[Rete Ambientalista] I Pfas sono una calamità ambientale e sanitaria: intervenga il Parlamento

Rete Ambientalista – Rassegna del 14/12/2022

 

Egr. Onorevoli e Senatori,

che ci state leggendo insieme ai quasi 38mila destinatari di questa Lista del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” inviata tramite “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza”.

I Pfas sono una calamità ambientale e sanitaria: intervenga il Parlamento.

Già nella trascorsa legislatura è stato presentato dall’ex senatore Mattia Crucioli un DISEGNO DI LEGGE CHE METTE AL BANDO I PFAS IN ITALIA. (clicca qui).  Vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione dei perfluoroalchilici (PFAS) nonché degli innumerevoli prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Accoglie in ciò le censure di Commissione interparlamentare ecomafie e Commissariato Onu, insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, dunque dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi (emblematico l’ecocidio veneto perpetrato dalla Miteni di Trissino).

Al bando, ovviamente, la produzione. In Italia l’unico stabilimento che produce i Pfas è la Solvay di Spinetta Marengo in Alessandria, da dove proprio fin dagli anni ’80 è partita la nostra denuncia contro gli inquinamenti. Ad Alessandria il sindaco potrebbe, dovrebbe, fermare con ordinanza gli impianti che producono e utilizzano i Pfas (PFOA, C6O4, ADV) e li scaricano in aria/acqua/suolo: nell’immediato, perché intercorreranno i tempi processuali prima che tribunali di Vicenza e Alessandria provvedano alle sanzioni e ai risarcimenti.

Però, nel richiamare il precedente dell’amianto, È L’INTERVENTO LEGISLATIVO A LIVELLO NAZIONALE INNANZI TUTTO NECESSARIO E URGENTE, perché l’emergenza Pfas è oramai conclamata dalle Arpa in Veneto, Piemonte, Lazio, Trentino, Lombardia ecc.

Onorevoli e Senatori,

per valutare l’urgenza sanitaria di intervenire, vi invitiamo di ascoltare, dalla viva voce del dottor Vincenzo Cordiano, la relazione di ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (clicca qui). La relazione, corredata  di esemplari tabelle esplicative, mostra quanto queste sostanze, i Pfas vecchi e nuovi, siano bioaccumulabili e indistruttibili, tossiche e cancerogene, come si accumulino nei tessuti umani, in particolare polmoni, reni, tiroide ecc., quanto siano individuate da tutti gli studi epidemiologici nazionali e internazionali, per inequivocabile nesso causale, come agenti di malattie e morti per cancri a rene, testicoli, tiroide, ecc. nonché come interferenti endocrini già a livello embrionale e puberale, eccetera.  La drammaticità è sottolineata dalla relazione nel fornire una guida clinica per la prevenzione sanitaria. Ma, ATTENZIONE, ONOREVOLI E SENATORI, LA PREVENZIONE PRIMARIA TOCCA AL PARLAMENTO. 

Per ulteriori approfondimenti, è a vostra disposizione (come di tutti coloro che ci faranno richiesta) il Dossier “Pfas. Basta!”: in oltre 350 pagine è una piccola enciclopedia che racconta la storia in Italia delle lotte contro gli inquinatori Solvay e Miteni, dalle denunce degli scarichi in Bormida degli anni ’90 fino ai processi 2022 ad Alessandria e Vicenza. Una lunga storia di mobilitazioni anche contro connivenze, complicità, corruzioni, ignavie di Comune, Provincia, Regione, Governo, Asl, Arpa, Sindacati, Magistratura e Giornali.  La lunga storia dei PFAS (PFOA e C6O4 e ADV) è tratta in breve da stralci dei libri “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione – Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia) e “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”, nonché del Sito “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza” www.rete-ambientalista.it gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.

Foto d’epoca.

  1. 2022. In foto, dal palco reale il presidente della repubblica Sergio Mattarella risponde all’ovazione infinita del popolo della politica della finanza e dello spettacolo. Si applaudono il o la presidente del consiglio Giorgia Meloni, fasciata/o in un abito di velluto Armani: “Spero sia all’altezza delle aspettative” dice raggiante ai giornalisti, ma le costerà una infreddatura. Non meno radiosa ma più coriacea è la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in scintillante blu elettrico: “Non dovremmo lasciare che Putin distrugga l’Ucraina, anche per questo non vedo l’ora di vedere l’opera del russo Mussorgskij”. Elegante monospalla di seta nero per Laura Mattarella. Addobbati da pinguini, come tutti in teatro, Giuseppe Sala e Ignazio Benito La Russa battono le ali come pinguini.

All’interno del fasto della Scala di Milano, nessuno è inzaccherato di uova marce come succedeva in altra epoca; all’esterno qualche bidone di vernice lanciato sui muri del teatro era stato prontamente ripulito e perseguito, la piazza è presidiata da polizia e carabinieri in assetto antisommossa che si accontentano di fronteggiare cori e slogan contro quelli che sono dentro: la casta dei Robin Hood alla rovescia.

  1. In foto, nessuno slogan in piazza contro il pericolo fascista: nessuno immaginava.

 Premio Nobel per la pace a chi sostiene la guerra.

L’ONG Center for Civil Liberties (Ucraina) ha ricevuto  il Premio Nobel per la Pace insieme ai difensori dei diritti umani russi e bielorussi. Qual è il segreto del suo successo? Insistere sul fatto che la guerra è necessaria e che non sono possibili negoziati. Clicca qui. Il Comitato per il Nobel (Norvegia) ha assegnato ancora una volta un premio per la pace che viola la volontà di Alfred Nobel e lo scopo per cui il premio è stato creato, selezionando destinatari che palesemente non sono “la persona che ha fatto di più o meglio per promuovere la fratellanza tra le nazioni, il abolizione o riduzione degli eserciti permanenti e istituzione e promozione di congressi di pace.” Dal 1901, non è la prima volta che viene sputtanato questo premio. Ricordiamo: 1906, Theodore Roosevelt. 1919, Woodrow Wilson. 1978, Menachem Begin. 1990, Michail Gorbaciov. 1991, Aung San Suu Kyi. 2009, Barack Obama. Clicca quiNON ha ricevuto il premio Nobel per la Pace Mahatma Gandhi. Il paese pacifista più premiato sono gli Stati Uniti (23 volte), Seguono Regno Unito (12), Francia (10), Nazioni Unite (9)….. Italia (0). 105 persone sono state insignite, tra cui solo 16 donne. Per 19 anni non è stato assegnato.

Lista dei Prigionieri per la Pace 2022.

Ogni anno, in ogni paese del mondo, migliaia di persone vengono incarcerate per motivi di coscienza, per aver fatto azioni nonviolente contro la guerra, o per aver obiettato al servizio militare armato. La War Resisters’ International stila ogni anno l’elenco dei prigionieri di cui riesce ad avere notizie certe. E’ un elenco incompleto di resistenti attualmente in prigione per il loro lavoro per la pace; comprende quelli che sono contenti che si rendano pubbliche le loro storie e i loro nomi. In Italia la Lista viene diffusa dal Movimento Nonviolento, nell’ambito della Campagna di Obiezione alla guerra. Quest’anno stiamo evidenziando in particolare gli attivisti di Russia e Ucraina perseguiti per le loro proteste pacifiche contro la guerra, insieme agli obiettori di coscienza di Singapore, Eritrea, Corea del Sud e Israele. Clicca qui.

 Più investimenti in Italia, ma in armi.

La tendenza di decisa crescita per la spesa militare italiana continua anche per il 2023: 26,5 miliardi. Mentre nel mondo aumenta la vendita degli strumenti di morte: 592 miliardi di dollari. 40 delle 100 aziende leader del settore-armi (nonché le prime cinque in assoluto) hanno sede negli Usa: totale vendite per 299 miliardi di dollari. L’azienda dell’Unione europea meglio classificata è l’italiana Leonardo, al 12° posto: il gruppo, di cui il maggior azionista è il Ministero italiano dell’Economia, ha realizzato vendite per 13.9 miliardi di dollari nel 2021, con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. Clicca qui.

Il paese che trae maggior profitto da questa guerra sono gli Stati Uniti.

Perché vendono più gas e a prezzi più alti, e perché vendono più armi. Il prezzo del gas che gli europei pagano è quasi quattro volte superiore allo stesso costo negli USA. In Europa, invece, inflazione alle stelle e recessione economica. Clicca qui.

Guerre dimenticate durante la Terza guerra mondiale.

Denis  Mukwege, medico congolese e pastore protestante, premio Nobel per la pace nel 2018 per il suo impegno a favore delle donne vittime di stupri di guerra: “Il Congo vuole attenzione come l’Ucraina”. Due pesi due misure. Clicca qui.  Oltre sei milioni di morti in Congo in 20 anni, nell’indifferenza dei media.

Guerra chimica in Kurdistan.

LA TURCHIA E L’IRAN HANNO AFFRONTATO INSIEME I CURDI. Pioggia di bombe sul Rojava/Nord-Est Siria per mano dell’aviazione turca. RAID TURCHI CONTRO I CURDI E L’ESERCITO SIRIANO A NORD DI ALEPPO. Clicca qui.

Borse di studio alle ragazze kurde figlie di detenuti e di martiri.

Come ogni anno, con l’inizio dell’anno scolastico in Italia come in Turchia, ci impegniamo a raccogliere i fondi a sostegno del Progetto Berfin (bucaneve) per pagare le borse di studio alle ragazze di Wan e di Gewer, figlie di detenuti e di martiri. Fino a poco tempo fa, il rispetto delle tradizioni, imponeva ai genitori di privilegiare i figli maschi nell’accesso scolastico. Questo progetto, ormai avviato da alcuni anni, si propone di rovesciare questo paradigma. Leggete, in allegato, i desideri e le speranze che esprimono queste ragazze e vi accorgerete della grande voglia di riscatto che si portano dentro. Sono 34 ragazze e il costo annuo per ogni singola borsa di studio è di euro 250. Clicca qui.

Per un futuro libero da devastazione, sfruttamento, guerre.

Marcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero.

Ambiente, amianto, infortuni sul lavoro.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e la Fondazione E-Novation  insieme al convegno dal titolo “ESG – Stati Generali della Sostenibilità – ambiente e amianto, infortuni sul lavoro, malattie professionali, governare la sostenibilità”.  Clicca qui.

La transizione ecologica può nascere solo dal basso.

Già decine di anni fa il MISE – non un centro studi di ecologisti radicali – stimò l’entità della spesa necessaria a mettere in sicurezza il paese dai rischi sismico, idrogeologico, incendi, inquinamenti. Essa ammontava a circa 190 miliardi di Euro. Sfumò ogni programma quando ci si accorse che servivano soprattutto tanti piccoli progetti “ a grana fine” di ripristino e riterritorializzazione,  e non le Grandi Opere dal sicuro effetto politico-mediatico. Lo stesso PNRR rappresenta un’enorme occasione sprecata; se si pensa che sono destinati al risanamento del territorio appena 4,5 miliardi di Euro, il  2%  del totale spendibile. Un paradosso a fronte dei 31 miliardi di euro dedicati ad alta velocità e grandi opere ad alto impatto ambientale, che diventano 81 con il Collegato Infrastrutture.  Sarebbe  necessaria una svolta reale quanto drastica nelle politiche ecologiche e territoriali. Siamo scettici che questo possa accadere per improvvise “illuminazioni” di un ceto politico-istituzionale, bloccato da incapacità e soprattutto interessi estranei a questi temi. Appare necessaria l’azione delle numerosissime soggettività che anche nel Belpaese lavorano ogni giorno per la tutela  di ambiente e territorio,  (Continua).

Italia maglia nera per la qualità dell’aria.

Numeri da pandemia: 70.000 decessi evitabili nel 2020. Clicca qui.

L’impatto climatico dell’industria navale.

La posizione di 12 associazioni e comitati di alcune città portuali  sui 500 milioni che andranno agli armatori per assicurare migliori performance ambientali e un significativo abbattimento delle emissioni delle navi, anche nei porti. Le  soluzioni  controverse proposte nel Decreto governativo che non rappresentano uno strumento efficace per una vera transizione ecologica del settore. Come corollario di questo decreto sarà fondamentale che il Governo attivi l’incremento dei controlli sulle emissioni navali anche ai camini, i monitoraggi dell’aria nei porti, il divieto di utilizzo dell’olio combustibile pesante (HFO), i limiti d’accesso alle navi più inquinanti nei porti.

La sentenza ILVA condanna l’inquinamento politico.

In 3.800 pagine, le motivazioni della sentenza raccolgono un’imponente documentazione che testimonia la gravità dell’inquinamento e del pericolo per la salute, nonché la gravità della sua radice: radice squisitamente politica: il disastro ecologico è stato frutto di un disastro politico, non poteva avvenire senza il compiacente consenso di chi era incline al compromesso a danno dei cittadini e del bene comune. Clicca qui Peacelink.

Passante TAV a Firenze: una greppia per i cementificatori.

Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze legge con sgomento il vorticoso aumento dei costi per la realizzazione del Passante TAV. La memoria degli scandali politici. Clicca qui.

La crisi? A pagarla per prime sanità e scuola.

Le cifre dei tagli indicano chiaramente che a pagare la crisi sono proprio le Istituzioni più importanti e, con esse, le esigenze, i bisogni ed i diritti dei cittadini. Un prezzo particolarmente alto è stato riservato agli alunni disabili, clicca qui.

Disuguaglianze sanitarie: 20 anni di vita in meno per le persone con disabilità.

Le persone con disabilità (oggi stimate in 1 miliardo e 300 milioni) hanno un’aspettativa di vita che risulta minore fino a 20 anni rispetto a quella degli altri, a causa delle disuguaglianze sanitarie sistemiche e persistenti. Infatti, il maggior rischio di sviluppare patologie croniche (doppio per asma, depressione, diabete, obesità, malattie orali e ictus) è dovuto a fattori evitabili, iniqui e ingiusti e non alla condizione di disabilità e alle menomazioni. Lo dice il “Rapporto globale sull’equità sanitaria per le persone con disabilità”, diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (continua…)

Pazienti di serie B i disabili ammalati di cancro.

Come spiega la FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), le persone con disabilità vengono trattate come “pazienti di serie B” anche in àmbito oncologico, se è vero che sia sul campo della diagnosi precoce che su quello dell’accesso alle terapie, si registrano notevoli disagi rispetto al resto della popolazione. E’ assodato che le difficoltà affrontate da una persona con disabilità congenita o acquisita, motoria o intellettiva, quando si ammala di cancro, rappresentano tuttora una tematica negletta della medicina. (continua..)

Cellulare vietato ai minori di anni 14.

L’Associazione Italiana Elettrosensibili mette in guardia sui rischi dello smartphone: le implicazioni dall’ambito pedagogico educativo a quello sanitario. Le possibili soluzioni da mettere in atto. Il programma: sulla locandina.

Sito: www.rete-ambientalista.it

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