[Resistenza] Se qualcuno la promuove, la resistenza si sviluppa

Newsletter 8 – 2023

La lotta Gkn fa breccia al Congresso CGIL

Riscontri dalla prima giornata del Congresso nazionale CGIL

Gli operai non ricevono lo stipendio da 6 mesi, lo stabilimento è in liquidazione, il padrone – Borgomeo – continua a godere dell’esplicita complicità, o per lo meno del muto sostegno, di autorità e istituzioni.

Noi siamo dell’avviso che bisogna mobilitare ADESSO tutte le forze mobilitabili, siamo convinti che sia necessario unire tutte le forze e far valere tutta la forza dei lavoratori e delle masse popolari. Questo perché le sorti degli operai GKN non riguardano solo loro, non riguardano solo Firenze e non riguardano solo la Toscana, riguardano il presente e il futuro di tutti gli operai e i lavoratori di questo paese.

Abbiamo considerato che è giunto il momento – e c’è anzi l’assoluta necessità – di rompere con i salamelecchi e le liturgie, consapevoli che per ottenere risultati straordinari, bisogna fare cose straordinarie.

Così è nata l’idea di fare quello che i vertici CGIL non hanno fatto fino a oggi, chiedere alla struttura sindacale – dai delegati in azienda ai funzionari – una presa di posizione netta, chiara e inequivocabile a sostegno della lotta degli operai GKN.

Non è stata affatto un’iniziativa “di rottura”, è stata un’iniziativa piccola e circoscritta, ma che ha permesso di fare un bagno di realtà e una scoperta.

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Saluto del Partito dei CARC al XIX Congresso della CGIL

Saluto del P.CARC al Congresso della CUB

Covid 19, mancata zona rossa

“Salviamo le merci”: Confindustria ordinò, Gallera chinò il capo

Nell’articolo La legge dei padroni protegge i padroni pubblicato lo scorso 4 marzo abbiamo affermato che nello stato borghese, la classe dominante scrive ed emana leggi appositamente confezionate per garantire il suo dominio sulla classe operaia e sul resto delle masse popolari. Leggi che servono a tutelare gli interessi dei capitalisti, che i governi approvano e che la magistratura non esita ad interpretare e applicare sempre dalla parte del profitto.

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Intervista a Flavio Rossi Albertini, avvocato di Alfredo Cospito

A Modena, durante la due giorni (11 e 12 marzo) per il terzo anniversario della strage del carcere Sant’Anna promossa in particolar modo dal Comitato per la verità e la giustizia modenese, abbiamo intervistato Flavio Rossi Albertini, avvocato del compagno anarchico Alfredo Cospito.

La breve intervista non solo aggiorna sugli ultimi sviluppi dal punto di vista del procedimento e della difesa legali, ma consente anche di ragionare sulla dialettica e sinergia tra il piano tecnico-legale e quello politico in materia di lotta alla repressione.

Per quanto non indifferente né tanto meno da sottovalutare (anzi!), il piano tecnico-legale ha un rapporto particolare con quello politico: è infatti questo secondo, quello politico, ad essere e a dover essere dirigente. La promozione della solidarietà di classe è aspetto integrante e costitutivo di ciò.

A conferma e dimostrazione, con la sua lotta politica Alfredo (che dal 20 ottobre scorso è in sciopero della fame contro la tortura medioevale del 41 bis) ha scoperchiato un vero e proprio “vaso di Pandora”. Ha creato scompiglio e subbuglio nel campo nemico e attivismo nel campo delle masse popolari. La campagna in solidarietà ad Alfredo è diventata una campagna politica contro il 41 bis, l’ergastolo ostativo e il sistema carcerario italiano: la resistenza di Alfredo e la mobilitazione di solidarietà hanno aperto una questione politica ingombrante per la Repubblica Pontificia italiana che continua con la “linea dura” anche dal punto di vista legale. Il governo Meloni e la Corte di Cassazione hanno emesso una condanna a morte per Alfredo: il movimento di solidarietà che sostiene la sua lotta deve trasformare quella sentenza in un boomerang!

Piena solidarietà ad Alfredo e a tutti i rivoluzionari prigionieri nelle mani del nemico!

Facciamo fronte contro la repressione: la solidarietà è un’arma, usiamola!

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Liberiamoci dal fossile, liberiamoci dal governo Meloni!

Sabato 11 marzo si è tenuta a Piombino la “manifestazione nazionale contro il fossile e i rigassificatori”. La mobilitazione, come comunicato dai promotori, è stata partecipata da circa seimila persone provenienti dalle più svariate parti d’Italia: comitati che lottano contro la devastazione ambientale in Puglia, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, la presenza di uno spezzone del Partito della Rifondazione Comunista, di USB Piombino e Livorno, COBAS, il Collettivo di Fabbrica GKN, Legambiente, Comitato viareggino “29 giugno”, Comitato NO Valdera avvelenata e i comitati ambientali e Camping Cig di Piombino. Era inoltre presente una delegazione del Partito dei CARC. Riportiamo di seguito alcune interviste raccolte in piazza.

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Dalle piazze dell’8 marzo

L’8 marzo, nella giornata internazionale della donna, in tantissime città di Italia migliaia di donne e uomini sono scesi in piazza per scioperare e manifestare. In quasi tutte le principali città si sono svolti almeno due cortei nella giornata, un primo – di mattina – legato a filo stretto agli studenti e alle mobilitazioni delle scuole e per l’ambiente, un secondo – nei pomeriggi e nelle serate – che ha accolto in maniera più ampia tutti i partecipanti.

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Dalle piazze contro la guerra

Interviste e interventi dai cortei del 25 febbraio

Il cambiamento della società e del paese non può che partire dai lavoratori. Hanno ragione i portuali del CALP l’opposizione alla guerra e alla sottomissione dell’Italia alla NATO e alla UE non può che partire dai lavoratori.

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Corrispondenze operaie – Ascolta l’ultima puntata su Radio Grad

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VI Congresso Nazionale

 

No alla resilienza, sì alla resistenza

Guerra mondiale, crisi ambientale, sfruttamento, morti sul lavoro, inquinamento, pandemie, repressione, terrorismo mediatico, guerra fra poveri, degrado materiale e morale: la classe dominante sta già facendo la guerra contro le masse popolari, solo che non la chiama guerra, la chiama democrazia.

Ecco, questa guerra qua o si subisce o si combatte. La lotta per il Governo di Blocco Popolare è parte del combattimento, è un’arma, una strada, uno strumento.

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Nel mirino mettiamo la Nato

Contributo pubblico sulla discussione della Dichiarazione Generale del VI Congresso nella Segreteria Federale Campania

In questo scritto si riportano alcuni passaggi dello studio della Dichiarazione Generale del VI Congresso fatto nella Segreteria Federale Campania del Partito dei CARC. Si tratta di elementi utili a stimolare, estendere e approfondire il dibattito congressuale.

Gli argomenti selezionati da quella sessione di studio sono: l’approfondimento di cosa intendiamo per “fase acuta e terminale della crisi”, l’uso della teoria rivoluzionaria come guida per l’azione e la linea dei comunisti circa l’intervento nella lotta politica borghese.

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Lettera aperta all’ANPI

Lettera aperta a Non Una Di Meno

Lettera aperta all’ARCI

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