Zelensky come Cadorna: soldati ucraini mandati al massacro

Alessandro Marescotti – 9 giugno 2023

Questi soldati ucraini sono stati mandati al massacro (peacelink.it)

 

La controffensiva di Kiev è cominciata. Ed è andata male per gli ucraini. I sopravvissuti raccontano di essere stati usati come carne da cannone. Era stato raccontato loro che non avrebbero incontrato resistenze e invece sono stati bersagliati. Uno su tre non ce l’ha fatta a ritornare indietro.

Questi sono i soldati ucraini sopravvissuti a un assalto. Protestano con un video per essere stati mandati allo sbaraglio.
Era stato detto loro che non avrebbero incontrato resistenza sulle linee di difesa russe, e invece sono stati massacrati.
Gli assalti ordinati da Zelensky e sostenuti dalla NATO stanno fallendo tragicamente.

La controffensiva si sta rivelando un bagno di sangue.
Uno su tre non torna più indietro.

Viene da pensare agli assalti impossibili ordinati dal generale Cadorna nella prima guerra mondiale, raccontati da Emilio Lussu in “Un anno sull’Altipiano” e descritti magistralmente nel film di Francesco Rosi “Uomini contro”.

Queste immagini ritornano drammaticamente alla mente oggi.

«Morire, non ripiegare», era la frase celebre del generale Cadorna.

Gli assalti frontali allo scoperto, attacchi suicidi che sotto il comando di Cadorna erano la regola: nelle undici battaglie dell’Isonzo, oltre 120 mila morti, per spostare il fronte di pochi metri.

Oggi rischiamo di rivedere lo stesso copione di sangue.

E le armi inviate dall’Europa e dagli Stati Uniti, ben lungi dall’avere come scopo la protezione dei civili, sono uno strumento messo in mano a giovani che conosceranno la morte nelle prossime ore.
Servano a mandare allo sbaraglio i militari ucraini in un’assurda quanto sanguinosa controffensiva contro quelle che sono probabilmente, in questo momento, le linee militarmente più fortificate del mondo.

Zelensky come Cadorna.

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