[Superando] Marche: gli interventi a sostegno della domiciliarità

Quante sono le persone con disabilità e non autosufficienza nelle Marche? Quante vivono a casa e con quali sostegni? Quali sono gli interventi, come vengono regolamentati, da chi sono finanziati e con quale tipologia di fondo? Di questo e altro ancora si parlerà il 19 gennaio a Moie di Maiolati Spontini (Ancona), nel corso dell’incontro di formazione “Persone con disabilità e non autosufficienza nelle Marche. Le politiche e gli interventi a sostegno della domiciliarità”, terza edizione di un’iniziativa promossa dal Gruppo Solidarietà, in collaborazione con il CROAS Marche
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Essere liberi professionisti con un’invalidità al 74%
«Vorrei parlare di una realtà sulla quale non viene, troppo spesso, svolta alcuna riflessione, quella delle partite IVA con una disabilità e che vivono da soli, una condizione che credo riguardi molti, ma che tutti dimenticano. E lo faccio ricordando che la soglia di povertà assoluta fissata dall’ISTAT nella pagina di calcolo per il 2021, riferita a un nucleo familiare composto da una persona che vive nel Mezzogiorno, nell’area Metropolitana, è di 634,14 euro. Soltanto 90 euro in meno, rispetto a quanto percepisco io, tra pensione di invalidità civile e assegno di invalidità…»
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Cosa dovrebbe fare l’Unione Europea per la vita delle persone con disabilità?
Sapete cosa sta facendo l’Unione Europea per migliorare la vita delle persone con disabilità? Cosa potrebbe fare concretamente e di più? Sono essenzialmente questi i temi sui quali si basa il breve sondaggio anonimo lanciato online dalla Commissione Europea, nell’àmbito della campagna “Insieme per i diritti: la Strategia per le Persone con Disabilità”, un sondaggio (disponibile anche in italiano e in versione di facile lettura) che è una preziosa opportunità per tutti i cittadini e le cittadine dell’Unione Europea, con e senza disabilità. Le risposte potranno arrivare entro il 1° febbraio
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Le risorse per i caregiver dell’anno 2022: una dotazione non certo idonea
È stato pubblicato a fine dicembre il Decreto che definisce i criteri e l’utilizzo delle risorse del Fondo per il/la caregiver familiare del 2022, con una dotazione complessiva di quasi 25 milioni. Le risorse verranno assegnate alle Regioni che a loro volta dovranno trasferirle agli Ambiti Territoriali. La nuova disciplina introduce la possibilità, da parte delle Regioni, di sostenere i/le caregiver familiari anche con l’erogazione diretta di contributi economici “di sollievo”, “assegni di cura” e bonus sociosanitari. Ma l’esiguità complessiva dell’investimento appare in tutta la sua evidenza
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La strada tracciata da quelle “Linee Guida sulla deistituzionalizzazione”
«La strada che viene indicata è chiara – scrive Giovanni Merlo in questo ampio approfondimento dedicato alle recenti “Linee Guida sulla deistituzionalizzazione, anche in caso di emergenza”, prodotte dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità -: bisogna certamente investire sulla capacità di tutte le persone con disabilità di determinare la propria esistenza e quindi concepire un modello di welfare che utilizzando tutte le risorse disponibili – compresa l’assistenza personale, ma senza escludere i servizi specializzati – favorisca la vita indipendente e l’inclusione sociale»
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