“L’Italia Ripudia la Guerra!” – petizione al Presidente della Repubblica

Matteo Scarlato – 27/02/2023

Petizione · L’Italia Ripudia la Guerra! · Change.org

 

Al Signor Presidente della Repubblica (Inviare tramite https://servizi.quirinale.it/webmail/

Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Signor Presidente del Senato della Repubblica

Al Signor Presidente della Camera dei Deputati (inviare tramite https://scrivi.camera.it/scrivi-presidente?dest=presidente_camera

Noi Cittadini italiani firmatari, nell’esercizio del nostro dovere costituzionale di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi, come sancito dall’art. 54 della Costituzione Italiana, facciamo presente la nostra grave preoccupazione, disorientamento e disagio rispetto alle decisioni che il Governo ed il Parlamento Italiano stanno assumendo rispetto alla guerra che si sta combattendo in Ucraina, anche in attuazione delle corrispondenti decisioni e “inviti”, per così dire, ad opera di organismi militari e/o politici a cui l’Italia aderisce, quali la NATO e la Unione Europea.

Gli atti che il Governo ed il Parlamento italiano stanno infatti compiendo sono coerenti nella realtà con uno “stato di guerra”, che tuttavia non è mai stato dichiarato secondo il dettato dal combinato disposto degli artt. 78 e 87 c. 9 della Costituzione italiana.

Infatti a cosa pensare, se non alla guerra, quando si inviano ingenti mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell’Ucraina? Quando tale invio è sollecitato direttamente allo Stato italiano dal Capo di Stato di un paese belligerante? Ed avviene secondo canoni di segretezza ed in deroga alle norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento di cui alla legge n.185 del 1990? Quando sono messe in atto straordinarie sanzioni economiche e misure, di fatto, di censura all’informazione dell’altro paese belligerante?

Ma se l’Italia è in guerra, oltre al mancato rispetto degli degli artt. 78 e 87 c. 9, non viene  rispettato soprattutto l’art. 11 della nostra Costituzione nella parte in cui afferma: “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, nonché nella parte in cui afferma: “L’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”, poiché tali limitazioni di sovranità avvengono nei confronti della NATO e della Unione Europea che nei fatti stanno partecipando militarmente e politicamente alla guerra, sostenendo uno dei due Paesi belligeranti.

Oltre alla grave preoccupazione per il rispetto della nostra Costituzione come Cittadini italiani, come Persone siamo profondamente preoccupati per un realistico allargamento del conflitto su scala mondiale e per il possibile  utilizzo di ordigni nucleari, destinando così l’Umanità ad una sorte terribile.

Ma anche nel caso di un’auspicata fine al più presto della guerra, desta preoccupazione il fatto che queste armi saranno disponibili sul mercato gestito dalla criminalità organizzata, come sostiene il segretario generale dell’Interpol, Jurgen Stock. In aggiunta non è trascurabile la considerazione che le ingenti risorse spese per sostenere la guerra in Ucraina non saranno disponibili né per garantire il pieno soddisfacimento di fondamentali diritti di noi Cittadini italiani, quali la salute, l’istruzione, il lavoro, né per operare una efficace transizione ecologica che possa attenuare i disastrosi cambiamenti climatici in atto.

Auspichiamo pertanto che l’Italia possa svolgere il suo ruolo costituzionale di paese pacifico e neutrale, attivandosi in sede ONU, Unione Europea e NATO per una immediata conferenza di pace che affronti la controversia internazionale alla base della guerra in Ucraina.

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