Summit Internazionale sul Covid, il dottor Stramezzi contro chi ha “vietato” le cure

Radio Radio Tv – 03/05/2023

 

Tante delle cose che stanno emergendo, dalle chat #AIFA volte a non pubblicare i dati scomodi sui vaccini, alle terapie domiciliari ignorate per oltre due anni, hanno raggiunto gran parte della popolazione, ma meno certi palazzi in cui si decidono i destini di quest’ultima.

L’#InternationalCovidSummit è in questo senso forse il primo precedente a #Bruxelles in cui c’è un vero confronto: a lavori iniziati parlano in aula medici e specialisti che all’improvviso si sono visti eretici agli occhi di molti.

Due anni dopo, la dimostrazione che non lo sono mai stati c’è stata, ma ora la chiarezza su quanto accaduto in Italia tra il febbraio e il maggio 2020 deve essere fatta e divulgata.

La conosceva, l’aveva vista forse davanti ai suoi occhi Andrea Stramezzi, quando nel bel mezzo del primo lockdown si era precipitato a salvare il papà di un amico. Supplicò la polizia di lasciarlo passare, “aiutatemi a salvargli la vita”. Successe coi metodi di sempre, “o quello sarebbe stato il mio ultimo paziente Covid”. Poi le offese e le prese in giro. Gli sproloqui e la gogna mediatica a favore di telecamera, che forse la consapevolezza in medici come #Stramezzi, l’hanno affinata.

Così come certi documenti scomodi, perché dei frammenti di quei maledetti mesi sono rimasti. Ad esempio queste linee guida precedenti alle indicazioni del governo di qualche giorno. Le ha mostrate a Bruxelles Stramezzi stesso: “E’ una cosa importante, dirimente. Queste linee guida sono del 27 marzo 2020. Fatte dall’azienda sanitaria locale – quindi dall’ospedale – Papa Giovanni XXIII, il primo colpito in Italia, e quindi forse in Europa.

Le linee guida pubblicate prevedevano azitromicina e idrossiclorochina a casa. Poi, in caso di Covid serio, ricovero, magari cortisone ed enoxaparina.

Sapevamo già tutto il 27 marzo 2020. Fino ad allora avevamo avuto solo 600 morti in Italia, degli altri 190mila morti la responsabilità è di chi ha ignorato le terapie precoci domiciliari e il plasma iperimmune del dottor De Donno.

Questo sapendo che l’autorizzazione dei vaccini a mRNA sarebbe stata condizionata in emergenza al fatto che non esistessero le cure, altrimenti non avrebbero potuto autorizzarli.

Questo #Parlamento Europeo, che ringrazio per l’invito, non potrà non tenerne conto, o la storia lo condannerà”.

 

L’intervento del dottor Stramezzi

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