli scienziati “eterodossi”? Forse per gli immensi profitti derivanti da tali “vaccini” verso qualsiasi farmaco (circa 15 miliardi di dollari al momento)?

O forse anche per altri motivi, ancora più abietti e inquietanti: un sempre più stretto e oppressivo controllo sociale sul “modello” cinese?, depopolazione di tipo neomalthusiano?, nuovo ordine mondiale “modello” signori di Davos, ovvero Great Reset, e così via? Viene il sospetto – che è ormai quasi una certezza – che ogni emergenza subentrante (la pandemia, poi la crisi energetica, la guerra in Ucraina, infine la crisi climatica e ambientale) venga strumentalizzata e sfruttata ai fini suddetti. D’altra parte la stessa pandemia è stata definita, senza alcuna vergogna, una “opportunità” per accelerare il percorso dell’agenda 2030!

Da medico poi non cesso di chiedermi: perché tanti colleghi – o che si dichiarano e si ritengono tali – si sono allineati ad una presunta verità apodittica e indiscutibile, pur in presenza di sempre più palesi criticità e problemi, anche gravi? Conformismo, incapacità o impossibilità di resistere a ignobili ricatti? Superficialità di informazione professionale o impropria fiducia in colleghi “esperti”? Conflitti di interesse?

E la ormai quasi certa fuoriuscita dal laboratorio cinese (o i laboratori?) è avvenuta per un incidente, o si è trattato di un’azione deliberata e criminale?

Sembrano idee fantasiose e “complottiste”; ma i presunti “complottisti” potrebbero rivelarsi alla fine piuttosto come gli scopritori e denunciatori dei veri complotti, proprio quelli messi abilmente e tenacemente in opera dai reali complottisti. Certo è che il mondo attuale appare sempre più dominato da entità extra governative in cui operano personaggi estremamente ricchi – e quindi potenti e consapevoli della propria forza e potere di ricatto – i quali stanno anche diventando più ricchi e potenti ogni giorno di più. Non è il mondo in cui vorrei veder crescere i nostri figli e nipoti.

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