[Comune Info] Come vivremo nel 2023?

Rassegna del 02/01/2023

Newsletter

logo-comune

Fare in comune

Fare in comune
Commoning è condivisione di spazi, sforzi, significati in cui la priorità non è il profitto ma la qualità delle relazioni tra le persone. Commoning è fare in comune. È mutuo aiuto, è capacità di prendere in mano la propria vita e non certo roba da hipster alla ricerca di stili di vita alternativi

Fammi giocare

304773205_612302527267136_5140944130532705971_n-1
Per gli adulti è uno dei modi con il quale i bambini e le bambine occupano il loro tempo. In realtà il gioco è l’attività permanente dell’infanzia, il modo in cui i bambini sperimentano il mondo. Eppure il gioco libero, soprattutto quello per strada o all’aperto, con la sua complessità e ricchezza, trova sempre meno occasioni per prendere forma. L’inchiesta “Fammi giocare” – composta da 26 articoli e scaricabile gratuitamente – è dedicata alla relazione tra città e gioco. Con interventi di Franco la CeclaRosaria GasparroClaudio TosiPaolo MottanaGiuseppe CampagnoliElena AndreoniAnna Lisa PecorielloPaola Nicolini. Gianluca Cantisani, Francesco TonucciMonica GuerraFrancesca Antonacci, Ofelia Catanea, Giovanni Del BeneValentina Pescetti, Gianluca Palma, Luciana Bertinato, Pierluigi Perosini, Anna Becchi, Alberto Castagnola, Bruno Tognolini

Come vivremo nel 2023?

Come vivremo nel 2023?
“Alla domanda: come vivremo nel #2023 non ho alcuna risposta da dare che sia rassicurante. Ma alla domanda: cosa possiamo fare quando non c’è più niente da fare? La mia risposta è decisa: niente. Non fare niente, non collaborare con nessun potere, non partecipare a nessuna politica, rifiuta qualsiasi lavoro tanto son tutti di merda, mal pagati e inutili. Cerca soltanto amicizia, piacere condiviso, frugalità e condivisione, gioia oggi e domani non importa…”

La città educante

309866334_529107475886940_5573228229331769906_n
Abbiamo fatto sparire bambini e adolescenti dai territori. Abbiamo scelto di vivere nel tempo dell’orologio in cui non c’è spazio per il “tempo perso”, quello dei ritmi lenti, della curiosità e della creatività, della noia, della ricerca e dell’esperienza. Abbiamo trasformato le città in spazi destinati soltanto al lavoro, alle merci, ai grandi palazzi dormitorio, alle scuole chiuse da cancelli, burocrazie, saperi astratti, banchi immobili, ossessioni per le valutazioni. Per questo portare bambini e bambine, ragazzi e ragazze a giocare, ad apprendere, a vivere ogni giorno gli spazi urbani sarebbe un’occasione straordinaria per ripensare l’apprendimento ma prima di tutto il nostro modo di stare nel mondo. Una conversazione con Paolo Mottana e Giuseppe Campagnoli che più di altri negli ultimi anni hanno dedicato attenzioni ai temi dell’educazione diffusa

La sfida di un’educazione nonviolenta

307577202_8040085229396729_1121778815151040612_n
Fare danza, teatro, fotografia, video con i giovani in Palestina per creare ponti con il resto del mondo (foto del Alrowwad Cultural And Arts Society di Betlemme). Proporre la sfida di sport estremi come la montagna o il surf agli adolescenti delle favelas in Brasile. Dedicare ogni sforzo a costruire la pace non in astratto ma a partire dall’attenzione all’infanzia, sulla strada aperta in Francia da Celestin Freinet. Ovunque, scrive Franco Lorenzoni, esistono territori educativi che inventano strategie completamente nuove per affrontare i danni della discriminazione che generano violenza. È questa la sfida della nonviolenza. È questo il tempo nel quale insegnanti, educatori, genitori sono chiamati ad assumersi in pieno la responsabilità del loro operare, oltre i confini della scuola e delle nazioni nelle quali vivono

Figli di un diritto minore

Figli di un diritto minore
Il 2022 è stato un altro anno micidiale per i palestinesi più piccoli

Cinghiali, affari e disobbedienza

Cinghiali, affari e disobbedienza
La caccia è prima di tutto un enorme business. Che fare?

La scatola in cui siamo chiusi

La scatola in cui siamo chiusi
Il racconto di tre giornate insolite e intense dedicate a riflettere su Illich

La lezione della rotta atlantica

La lezione della rotta atlantica degli schiavi
C’è un legame fortissimo che troppi non riconoscono o mettono in ombra tra l’antica schiavitù, il colonialismo, il postcolonialismo – dominato dalla mercificazione della vita – e le migrazioni. La speranza nasce dai sogni di chi migra

La censura sull’apartheid

La censura sull'apartheid
A Milano e Torino denunciare il regime d’Israele non si può: è politica

Il mercato dei diritti umani

Il mercato dei diritti umani
L’Ue e il mondo della solidarietà internazionale dopo il Qatar-gate
agenda2
Sharing - Condividi