Rassegna del 17/02/2023
Luigi Luccarini: Sentenze della Corte Costituzionale: la “scienza ufficiale” come fonte autonoma del diritto?
Sentenze della Corte Costituzionale: la “scienza ufficiale” come fonte autonoma del diritto?
di Luigi Luccarini
Con le motivazioni delle tre sentenze relative all’obbligo vaccinale, la Corte Costituzionale dimostra una realtà di cui prendere amaramente atto. In sostanza, ci dice di aver rinunciato ad assumere una qualsiasi posizione critica (non in senso oppositivo, ma nel senso proprio di attività diretta ad approfondire e motivare la valutazione di un fatto o di una situazione). Ed arriva al paradosso, non scritto, ma implicito, di stabilire che la conformità a Costituzione si misuri in base al fatto che una norma rispecchi, o meno, il pensiero del Burioni di turno. Così l’avvocato Luigi Luccarini, in una approfondita analisi sul testo delle motivazioni e sulle ragioni profonde che gli sono sottese.
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Le sentenze della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’obbligo vaccinale per il Covid 19 sono intervenute il primo dicembre dello scorso anno, quando già era stato emanato il D.L. 31 ottobre 2022, n. 162, che aveva anticipato al 1. novembre la fine di quell’obbligo, per consentire il reintegro di 4.000 sanitari sospesi ed ovviare così ad una carenza di professionalità nel settore, definita dal Governo “preoccupante”.
Un norma indotta da necessità contingenti, insomma, se non da semplice convenienza, che testimonia come l’idea di quell’obbligo fosse dall’origine una scelta “politica” che ben poco aveva a che fare con i principi di diritto, naturale e positivo, che dovrebbero informare il nostro ordinamento.
Era quindi tristemente logico attendersi dalla Consulta, investita del problema di stabilire se l’obbligo ormai venuto meno fosse stato o meno legittimo, una tipica decisione fondata sul “cosa fatta capo ha”, con rigetto di tutte le eccezioni di legittimità costituzionale.
Mike Whitney: Ecco dove Hersh ha sbagliato
Ecco dove Hersh ha sbagliato
di Mike Whitney
C’è qualcosa che non quadra nel reportage di Sy Hersh sulla distruzione del Nord Stream 2. Ci sono diverse incongruenze nel pezzo che mi inducono a credere che Hersh non fosse tanto interessato a presentare la “verità nuda e cruda” quanto piuttosto a fornire una versione degli eventi che favorisse una particolare agenda. Questo non vuol dire che non apprezzi ciò che l’autore ha fatto. Lo apprezzo. In effetti, credo sia impossibile sopravvalutare l’importanza di un rapporto che identifica con certezza gli autori di quello che sembra essere il più grande atto di terrorismo industriale della storia. L’articolo di Hersh ha la possibilità di scalzare alla base la credibilità delle persone al potere e, così facendo, portare la guerra ad una rapida conclusione. È un risultato incredibile che dovremmo tutti applaudire. Ecco un breve riassunto dell’analista politico Andre Damon:
Mercoledì scorso, il giornalista Seymour Hersh ha rivelato che la Marina degli Stati Uniti, su indicazione del Presidente Joe Biden, sarebbe responsabile degli attacchi del 26 settembre 2022 ai gasdotti Nord Stream che trasportavano gas naturale tra la Russia e la Germania.
Questo articolo, che è stato accolto dal silenzio totale dalle principali testate statunitensi, ha fatto saltare l’intera narrazione del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra come risposta all’”aggressione russa non provocata.” L’articolo svela il piano generale per utilizzare l’escalation del conflitto con la Russia per consolidare il dominio economico e militare degli Stati Uniti sull’Europa.
Sandro Moiso: Elogio dell’eccesso: Babylon
Elogio dell’eccesso: Babylon
di Sandro Moiso
Non si può certo dire che i giudizi della critica riguardo all’ultimo film di Damien Sayre Chazelle siano stati unanimemente positivi, anzi tutt’altro. Mentre anche l’impatto sul pubblico, a giudicare dagli incassi al botteghino delle prime settimane dopo la sua uscita, non deve aver soddisfatto la società produttrice. Il regista statunitense (classe 1985), figlio di genitori franco-canadesi, che. con il musical La La Land, nel 2017 aveva vinto il Premio Oscar per la miglior regia, diventando il più giovane regista nella storia ad aver vinto la celebre statuetta, torna con Babylon ancora una volta alla sua passione per il cinema, il suo mondo e la sua storia.
Una passione, velata di nostalgia, già espresso nella pellicola vincitrice del premio in cui aveva reso omaggio ai classici film musicali prodotti a cavallo fra gli anni ’50 e ’60. Nel film attuale la rappresentazione dei sentimenti del regista nei confronti del cinema del passato è affidata al personaggio che fa un po’ da trait d’union tra i personaggi e le storie narrate, interpretato dall’attore Diego Calva, riuscendo ad aprire spazi di riflessione su cosa sia stato il cinema, su cosa sia diventato o continui ad essere, superando ampiamente il pericoloso effetto nostalgia canaglia che, scorrendo in sotto traccia avrebbe potuto gravemente menomarne il significato. Facendo sì, invece, che la sua visione risulti stimolante anche per quanto riguarda le possibili riflessioni sull’arte, il sogno e il desiderio in tutte le loro possibili forme.
Di scarso interesse sarebbe riassumerne qui la trama, ripetere gli elogi per la bravura di Margot Robbie, Diego Calva e Brad Pitt e di molti dei comprimari.
Rete dei Comunisti: “Per una teoria del conflitto”, i saggi di Alessandro Mazzone
“Per una teoria del conflitto”, i saggi di Alessandro Mazzone
di Rete dei Comunisti
Alessandro Mazzone, Per una teoria del conflitto. Scritti 1999-2012, a cura di R. Fineschi, Napoli, La Città del Sole, 2022
Per una teoria del conflitto, pubblicato da La Città del Sole, a cura di Roberto Fineschi, frutto di un progetto editoriale a cui hanno collaborato l’associazione Laboratorio Critico, presieduta dal curatore del volume e la Rete dei Comunisti, raccoglie, nel decennale della morte avvenuta nel 2012, una parte degli scritti dell’ultimo periodo della produzione di Alessandro Mazzone.
Si tratta, come scrive il curatore, che di Mazzone è stato allievo diretto all’Università di Siena, di un gruppo di saggi che enucleano «una serie di nodi problematici che, in qualche modo, davano una dimensione teorico-politica più accessibile alla sua sofisticata teoresi degli anni precedenti».
Il volume è suddiviso in tre parti: “Per un’analisi del concetto di classe”; “Teoria della storia e della transizione”; “Stato moderno, democrazia, imperialismo”, precedute dai saggi introduttivi del curatore e di Mauro Casadio, per la Rete dei Comunisti, e dal “Curriculum e autobiografia di Alessandro Mazzone da lui stesso redatti”, tradotti dal tedesco da Nicola De Domenico, a cui è ascrivibile anche la lista delle pubblicazioni e traduzioni mazzoniane.
Alfredo Tocchi:C’è Sanremo: gli USA fanno esplodere il Nord Stream, ma chissenefrega?
C’è Sanremo: gli USA fanno esplodere il Nord Stream, ma chissenefrega?
di Alfredo Tocchi
La vita qui nelle colonie dell’Impero è sempre uguale. C’è una guerra con già centinaia di migliaia di morti, ma è in TV. Qui si paga tutto più caro ma non si muore sotto le bombe. I nostri figli sono i nuovi poveri, ma sul divano accanto a noi
Mentre la patria del bel canto si domanda chi vincerà il festival di Sanremo, la notizia dell’inchiesta giornalistica condotta dal premio Pulitzer Seymour Hersh sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream passa in secondo piano, oserei dire in cronaca, senza che la politica, la magistratura o l’opinione pubblica si pongano serie domande.
In estrema sintesi, Seymour Hersh sostiene (con dovizia di particolari), che i due gasdotti siano stati fatti esplodere da sommozzatori americani incaricati da Joe Biden, il quale, prima di autorizzare la missione, avrebbe persino avvertito Olaf Scholz.
La cosa sembra non interessare a nessuno, siamo talmente abituati all’assurdo da non essere più in grado di indignarci.
Carlo Formenti: Salviamo l’utopia come idea regolativa
Salviamo l’utopia come idea regolativa
di Carlo Formenti
Se si assumono le definizioni di socialismo e comunismo ricavabili dai testi “canonici” dei padri fondatori – vedi in particolare la Critica al Programma di Gotha di Marx e/o l’Anti-Dühring di Engels – nessuna delle società che oggi si definiscono socialiste, dalla Cina a Cuba, passando per il Vietnam, la Bolivia e il Venezuela potrebbe definirsi tale. Questo perché in quei testi si sosteneva che il socialismo è caratterizzato non solo dalla socializzazione dei mezzi di produzione, ma anche dalla eliminazione della produzione mercantile e dei rapporti monetari.
Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, questi criteri vennero attribuiti esclusivamente al comunismo realizzato, mentre al socialismo, in quanto transizione dal capitalismo al comunismo, vennero associati requisiti meno stringenti. Già a partire dal 1921 Lenin, respinte le tesi di chi affermava la possibilità/necessità di passare direttamente dal capitalismo al comunismo, sostenne che la transizione sarebbe stata lunga e caratterizzata dal persistere di rapporti mercantili e monetari. Se poi passiamo dalla NEP di Lenin alle riforme postmaoiste in Cina, è chiaro che, ove applicassimo i requisiti di Marx e Engels, dovremmo riconoscere che nella storia non è mai esistita una “vera” società socialista (per non dire comunista).
Massimo Fini: Su Zelensky Berlusconi dichiara ciò che la sinistra tace
Su Zelensky Berlusconi dichiara ciò che la sinistra tace
di Massimo Fini
Non userò per Berlusconi il detto che anche un orologio rotto segna l’ora giusta almeno due volte al giorno. Perché Berlusconi è rotto fisicamente, nonostante i miracoli di Zangrillo, ma non mentalmente e le sue uscite, anche le più clamorose, anzi soprattutto le più clamorose, hanno sempre un senso. Con le sue dichiarazioni di domenica, nella giornata del silenzio elettorale, ma l’ex Cav se ne fotte di queste convenzioni come si è sempre fottuto di tutto, Berlusconi ha avuto il coraggio di affermare, da una posizione comunque apicale e quindi particolarmente esposta alle accuse dei sepolcri imbiancati della sinistra, ciò che la maggioranza degli italiani pensa (il 68 percento stando ai sondaggi) ma non osa dire. Rivediamo allora interamente queste dichiarazioni riferite a Zelensky ma non solo: “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore… Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili.”
Giacomo Gabellini: L’effetto-boomerang delle sanzioni contro la Russia
L’effetto-boomerang delle sanzioni contro la Russia
di Giacomo Gabellini
Lo scorso dicembre, Vladimir Putin ha firmato un decreto implicante la sospensione delle forniture nei confronti dei Paesi europei che avevano imposto il tetto al prezzo del petrolio russo – fissato a 60 dollari per barile – trasportato via mare.
Un processo epocale, destinato a subire una forte accelerata per effetto del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream-1 e Nord Stream-2 che secondo la ricostruzione formulata dal decano del giornalismo investigativo statunitense Seymour Hersh sarebbe stata perpetrata dagli specialisti della Us Navy, ma reso necessario dalla inaudita campagna sanzionatoria imposta dallo schieramento atlantico in seguito allo scatenamento della cosiddetta “operazione militare speciale” contro l’Ucraina.
Nello specifico, i provvedimenti assunti dagli Stati Uniti e dai loro alleati-sottoposti hanno comportato il congelamento di circa 300 miliardi di dollari detenuti dalla Banca Centrale Russa presso istituti occidentali, lo scollegamento del 75% circa delle banche russe dal circuito di pagamento Swift, il blocco degli investimenti esteri, l’interruzione della fornitura di componenti hi-tech e la recisione del solidissimo legame energetico euro-russo.
Pete Dolack: La Banca Mondiale non è amica dei lavoratori né del pianeta
La Banca Mondiale non è amica dei lavoratori né del pianeta
di Pete Dolack
Le politiche facilitano la distribuzione della ricchezza verso l’alto, indipendentemente dai costi umani e ambientali.
Ogni tanto, la Banca Mondiale pubblica un documento in cui chiede una migliore protezione sociale o almeno un trattamento migliore per i lavoratori. Gli addetti alle pubbliche relazioni credono evidentemente che abbiamo la memoria molto corta.
No, caro lettore, la Banca Mondiale non ha cambiato funzione, né gli elefanti hanno cominciato a volare. Senza alcuna ironia, l’ultimo tentativo di amnesia selettiva della Banca Mondiale è quello che chiama la sua Social Protection and Jobs, in cui sostiene che i governi nazionali del mondo debbano «ampliare notevolmente l’effettiva copertura dei programmi di protezione sociale» e «aumentare in modo significativo la portata e la qualità dei programmi di inclusione economica e del mercato del lavoro».
In modo esilarante, la Banca Mondiale intitola il suo rapporto di centotrentasei pagine, che illustra questa strategia Charting a Course Towards Universal Social Protection: Resilience, Equity, and Opportunity for All (pdf).
In questo rapporto, la Banca Mondiale scrive, a chiare lettere, che «riconosce che la progressiva realizzazione della protezione sociale universale (USP), che garantisce a tutti l’accesso alla protezione sociale quando e come ne hanno bisogno, è fondamentale per ridurre efficacemente la povertà e stimolare la prosperità condivisa». Inoltre, il rapporto si basa su un documento precedente che offrirebbe «un quadro generale per comprendere il valore degli investimenti nei programmi di protezione sociale e delineato il modo in cui la Banca Mondiale avrebbe lavorato con i Paesi clienti per sviluppare ulteriormente i loro programmi e sistemi di protezione sociale».
Jacques Camatte: Sostituzione ed estinzione
Sostituzione ed estinzione
di Jacques Camatte
Il capitale offre tutti i miliardi
dei quattro secoli di accumulazione per lo scalpo
del suo grande nemico: l’Uomo.
A. Bordiga
L’impianto dell’agricoltura, dell’allevamento e poi l’invenzione della ceramica nel corso del neolitico portano a far sí che la produzione divenga l’agire fondamentale della specie. Ora, a seguito della separazione dalla natura che ne deriva, s’impone la rottura di continuità e, in modo artificiale, l’impianto di una dinamica di sostituzione di ciò che è naturale da parte dell’artificiale, che fonda la dualità naturale-artificiale: la naturalità che conserva il legame col passato e l’artificialità quello col presente e soprattutto col futuro, che diverrà predominante. Tutto ciò che è immediato, in relazione con la continuità naturale, sarà sostituito, in particolare le relazioni umane. A seguito dell’emergere della diade amicizia-inimicizia, anch’essa derivante dalla rottura di continuità in cui la seconda diventa preponderante in quanto generatrice di una nuova continuità a partire dal discontinuo, che compensi la perdita di quella naturale. Per ciò, occorre che si effettui un movimento che colleghi i discontinui, occorre che si stabiliscano legami tra gli elementi sostituiti al fine di unirli. Ora, legare contiene un’ambiguità, prima di tutto l’idea di unione già menzionata e quella di allacciare per imprigionare. Per cui non essere legati è non dipendere, non essere schiavi o servi. Dato che il bambino è considerato un essere dipendente, diventare adulto significa uscire dalla minorità.
coniarerivolta: Aiuti (di Stato) ma per pochi: la coscienza sporca della UE
Aiuti (di Stato) ma per pochi: la coscienza sporca della UE
di coniarerivolta
“Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”, recita un vecchio adagio, ed effettivamente è quanto sembra stia accadendo in questi mesi, a cerchi concentrici, fra diversi alleati storici, prima di tutto fra le due sponde dell’Atlantico (USA ed Unione Europea) e poi dentro la stessa Unione.
È una storia che inizia ad agosto dello scorso anno, quando gli USA approvano il cosiddetto “Inflation Reduction Act” (IRA). Il nome trae parzialmente in inganno: si tratta infatti di una legge che sembrerebbe finalizzata principalmente a contrastare l’inflazione, ed in effetti toglie risorse dall’economia, con una riduzione prevista del deficit – nell’arco di 10 anni – di circa 240 miliardi di dollari. La legge in realtà prevede anche numerosi interventi sia sul lato delle entrate (la misura più rilevante è una nuova imposta minima effettiva del 15% sui profitti delle corporation più grandi) sia, soprattutto, dal lato delle uscite. Qui l’aspetto più rilevante per la nostra storia è la previsione di un maxi piano di sovvenzioni governative, per un importo pari a oltre 390 miliardi di dollari sempre nell’arco di 10 anni, a sostegno degli investimenti nella transizione energetica, clima, etc.
Francesca Ceccatelli: La Consulta ha deciso: va tutto bene!
La Consulta ha deciso: va tutto bene!
di avv. Francesca Ceccatelli
La Corte ha depositato tre pronunce in materia di legittimità costituzionale dell’obbligo ‘vaccinale’. Un’incredibile arrampicata sugli specchi con enunciazioni imbarazzanti per qualsiasi giurista
La Corte Costituzionale in data 9 febbraio 2023 ha depositato tre pronunce in materia di legittimità costituzionale dell’obbligo “vaccinale” anti Sars-Cov-2 di cui al D.L. 44/2021.
È difficile riassumerne il contenuto in poche righe ed “a caldo”, perché ogni singola riga è ricca di enunciazioni in punto di fatto e di diritto così sorprendenti al punto tale che qualsiasi giurista, favorevole o meno all’inoculazione di tale prodotto, dovrebbe chiedersi se tutto ciò che ha faticosamente studiato è reale o meno.
L’arrampicata sugli specchi inizia con la pronuncia n. 14 relativa alla compatibilità dell’obbligo con numerose disposizioni della Carta costituzionale, fra cui gli artt. 32 e 34, nonché con la disciplina del consenso informato ex L. 219/2017.
Cosa dice la Consulta? È semplice: va tutto bene!
Piccole Note: Zelensky, commissariato dagli Usa, si rilancia a Londra
Zelensky, commissariato dagli Usa, si rilancia a Londra
di Piccole Note
Zelensky visita “a sorpresa” Londra, nella quale gli sono stati riservati onori del tutto singolari: un discorso al Parlamento e un incontro con il re Carlo. Ma sono proprio questi particolari a suscitare domande.
Zelensky era reduce dalla ingloriosa ritirata di Sanremo, dove la sua apparizione è stata cancellata in favore di un meno mistico messaggio. Una diminuitio che certo non può esser farina del sacco italiano, ma frutto di un suggerimento autorevole, presumibilmente giunto da oltreoceano, secondo i meccanismi oleati che regolano i rapporti tra l’Impero centrale e le colonie.
Il rilancio inglese
Una ritirata avvenuta subito dopo la notizia della defenestrazione del ministro della Difesa ucraino, al quale succede il capo dell’intelligence militare Kyrylo Budanov, fresco di un’intervista al Wall Street Journal.
Pierluigi Contucci: L’Intelligenza artificiale parla
L’Intelligenza artificiale parla
di Pierluigi Contucci
Che un soggetto non umano parli e dia l’impressione di capirci sorprende, nel bene e nel male. Ma l’AI è una tecnologia giovane, piena di opportunità e rischi
Qualche anno fa, notando che il cellulare distingueva in automatico le foto dei monumenti da quelle dei paesaggi naturali, non si stupirono in molti. Sarà che noi lo facciamo senza neppure pensarci. Ma quando l’Intelligenza artificiale (AI dal suo acronimo inglese) ha iniziato, a fine novembre, a parlare con noi in modo fluido si è sollevato ovunque un gran clamore. Idee e parole si stringono così forte nei nostri pensieri che non sappiamo o vogliamo separarle. Dalle prime tenere conversazioni che intratteniamo in casa, poi con gli amici o coi maestri, noi tutti siamo costruiti sul linguaggio. La comunicazione verbale, in sintesi, è un tessuto portante dell’umanità e vedere che in esso si è innestata una maglia non-umana ci sorprende, nel bene e nel male.
Battendo Google in velocità, è stata la società OpenAI a mettere per prima, a disposizione del pubblico, un programma (ChatGpt) che interagisce con noi attraverso la tastiera.