[Rete Ambientalista] Meloni, ma lei conosce i PFAS?

Rassegna del 02/04/2023

 

Sa che rappresentano la 2^ calamità ecosanitaria mondiale, in primo luogo italiana?

Sa perchè dovrebbe ordinare al suo governo di ripresentare il Disegno di Legge di messa al bando dei Pfas? (1)

Perché l’Italia registra il più grave inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche in Europa.

Perché i governi prima del Suo non hanno tutelato la salute degli italiani.

Eppure la nostra campagna nazionale contro i fuorilegge PFAS è iniziata 15 anni fa.

Fu suggellata nel 2008 anche da un nostro esposto alla Magistratura di Alessandria con riferimento alla Solvay di Spinetta Marengo. 

Altro epicentro è emerso dopo la chiusura della Miteni di Trissino (VI) e l’esplosione del caso fino all’ONU.

Sul nostro Sito www.rete-ambientalista.it   Lei può acquisire 642 articoli con tutte le informazioni scientifiche utili (disponibile anche un Dossier di 379 pagine).

Li completiamo con la seguente recente Rassegna Stampa.

Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

(1)  Il Disegno di Legge dell’ex senatore Mattia Crucioli (che mettiamo a disposizione Suo e di chi ce lo richiede) detta “Norme per cessazione della produzione e dell’impiego dei Pfas”. Insomma li mette al bando in Italia. Vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, infine dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.

“Gli PFAS minaccia per salute pubblica”/ Avv. Bilott: “Europa al lavoro per vietarli”.

29.03.2023 – Josephine Carinci

https://www.ilsussidiario.net/news/gli-pfas-minaccia-per-salute-pubblica-avv-bilott-europa-al-lavoro-per-vietarli/2513265/

L’avvocato americano Robert Bilott si batte da decenni per sensibilizzare le persone sulle devastazioni delle sostanze perepolifluoroalchiliche (PFAS), utilizzate in maniera massiccia per rendere antiaderenti le nostre padelle o le nostre giacche impermeabili, si trovano praticamente dappertutto prima di finire nell’acqua dei rubinetti. La sua lotta contro il gigante chimico DuPont ha ispirato il film Dark Waters, uscito nel 2019. Queste sostanze chimiche sono associate a un’incredibile gamma di effetti sulla salute: cancro, diminuzione della funzione immunitaria, neonati compresi, efficacia dei vaccini eccetera. Il numero di decessi attribuibili alle PFAS nei soli Stati Uniti sono stimati in diversi milioni negli ultimi vent’anni. E i costi economici per il sistema sanitario ammontano a miliardi di dollari”. Le Monde ha di recente rivelato che circa 17.000 siti sono contaminati da PFAS in Europa. L’Unione Europea sta studiando la possibilità di vietare del tutto gli PFAS. E’ una lotta feroce: i produttori stanno reagendo, in Italia la Solvay. In Italia nella scorsa legislatura è stato presentato   CrucioliAll’inizio di febbraio 2023 l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) ha pubblicato una proposta di divieto di produzione e uso di tutti i Pfas.

Gli Stati Uniti vogliono ripulire l’acqua potabile dai Pfas.

L’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) ha proposto stringenti standard relativi agli “inquinanti eterni”, le pervasive sostanze chimiche molto dannose per la salute umana

Amanda Hoover https://www.wired.it/article/pfas-acqua-potabile-stati-uniti/

Si tratta di misure molto forti per la tutela della salute, nonché di una decisione storica per limitare realmente l’esposizione alla contaminazione da queste sostanze chimiche”, spiega David Andrews, scienziato dell’Environmental working group. “Un primo passo davvero importante” afferma Katie Pelch, scienziata del Natural resources defense council (Nrdc). Infatti,  i pericoli posti dai Pfas sono diventati sempre più evidenti: secondo l’Epa i  livelli di esposizione causano problemi di fertilità, ritardi nello sviluppo dei bambini, calo delle risposte immunitarie, diversi tipi di tumori, tra cui quelli alla prostata, ai reni e ai testicoli. I funzionari dell’Epa stimano che rendere più pulita l’acqua negli Stati Uniti eviterebbe migliaia di morti e decine di migliaia di casi di malattie gravi. Laurel Schaider, scienziata presso il Silent spring institute, sottolinea l’urgenza dell’avvio dei test del sangue obbligatori nei luoghi dove vi è un’elevata esposizione ai Pfas, come NON avviene in Piemonte per la Solvay di Spinetta Marengo. Schaider rimarca che per tutelare questi cittadini occorre interrompere la produzione (come avverrebbe con l’approvazione del “DDL Crucioli”. Uno studio del 2020 ha stabilito che addirittura duecento milioni di americani sono esposti alle sostanze nell’acqua potabile. In Italia, secondo i dati del Forever Pollution Project, i siti contaminati da Pfas superano invece i 1600.

Giro di vite negli USA contro gli PFAS nell’acqua potabile: per la 1° volta, fissati limiti per legge.

L’Epa ha annunciato un regolamento sulle concentrazioni di ‘forever chemicals’ nell’acqua del rubinetto. Le aziende municipali dovranno eliminare le sostanze chimiche. E si potranno rivalere sui grandi inquinatori

15 Marzo 2023 https://www.rinnovabili.it/ambiente/inquinamento/pfas-nellacqua-potabile-usa-limiti/

L’ Agenzia per la Protezione Ambientale obbliga le aziende municipali che gestiscono le risorse idriche a rimuovere le sostanze chimiche nocive dall’acqua. E queste aziende si potranno rivalere in tribunale sulle compagnie e gli enti da cui origina l’inquinamento da PFAS nell’acqua potabile. Applicata in Italia la norma: la municipalizzata di Alessandria potrebbe rivalersi su Solvay ma anche sul sindaco che NON ha emesso ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti.

Il limite americano, fissato a 4 parti per mille miliardi, va giudicato come piccolo passo avanti perché comunque ancora troppo alto per tutelare adeguatamente la salute: la ricerca scientifica in materia, infatti, ritiene che non esistano limiti sicuri per la salute per gli PFAS nell’acqua potabile.

Inquinamento da Pfas, Lucca e Pisa le zone più colpite in Toscana.

Da un’inchiesta internazionale la mappa interattiva della concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche in Europa: torna l’allarme per gli ‘inquinanti eterni’

Vincenzo Brunelli – 27 Marzo 2023 – https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2023/03/27/inquinamento-da-pfas-lucca-e-pisa-le-zone-piu-colpite-in-toscana/341574/

Le punte dell’Iceberg Pfas sono, come noto da decenni, il Veneto con la Miteni di Trissino (VI) e il Piemonte con la Solvay di Spinetta Marengo, unica produttrice in Italia (AL), con relativi processi penali. Emergono sempre più, dove le ARPA sono attive, criticità diffuse nella penisola. I giornalisti francesi di Le Monde hanno realizzato una mappa interattiva europea, costruita da uno studio internazionale (The Forever Pollution Project ***) raccogliendo e organizzando dati da diverse fonti, pubbliche e private (in Italia le testate Radar Magazine e Le Scienze) che mostra i luoghi in Europa in cui è stata accertatauna contaminazione da Pfas da parte di autorità ambientali (come le Arpa in Italia).

Tant’è che all’inizio di febbraio 2023 l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) ha pubblicato una proposta di divieto di produzione e suo di tutti i Pfas, infatti l’unico rischio accettabile è uguale a zero. Tra le nazioni promotrici del divieto figurano Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Norvegia, ma non l’Italia! Rivendicazione per l’Italia subito ribadita da Greenpeace“Si tratta di un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo. Esortiamo il governo, il parlamento e i ministeri competenti ad assumersi le proprie responsabilità varando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i Pfas, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili”. Cioè in pratica il Disegno di Legge presentato dall’ex senatore Crucioli di concerto con Legambiente, Movimento di lotta Maccacaro e Comitato Stop Solvay. Di seguito, il particolare della mappa riguardante l’Italia:

E per quanto riguarda la Toscana, andando a leggere i dati di Arpat si capisce che “il 70% delle stazioni in acque superficiali e il 30% delle stazioni in acque sotterranee monitorate in presenta residui di Pfas, con due “zone rosse” quella di Lucca e quella di Pisa, oltre a Castagneto Carducci in provincia di Livorno e alcune zone di Massa.

*** The Forever Pollution Project, è un’indagine transfrontaliera a cui hanno partecipato 18 redazioni da tutta Europa, tra cui Le Monde (Francia), Süddeutsche Zeitung, Ndr e Wdr (Germania), The Investigative Desk e Nrc (Paesi Bassi) e Radar Magazine Le Scienze (Italia),Datadista (Spagna), Knack (Belgio), DeníkReferendum (RepubblicaCeca), Politiken (Danimarca), Yle (Finlandia), Reporters United (Grecia), Latvijas Radio (Lettonia), Srf Schweizer Radio und Fernsehen (Svizzera), Watershed ,The Guardian (Regno Unito).

“Inquinamento eterno” nelle acque friulane, l’inchiesta di “Le Monde” svela i siti coinvolti.

La massiccia indagine condotta dal quotidiano francese fa emergere in una mappa i siti contaminati da Pfas in tutta Europa. Lo zoom permette di osservare anche la situazione in Friuli Venezia Giulia con un allarmante risultato

Redazione 12 marzo 2023 https://www.udinetoday.it/cronaca/allarme-pfas-sostanze-tossiche-fvg-inchiesta-le-monde.html

Il primo posto con livelli sconcertanti di concentrazione delle sostanze tossiche e cancerogene è in provincia di Udine, a Premariacco: contaminate   le acque sotterranee, il livello è a dire poco “spaventoso”: si attesta a più di 800 nanogrammi per litro d’acqua. Quattro volte il sito di Porcia, che merita il secondo posto in classifica, con 229 nanogrammi in acqua di falda. Un nuovo hotspot nel pordenonese è a Roveredo (75 nanogrammi). Il terzo è posizionato nel rio Sentirone a Prata di Pordenone.  L’ultima zona rossa si trova in provincia di Trieste, nel quartiere di Domio. In questo caso l’inquinamento riguarda acque superficiali. Segnalati casi, tra gli altri, anche a Buia, Rivignano, Sedegliano, Bertiolo. In provincia di Udine la mappa mostra tra i siti anche Bicinicco, Tolmezzo e Ovaro, ma anche la base militare di Rivolto, da dove decollano le Frecce Tricolori.

Così i Pfas viaggiano e contaminano Milano.

Gli inquinanti presenti nelle acque scorrono travalicando i confini, ma anche le attività di smaltimento dei rifiuti sono tra le cause dell’espansione delle contaminazioni

Irene Fassini 16 marzo https://www.milanotoday.it/dossier/ambiente/contaminazione-pfas-milano.html

La presenza di PFAS nelle acque lombarde è nota all’Arpa regionale, che li monitora insieme ai recenti composti: il C6O4 (e ADV) è una nuova molecola brevettata dalla Solvay presso il Centro di Ricerca di Bollate e prodotta a Spinetta Marengo, in sostituzione dei più noti e altrettanto tossici e cancerogeni Pfas (FOA).

Pfas Veneto, verbali degli operai: ‘Mi lamentai, per 3 mesi mi misero in portineria’. ‘Ci tranquillizzavano’, ma poi finì in rianimazione.

I 18 dipendenti ancora in vita che soffrono di patologie dopo un’esposizione di decenni ai Pfas della Miteni di Trissino (chiusa nel 2017) sono stati tutti interrogati dai carabinieri del Noe di Treviso tra il 2020 e il 2021. Il loro è il racconto di un inferno in fabbrica, con rischi sottovalutati, macchinari non funzionanti, sistemi di sicurezza inadeguati, esalazioni intossicanti. Ecco alcuni stralci delle loro testimonianze

di Giuseppe Pietrobelli | 19 MARZO 2023 clicca qui

Eravamo a conoscenza delle problematiche generali delle lavorazioni chimiche, ma in virtù delle informazioni che ci venivano date e dei controlli sanitari cui eravamo sottoposti (analisi del sangue, urine, esami citologici) pensavo che i rischi fossero abbastanza contenuti. Con cadenza annuale avevamo degli incontri con il medico, che ci illustrava i risultati delle analisi tranquillizzandoci sulla situazione sanitaria”. Dal 1985 al 2016 è medico della Miteni il prof. Giovanni Costa, che contemporaneamente tranquillizzava i lavoratori Solvay di Spinetta Marengo. L’ Inail ha già accertato la menomazione dell’integrità psico-fisica da accumulo di Pfoa nel sangue, ma non ancora la magistratura.

Pfas e tumori al fegato. «Decessi raddoppiati».

In Corte d’assise la testimonianza del medico incaricato dalla Regione. La conferma uno studio del 2017 sulla mortalità e sui valori di sostanze perfluoroalchiliche nel sangue dei dipendenti della Miteni di Trissino

17 marzo 2023  https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/valdagno/pfas-e-tumori-al-fegato-decessi-raddoppiati-br-1.9954047

Il dottor Enzo Merler, medico epidemiologo specializzato nella medicina del lavoro, conferma lo studio del 2017 sulla mortalità e sui valori dei PFAS nel sangue di 467 dipendenti della Miteni, sulla base dei risultati delle analisi effettuate da Miteni sul sangue dei lavoratori, dapprima spediti negli Usa e poi in Germania.

Processo Pfas: Biomonitoraggi del 2014, dalle cardiopatie alle malattie in gravidanza, tutte le analisi della Regione Veneto.

Vicenza 24 marzo 2022 https://www.acquevenete.it/it/-/processo-pfas-biomonitoraggi-del-2014-dalle-cardiopatie-alle-malattie-in-gravidanza-tutte-le-analisi-della-regione-veneto

È toccato alla dottoressa Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, ricostruire le procedure di screening sanitario messe in atto per valutare l’impatto dei Pfas sulla salute dei cittadini residenti nelle zone contaminate. Lo studio condotto  con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità  è stato affrontato nel corso del processo davanti alla corte d’Assise in cui sono imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari. Lo studio ha rilevato concentrazioni di PFOA significativamente più elevate nel sangue delle persone residenti nelle zone interessate dalla contaminazione rispetto al gruppo di controllo.

Rispetto al resto della Regione Veneto, la popolazione della zona rossa ha dimostrato, tra il 2007 e il 2014, un eccesso di mortalità per cardiopatia ischemica pari a un +21% nei maschi e + 11% nelle femmine; un aumento di incidenza di malattie cerebrovascolari nei maschi +19%, aumento di incidenza del diabete mellito +25% nelle femmine, un aumento di incidenza di demenza +14% nelle femmine; incidenze di ipertensione arteriosa (+22%nei maschi e + 20% nelle femmine); dislipidemia (+15% nei maschi e +12% nelle femmine);  malattie tiroidee (+17% nei maschi e +12% nelle femmine) ecc. Le mamme in area rossa hanno evidenziato, tra il 2003 e il 2015, un aumento di casi di pre -eclampsia pari a +49%, diabete gestazionale +69% e hanno avuto un aumento del 30% di bambini nati con basso peso alla nascita.

Aumento del rischio cardiovascolare associato alla sensibilità chimica all’acido perfluoro-ottanoico: ruolo dell’alterata aggregazione piastrinica.

Luca De Toni 1Claudia Maria Radu 2 3Iva Sabovic 1Andrea Di Nisio 1Stefano Dall’Acqua 4Diego Guidolin 5Salvatore Spampinato 6Elena Campello 2Paolo Simioni 2Carlo Foresta 1 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31936344/

“Le sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), in particolare l’acido perfluoro-ottanoico (PFOA), sono sostanze chimiche ambientali persistenti che mostrano bioaccumulo nei tessuti umani. Recentemente, l’esposizione a PFAS è stata associata ad un aumento della prevalenza di malattie cardiovascolari (CVD).  Qui, abbiamo studiato l’effetto dell’esposizione al PFOA sulla funzione delle piastrine, un attore chiave nel processo di aterosclerosi”. Studio su 48 soggetti maschi residenti in una specifica area del Veneto ad alto inquinamento ambientale da PFAS, e confrontato con 30 soggetti di controllo a bassa esposizione.

Articoli simili .Esposizione a sostanze chimiche perfluoroalchiliche e malattie cardiovascolari: prove sperimentali ed epidemiologiche.Meneguzzi A, Fava C, Castelli M, Minuz P. Una revisione degli effetti cardiovascolari e dei meccanismi alla base delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) esistenti ed emergenti. Wen ZJ, Wei YJ, Zhang YF, Zhang YF.

Pfas e rischio trombosi. “Lo confermano gli studi”.

PFAS e fertilità, scoperto un possibile trattamento per il lavaggio degli spermatozoi.

Redazione https://ilnuovoterraglio.it/pfas-e-fertilita-scoperto-un-possibile-trattamento-per-il-lavaggio-degli-spermatozoi/?amp=1

Quando si parla di PFAS, la maggioranza della popolazione pensa che sia un problema connesso ad alcune aree mentre in realtà l’inquinamento è diffuso quasi ovunque, , tanto che si stimano oltre 2000 aree in Europa in cui la loro concentrazione è considerata pericolosa per la salute, con costi sanitari fra i 52 e gli 84 miliardi di euro l’anno. Tra i principali effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ai PFAS, la riduzione della fertilità è certamente uno degli aspetti più investigati a livello internazionale. Già in uno studio del 2019, il prof. Carlo Foresta aveva riportato segnali di alterazione dei parametri seminali in giovani diciottenni esposti a elevato inquinamento da PFAS: oggi confermati dalla presenza di PFAS sulla membrana cellulare degli spermatozoi, con conseguente compromissione della loro capacità fecondante. “Questi dati sono veramente inquietanti – spiega Foresta – poiché ad oggi non è noto quali possano essere le conseguenze dell’interazione tra PFAS e lo sviluppo embrionale”. Al recente convegno “Natalità e denatalità: fotografie di sviluppo del Paese”, il prof. Foresta ha presentato nuovi dati sperimentali che aprono nuovi scenari per la rimozione dei Pfas.

Nuova malattia degli animali dovuta all’inquinamento: l’hanno chiamata “plasticosi”.

17 Marzo 2023 greenfuture@liberta.it https://www.liberta.it/news/green-future/2023/03/17/nuova-malattia-degli-animali-dovuta-allinquinamento-lhanno-chiamata-plasticosi/

I composti chimici delle famiglie dei PFAS, acronimo delle sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, se ne contano circa 4700, sono stati creati in laboratorio e largamente utilizzati dagli anni 50 nell’industria del packaging alimentare, nei pesticidi, nelle padelle antiaderenti, nei contenitori di cartone, nelle schiume antincendio, negli shampoo, nelle vernici, nei prodotti antimacchia e in molte altre applicazioni. Nelle materie plastiche li troviamo sotto forma di elastomeri (Fluoruro di vinilidene, Fluorurati in generale, Tetrafluoroetilene) o nei materiali polimerici (Sale di magnesio-sodio-fluoruro dell’acido silicico).

Dal punto di vista della salute gli studi scientifici internazionali hanno dimostrato che l’accumulo di queste sostanze nel corpo umano possono provocare aborti spontanei, alterare la fertilità, provocare cancro al testicolo, alla tiroide e ai reni, danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro,   ipertensione in gravidanza, colite ulcerosa, aumento del colesterolo, alterazioni congenite del sistema nervoso o disturbi comportamentali e/o neurologici come l’Alzheimer, l’autismo o disturbi dell’attenzione e iperattività, ecc.

Il legame chimico dei Pfas, composto dal fluoro e dal carbonio, rende la molecola risultante inodore, insapore e incolore, non biodegradabile e bioaccumulabile. Queste caratteristiche permettono ai Pfas di disperdersi facilmente nelle acque, nel suolo e nell’aria, rimanendo a danneggiare l’ambiente e la salute dell’uomo a tempo indeterminato. Le piante assorbono i Pfas attraverso l’acqua di irrigazione, li cedono ai frutti e agli animali, di cui si cibano, infine agli esseri umani.

E’ stata scoperta una nuova malattia degli animali selvatici causata direttamente dall’ingestione di plastica:si chiama “plasticosi” ed è caratterizzata da una persistente infiammazione dell’apparato digerente, alterazioni dello stomaco e un ridotto assorbimento dei nutrienti. I sintomi sono descritti sul Journal of Hazardous Materials da un gruppo di ricercatori australiani in collaborazione con il Museo di storia naturale di Londra.

Emissioni particolato, lo studio: “freni e pneumatici ne producono più dello scarico”.

Secondo uno studio condotto dalla Emissions Analytics, società britannica specializzata nella misurazione delle emissioni

Omar Abu Eideh  https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/26/emissioni-particolato-lo-studio-freni-e-pneumatici-ne-producono-piu-dello-scarico/5749765/

Lo studio delle microplastiche generate da pneumatici e freni, la tossicità nella respirazione, il loro passaggio lungo la catena alimentare fino al nostro cibo.

Le microplastiche degli pneumatici stanno lentamente rivelando i loro segreti.

L’abrasione degli pneumatici è una delle maggiori fonti di microplastiche nell’ambiente. Tre istituti di ricerca hanno completato la fase 1 di un progetto per studiare la bioaccessibilità di questi componenti agli organismi viventi e per valutarne la tossicità.

https://www.myscience.ch/it/news/wire/les_microplastiques_issus_des_pneus_livrent_peu_a_peu_leurs_secrets-2022-epfl

La ricerca, coordinata dal Centro svizzero di ecotossicologia applicata (Ecotox) e condotta in collaborazione con l’EPFL e l’Istituto federale di scienze e tecnologie acquatiche (Eawag), ha visto la conclusione della sua prima fase con due pubblicazioni sulla rivista Environmental Science & Technology.

Non siamo in grado di coprire i costi dell’abbonamento che ci consente di spedire senza limitazioni di cadenza le quasi 39.000 mail.  Abbiamo autonomia fino alla fine del mese, dopo di che cessano le trasmissioni. Al fine di salvare questo mezzo di comunicazione al servizio dei Movimenti di Lotta per la Salute l’Ambiente la Pace e la Nonviolenza, perciò rinnoviamo la chiamata di soccorso e l’invito a ciascuno di noi di contribuire inviando bonifico tramite IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 specificando la causale oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it.

Sito: www.rete-ambientalista.it

Sharing - Condividi