La Georgia sotto la pressione occidentale perchè non vuole armare Kiev

Andrew Korybko – 09/03/2023

Il ritiro da parte della Georgia del suo disegno di legge sugli agenti stranieri ispirato agli Stati Uniti non porrà fine alla pressione occidentale (substack.com)

 

Il partito al potere Georgian Dream ha annunciato ritirerà il suo disegno di legge sugli agenti stranieri per calmare le rivolte contro il governo [gli USA sarebbero gli ispiratori delle proteste, con l’obiettivo di giungere ad un cambio di regime]. Questa decisione però non basterà a calmare le acque perchè incoraggerà l'”opposizione” sostenuta dall’Occidente ad insistere per raggiungere l’obiettivo di far cadere il governo. Un gruppo ha già dichiarato che non si fermerà fino a quando tutti coloro che sono stati arrestati durante le rivolte di questa settimana non saranno rilasciati, mentre un altro ha lasciato intendere che continuerà le proteste a tempo indeterminato.

La Georgia è presa di mira per un cambio di regime per il suo rifiuto di aprire un ‘secondo fronte’ contro la Russia“, e visto che non si è verificato né questo né il suo pieno rispetto del regime di sanzioni dell’Occidente, non c’è motivo di aspettarsi che gli ultimi sviluppi politici pongano fine a questa crescente campagna di pressione. […]

La CNN ha già dato un importante contributo alla campagna di guerra dell’informazione del Golden Billion contro la Georgia attraverso la pubblicazione di un articolo mercoledì scorso intitolato “Intrappolata tra l’Occidente e la Russia, la Georgia potrebbe essere la prossima Ucraina?” allo scopo di creare un nuovo scenario tipo “EuroMaidan” caratterizzato da terrorismo urbano guidato dalla voglia di “democrazia” [di tipo occidentale] dei manifestanti. […]

I disordini, alimentati dalle pressione Occidentale, sono inziati dopo che il Primo Ministro aveva presentato il disegno di legge sugli agenti stranieri. Tutto è stato programmato in concomitanza delle difficoltà militari di Kiev intorno ad Artyomovsk/”Bakhmut”, e del tentativo di destabilizzazione coordinata della Transnistria per aprire altri due fronti contemporaneamente.

La Russia ha avvertito alla fine del mese scorso che Kiev stava pianificando un’imminente attacco sotto falsa bandiera proprio nella Transnistria e giovedì – lo stesso giorno in cui il partito georgiano al governo ha ritirato il suo disegno di legge sugli agenti stranieri – è stato riferito che i servizi di sicurezza locali hanno sventato un tentativo di assassinio contro il leader della regione. Abbastanza chiaramente, il piano occidentale è quello di creare problemi su entrambi i fronti per alleviare la pressione su Kiev intorno ad Artyomovsk / “Bakhmut”, tentare la Russia a “estendersi troppo” e, infine, segnare una vittoria strategica.

Inoltre, il sostegno pubblico di Zelensky agli ultimi due tentativi dei rivoluzionari georgiani di prendere d’assalto il parlamento dimostra che sta cercando di collegare le loro cause – quella militare anti-russa di Kiev e quella politica anti-russa di quei rivoltosi – nelle menti dei sostenitori occidentali del suo paese. Questo ha lo scopo di dare a quest’ultima replica di “EuroMaidan” la spinta “normativa” necessaria per continuare ad alimentare i disordini per il cambio di regime in quel paese del Caucaso meridionale.

Considerando questi fattori, è altamente improbabile che l’Occidente ponga fine unilateralmente alla sua campagna di pressione [ispirata dagli Stati Uniti] contro la Georgia dopo che il partito di governo di quest’ultima ha ritirato la legge sugli agenti stranieri. Questo blocco de facto della Nuova Guerra Fredda vuole instillare nelle menti dei cittadini georgiani un sentimento anti-russo per far cadere il governo legittimo oppure costringere quest’ultimo ad allinearsi alla politica occidentale pro-Kiev.

(il testo è stato ampiamente revisionato – ci scusiamo per eventuali imprecisioni od omissioni)

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