[nuovoPCI] Celebriamo l’80° anniversario della vittoria dell’Armata Rossa a Stalingrado

Comunicato CC 2/2023 – 30 gennaio 2023

 

Celebriamo l’80° anniversario della vittoria dell’Armata Rossa a Stalingrado

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Consolidare e rafforzare il partito comunista nella clandestinità!

Elevare il livello del movimento comunista cosciente e organizzato!

Moltiplicare le Organizzazioni Operaie e Popolari tese a costituire il GBP!

Allargare il Fronte anti-Larghe Intese!

 

Sono bastati cento giorni per confermare che il governo Meloni non è un governo di nuovo tipo. Non è neanche quel governo fascista che alcuni paventavano e altri fingono di paventare per coltivare clientele e attirare elettori. È solo una nuova versione dei governi delle Larghe Intese come il precedente governo Mario Draghi. Come questo è nemico delle masse popolari e ligio alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e svolge il suo ruolo di governo della Repubblica Pontificia, protettorato dei gruppi imperialisti USA. Oltre alla resistenza delle masse popolari, lo indeboliscono due caratteristiche sue proprie: la concorrenza tra Fratelli d’Italia e la Lega di Matteo Salvini per il seguito elettorale e per i privilegi del sottogoverno e l’intransigenza con cui Silvio Berlusconi esige gli sia assicurata l’impunità per i reati già passati a processo e per quelli ancora pendenti.

Cresce l’impegno di uomini e mezzi nella guerra che la NATO ha fatto nuovamente esplodere anche in Europa (questa volta in Ucraina, negli anni scorsi fu in Jugoslavia); crescono la povertà e la precarietà dei lavoratori; continua lo smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese: i settori che, se non si espandono, almeno resistono sono la produzione di armi, il turismo, le grandi opere pubbliche inutili quando non nocive, i trasporti. L’oppressione crescente di chi lavora si combina con l’aumento dei disoccupati: lavorare più duro e in numero minore. Procedono l’inquinamento e la devastazione dell’ambiente, la privatizzazione dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria, dei servizi pubblici e delle pensioni. Il maltrattamento degli immigrati si combina con le missioni militari nei paesi da cui provengono e la loro devastazione.

Si estende il sistema di controllo. L’abbrutimento delle idee e dei sentimenti della massa della popolazione, in particolare dei giovani fino alla corruzione dei bambini, diventa sempre più strumento di governo assieme alla repressione. I mezzi di comunicazione della borghesia e del clero ogni giorno scoprono e mettono in scena “grandi personaggi” del passato del nostro paese, nascondendo che nella misura in cui hanno avuto effettivamente un ruolo importante nella vita sociale hanno contribuito a ridurre l’umanità allo stato attuale. Questo non è caduto dal cielo: sono gli uomini che hanno fatto la propria storia.

Esponenti, gruppi e organismi del movimento comunista cosciente e organizzato e della sinistra borghese molto scrivono e parlano del corso delle cose che la borghesia imperialista impone nel nostro paese come nel resto al resto del mondo e mescolano idee giuste e idee sbagliate, la ricerca della soluzione dei problemi con il mercato. Ma molto meno si occupano della linea che bisogna seguire per far avanzare la rivoluzione socialista in Italia e poco anche delle forme in cui essa avanza nel mondo: nei paesi in cui durante la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) noi comunisti siamo riusciti a instaurare il socialismo (e tra essi emerge la grande Repubblica Popolare Cinese), nei paesi che in vari modi resistono all’oppressione imperialista e si oppongono all’egemonia dei gruppi imperialisti USA, nei paesi oppressi e negli stessi paesi imperialisti (gli USA sono il caso più clamoroso di paese in cui mobilitazione rivoluzionaria e mobilitazione reazionaria delle masse popolari si sviluppano su scala crescente).

 Proprio questo invece è il campo in cui dobbiamo maggiormente impegnarci a conoscere e a verificare. Siamo nell’epoca della rivoluzione socialista. La borghesia imperialista promuove un crescente abbrutimento delle idee e dei sentimenti delle masse popolari per distoglierle dalla rivoluzione socialista ed è per far fronte alla sovrapproduzione assoluta di capitale che essa traduce in devastazione della Terra e distruzione della vita umana lo sviluppo delle forze produttive e il grande dominio sul resto della natura raggiunti dagli uomini. Non può fare altro. Sta invece a noi comunisti mobilitare, organizzare e dirigere le masse popolari a instaurare il socialismo e costruire la nuova società, la società comunista. Lo sviluppo delle forze produttive e il dominio raggiunto sul resto della natura hanno reso possibile e necessaria la nostra impresa.

La nostra impresa è difficile ma la vittoria è possibile. Gli effetti della sconfitta dei nostri predecessori siamo in grado di superarli. I motivi generali della loro sconfitta li abbiamo individuati ed esposti nel Manifesto Programma del Partito e in altri testi della letteratura del Partito e quelli particolari siamo in grado di individuarli.

Stalingrado fu la vittoria dell’Armata Rossa e la fine del mito dell’invincibilità della Wehrmacht, l’esercito hitleriano. Nonostante gli ordini di Hitler il 31 gennaio 1943 l’armata tedesca del generale Friedrich von Paulus si arrese, le divisioni rumene, l’armata italiana in Russia (ARMIR) inviata da Mussolini con la benedizione di Pio XII e le altre truppe europee (francesi, spagnole e di altri paesi) che contribuivano all’aggressione nazista dell’URSS, la terza delle aggressioni dell’URSS lanciate dalle potenze imperialiste, si disgregarono.

Facciamo della celebrazione dell’anniversario l’occasione per esporre e assimilare le esperienze della rivoluzione socialista: Stalingrado e la Grande Guerra Patriottica condotta dai sovietici sono parte di essa.

Una delle condizioni per promuovere la rivoluzione socialista e condurla alla vittoria è che il partito comunista sia clandestino. La necessità che il partito comunista sia costituito di rivoluzionari di professione e clandestino venne chiaramente sostenuta da Lenin e fin dal suo II Congresso promossa dall’Internazionale Comunista: è una delle 21 Condizioni di ammissione all’IC approvate 6 agosto 1920. L’esperienza della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) la conferma pienamente. Il successo della costruzione del socialismo in URSS sotto la direzione di Stalin e nonostante le multiformi e ripetute aggressioni dei gruppi imperialisti decisi (come diceva W. Churchill) a “uccidere il bambino finché è ancora nella culla”, ha confermato gli insegnamenti di Lenin. Il declino dell’URSS dopo il XX Congresso del PCUS (1956) fino alla sua dissoluzione nel 1991 sono il risultato del fatto che i revisionisti moderni capeggiati da Kruscev riuscirono ad assumere la direzione del PCUS dopo che i partiti comunisti dei paesi europei, in particolare quello italiano e quello francese, risultarono incapaci di portare fino all’instaurazione del socialismo il successo raggiunto nel 1945 con la Resistenza. Essi avevano accettato la linea del Fronte Popolare tracciata dall’Internazionale Comunista durante il suo VII Congresso (1935), ma già nella Guerra di Spagna (1936-1939) e nella gestione (1936-1938) del governo di Fronte Popolare di Leon Blum in Francia risultò evidente che l’avevano travisata trasformandola in “tutto attraverso il Fronte”, travisamento che Mao Zedong, alla testa del Partito Comunista Cinese, prontamente individuò e criticò .

 Questo si aggiunge agli altri contributi che Mao ha portato al marxismo-leninismo. Essi ci permettono di capire i limiti di concezione del mondo e di linea che hanno portato al declino di gran parte dei primi paesi socialisti. Questi apporti oggi fanno del marxismo-leninismo-maoismo la concezione del mondo che i comunisti devono adottare. In questa adesione si riassume l’elevazione del livello che dobbiamo promuovere nel movimento comunista cosciente e organizzato. È infatti la sua adesione al marxismo-leninismo-maoismo che fa del Partito dei CARC il nostro partito fratello: non a caso con esso condividiamo bilancio dell’esperienza della prima ondata, analisi del corso delle cose e linea politica generale di questa fase: la costruzione del Governo di Blocco Popolare. Sei sono i principali apporti di Mao al marxismo-leninismo: 1. la rivoluzione socialista non è una rivolta generale che scoppia ma ha in ogni paese la forma di una guerra popolare rivoluzionaria, 2. nei paesi semifeudali e più arretrati la rivoluzione socialista inizia con una rivoluzione di nuova democrazia, 3. la lotta di classe continua nella società socialista, 4. la linea di massa è il metodo principale di lavoro e di direzione del Partito, 5. la lotta tra due linee è indispensabile per lo sviluppo del Partito e la sua difesa dall’influenza della borghesia, 6. la riforma intellettuale e morale dei comunisti è strumento indispensabile per il consolidamento e rafforzamento del Partito.

Apprendere, assimilare, applicare la concezione comunista del mondo!

Sta a noi comunisti promuovere la guerra popolare rivoluzionaria e contrapporla alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia e il clero conducono contro le masse popolari fino a instaurare il socialismo!

Combattere la sfiducia nelle nostre forze e la rassegnazione!

Fare di ogni lotta una scuola di comunismo, superando l’economicismo e l’elettoralismo!

Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda e in ogni centro abitato!

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