Rassegna del 29/06/2023
Chiude in America e Solvay i PFAS li fa in Alessandria.
Falli tu gli Pfas
Come avevamo già annunciato e commentato mesi fa, Solvay, costretta dal governo dello Stato del New Jersey, cessa nello stabilimento di West Deptford (Filadelfia) l’utilizzo dei Pfas negli Stati Uniti sostituendoli con nuove tecnologie. Il New Jersey, avendo rilevato l’inquinamento da Pfas in una vasta area adiacente allo stabilimento, ha portato in giudizio l’azienda, chiedendo bonifiche e danni. Nell’accordo Solvay sborserà 493milionidi dollari. La CEO di Solvay Ilham Kadri ha dichiarato che “l’indennizzo non va considerato come una ammissione di colpa”, ma come disinteressato atto di filantropia. L’impegno di rinunciare all’impiego dei Pfas in tutti i siti di produzione degli Stati Uniti d’altronde era stato preso per il 2021.
Invece, a Spinetta Marengo, con la complicità di Comune, Provincia e Regione, Solvay ribadisce la sua decisione di non fermare le produzioni di C6O4 e ADV. A spese delle pompe funebri e servizio sanitario nazionale.
Nota Bene. Dopo 9 anni a West Deptford, Andrea Diotto, grande esperto di inquinamento, è venuto a guadagnarsi la pagnottella a Spinetta Marengo, e il Rotary…
Andrea Diotto è il nuovo Presidente del Rotary Club di Alessandria.
Come da consolidata prassi, il direttore della Solvay di Spinetta Marengo è stato nominato appena saputo che è imputato di disastro ambientale e omessa bonifica: una specie di marchio di fabbrica.
Rischiano di meno Solvay e Miteni per i morti e gli ammalati di Piemonte e Veneto.
Ultima Generazione, Extinction Rebellion e i movimenti a loro vicini si trovano in tutta Europa ad affrontare un’ondata di repressione. Dalla Francia alla Gran Bretagna all’Austria alla Germania, i governi stanno guardando con sempre più sospetto alle azioni dei nuovi ambientalisti che bloccano strade, si incatenano davanti ai cantieri o imbrattano simbolicamente monumenti e opere d’arte. Ma in Italia il governo va oltre. (continua)
Partigiani sempre!
Benedicta Festival 2023 avrà come filo conduttore Partigiani Sempre!, uno spettacolo teatrale e un disco-libro, testo di Massimo Carlotto, parole e musiche di Maurizio Camardi e degli Yo Yo Mundi, che l’Associazione Memoria della Benedicta ha prodotto in collaborazione con l’ANPI di Cesenatico e la Fondazione Longo. Clicca qui il programma.
Voci narranti. Storie resistenti dalla Val di Susa.
Presentazione del libro con Marco Aime, Ezio Bertok, Nicoletta Dosio e Livio Pepino, organizzata insieme al Controsservatorio Valsusa. Dodici autobiografie di militanti No Tav “diversamente giovani”: dai loro racconti emerge con forza la dimensione popolare del movimento No Tav. Racconti che partono da lontano, da ricordi d’infanzia in cui spesso sono presenti richiami alla Resistenza al nazifascismo e alla lotta partigiana, ripercorrono esperienze di impegno nel sociale e nelle lotte sindacali per il lavoro e approdano alla militanza nel movimento No Tav in continuità con il vissuto precedente. Clicca qui insieme alle altre iniziative NoTav
Mobilitazione europea contro la guerra, per la Pace.
Il presente appello (clicca qui) sottoscritto collettivamente da associazioni e organizzazioni diverse (socio-politico-sindacali) e individualmente da persone, impegna tutte e tutti a sollecitare, in Italia e in Europa, adesioni e contributi utili alla realizzazione di una grande mobilitazione popolare.
Firme individuali e collettive di condivisione e impegno a cercare collaborazioni all’indirizzo di posta elettronica mobilitazione.europea.pace@gmail.com o in calce al presente appello (nome/cognome, recapiti, qualifiche professionali e appartenenze a Organizzazioni).
L’efficacia della resistenza civile rispetto alla lotta armata.
Uno studio straordinario decennale sulle lotte nonviolente nel mondo tra il 1900 e i giorni nostri ribalta secoli di pensiero dominante e ne mostra l’efficacia rispetto alle lotte armate: Clicca qui.
Controinformazione Ligure.
Su https://www.controinformazioneligure.it, tra gli altri articoli: “Le catastrofi come big business. Dopo il Ponte, la Diga?”“La diaspora dei medici liguri”: le carenze di personale medico come segno palese di una politica liquidatoria della sanità pubblica. “Quale futuro per l’economia ligure”: la costante contrazione della base produttiva speculare al trend demografico di una regione che invecchia. “Prosegue il suicidio assistito dell’aeroporto Cristoforo Colombo”.
ll disastro dei rifiuti in Liguria.
Negli ultimi sette anni, la Liguria ha dovuto portare fuori regione 850mila tonnellate di rifiuti propri e ha sostenuto una spesa, arrotondando per difetto, di 100 milioni di euro. E l’emorragia non si ferma, perché gli impianti non ci sono, quelli in costruzione, come il separatore Scarpino, seppur non risolutivi, sono in ritardo e alcune discariche stanno andando in crisi. Intanto si cerca in Val Bormida lo spazio per realizzare il termovalorizzatore. Vacilla anche il biodigestore di Genova che sarebbe finanziato dal Pnrr. A tacere che la Regione neppure si è accorta dell’emergenza PFAS.
Bando immediato agli OGM.
Su Byo Blu canale 262 digitale terrestre (clicca qui) stop OGM con il prof. Giuseppe Altieri. Per un bando immediato di una tecnologia pericolosa, inquinante e irreversibile. E un Referendum Consultivo (obbligatorio per legge) prima di ogni decisione in materia viste le conseguenze irreversibili dell’inquinamento e contaminazione dei semi tradizionali italici che rappresentano un diritto precedente.
Negare la comunione alle persone con disabilità intellettiva è discriminazione.
Episodi nei quali i bambini con disabilità intellettiva si vedono rifiutare la prima comunione da qualche parroco, che li ritiene incapaci di comprendere il significato del sacramento, sono ancora troppi rispetto all’attuale presa di coscienza della dignità delle persone con disabilità, operata da decenni di lotte delle famiglie e delle loro Associazioni, che hanno ottenuto norme nazionali e internazionali sul loro diritto di uguaglianza con tutti gli altri» (continua…)
Eternit bis: condannato il magnate Schmidheiny. E il governo?
Il processo di Torino, con 3mila parti lese, finì prescritto in Cassazione, il suo bis era stato “spacchettato” fra quattro tribunali italiani. Per due, alle sentenze, i parenti hanno urlato “vergogna, vergogna”. Ora, Stephan Schmidheiny, il padrone svizzero dell’Eternit, nel processo bis per le morti di amianto di Casale Monferrato è stato condannato dalla Corte d’Assise di Novara a 12 anni di reclusione, piuttosto che all’ergastolo: il reato infatti è stato riqualificato da doloso in colposo e, per le 392 Vittime, è valso solo per 146 mentre 200 sono state prescritte e 46 assolte. Sentenza dunque sommamente ingiusta, pur in controtendenza alle sentenze assolutorie di decine di processi in Italia che, in sede penale, si risolvono senza risarcimenti per le Vittime. Comunque sentenza di primo grado, dunque lontana dal fare un minimo di giustizia. E la prescrizione è sempre alle porte.
In realtà la tragedia amianto non è risolvibile per via giudiziaria, perché si tratta di una emergenza sanitaria attuale: l’amianto, continua a uccidere in silenzio (mesotelioma, tumore al polmone, della laringe e dell’ovaio, asbestosi) dopo essere stato messo al bando 40 anni fa (231mila l’anno i morti nel mondo), provoca in Italia ancora almeno 4.400 decessi all’anno (7mila nei decenni scorsi). Non si sa se sia ancora raggiunto il picco della mortalità. Il mesotelioma è a tutt’oggi incurabile.
Ci sono ancora mal censiti almeno 400 mila luoghi contaminati tra privati, pubblici e siti industriali, le scuole non bonificate sono mal contate più di 2.000. Quasi diecimila siti sono stati più o meno bonificati dallo Stato (e non dallo Schmidheiny, che si spaccia per filantropo green internazionale).
Solo un piano nazionale del governo per la bonifica potrebbe porre un argine alla strage in corso. Questa sì che sarebbe una grande opera!
Solvay condannata per morte da amianto.
Dopo l’estinzione del reato in sede penale, in sede civile la Corte di appello di Firenze, sezione lavoro, ha rigettato l’appello della Solvay contro la responsabilità civile della società per la morte di Romano Posarelli, e liquidato una ulteriore somma di circa 120mila euro rispetto ai circa 570mila già ottenuti con la prima sentenza del tribunale civile di Livorno. Posarelli, operaio tubista calderaio nello stabilimento Solvay di Rosignano, era stato stroncato da un cancro del polmone provocato dall’amianto, dopo una agonia straziante.
Pfas come amianto: le aziende sapevano da decenni.
I ricercatori dell’Università della California di San Francisco hanno reso noto, sugli Annals of Global Health, un’analisi di documenti rimasti segreti, quasi sempre interni e confidenziali, di due delle principali aziende produttrici di Pfas, i colossi DuPont e 3M, che coprono il periodo dal 1961 al 2006, donati all’università da uno dei protagonisti fondamentali di tutta la vicenda, l’avvocato Robert Bilott, il primo a intentare una causa contro i giganti della chimica e a vincerla. Hanno così analizzato le tattiche utilizzate dalle multinazionali (in Italia Miteni e Solvay) per impedire che la tossicità di queste sostanze diventasse nota a tutti, persino ai propri dipendenti, e di conseguenza, arrivassero normative per disciplinarne l’uso. Le aziende conoscevano sia i dati epidemiologici sui dipendenti sia di risultati sui modelli animali.
Ecco alcuni esempi di ciò che le aziende sapevano: (continua) Leggi anche:
- PFAS: gli inquinanti chimici presenti in tantissimi prodotti per la casa accusati di causare cancro e diabete nei bambini, lo studio
- Isole Svalbard: scoperti livelli allarmanti di Pfas, a rischio la fauna selvatica
- Pfas nei succhi di frutta 100%: questa marca è stata trascinata in tribunale dai clienti “ingannati” negli Usa
- Trovati Pfas nelle uova biologiche: la colpa è dei mangimi dati alle galline, secondo il nuovo studio danese
Solvay cerca in parlamento di bloccare il bando dei PFAS.
Il Disegno di Legge dell’ex senatore Mattia Crucioli presentato nella precedente legislatura detta “Norme per cessazione della produzione e dell’impiego dei Pfas”. Insomma li mette al bando in Italia. Vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.
Il DDL Crucioli giace sepolto in parlamento. A loro volta, in queste ore, alcuni senatori del PD, tra cui Andrea Crisanti, hanno annunciato la presentazione di un Disegno di legge “edulcorato” che non imporrebbe la fermata immediata delle produzioni PFAS di Solvay ma “un graduale percorso di uscita per le aziende che utilizzano i Pfas fino ad uno stop definitivo per quelle non essenziali, comunque in linea con le direttive europee di prossima pubblicazione”.
Queste direttive sono quanto mai aleatorie, sapendo che questo piano europeo, pur proiettato nei tempi lunghi, sta fallendo: è quanto sostengono l’associazione ClientEarth e l’Ufficio Europeo per l’Ambiente (EEB) – una rete composta da 180 organizzazioni ambientaliste – sulla base di un rapporto che ha analizzato i progressi fatti ad un anno dalla messa a punto del progetto della Commissione europea. Insomma, di fatto, il “DDL Crisanti” sarebbe un altro rinvio della soluzione: in linea con i governi precedenti.
Ovvero è la riprova del peso della Solvay sulla politica visto anche nella recente conferenza alla Camera dei deputati delle Associazioni e dei Comitati che hanno presentato il Manifesto europeo per l’urgente messa al bando dei Pfas e chiesto al Parlamento una ancor più urgente legge per la messa al bando dei Pfas in Italia. Infatti alla conferenza era completamente assente la maggioranza del Parlamento, cioè il governo. Mentre la minoranza presenta il “DDL Crisanti”.
A Lione il sindaco di Alessandria lo caccerebbero.
Il polo chimico Solvay Arkema.
Pfas nelle acque di Lione: vietato mangiare pesce e uova della zona. E Alessandria? A differenza di quello italiano, il governo francese ha annunciato un piano per la messa al bando dei Pfas. A livello locale ha ordinato ad Arkema di smettere di utilizzarli entro la fine del 2024 e di monitorare l’acqua potabile e i prodotti alimentari. L’area industriale incriminata è quella di Pierre-Bénite: nell’aria, nel suolo, nell’acqua del Rodano vengono scaricati i Pfas. Sul Rodano si “specchiano”, una di fronte all’altra Arkema e Solvay, che non a caso le due sono coinquiline nel polo chimico di Spinetta Marengo. Pensare male si fa peccato però spesso ci si azzecca. Arkema e Solvay scaricano assieme in Bormida.
A differenza che a valle di Spinetta, non si deve mangiare il pesce pescato a valle della Pierre-Bénite e non si devono mangiare le uova provenienti dai pollai privati di 17 comuni. A differenza di Alessandria, l’autorità metropolitana di Lione sta preparando uno studio sulla salute e sull’ambiente, con una campagna di analisi del sangue. “Tutti sapevano fin dal 2011: è un caso di banditismo ambientale e sanitario”. 36 querelanti individuali, oltre a 9 associazioni e sindacati, tra cui l’Ong ambientalista “Notre affaire à tous”, hanno portato il caso davanti al tribunale giudiziario di Lione nell’ambito di una procedura sommaria per reati ambientali che consente ai tribunali di “adottare qualsiasi misura utile, fino alla chiusura di un sito”. Il sindaco potrebbe entro l’estate unirsi nell’azione collettiva di bonifica del suolo (a differenza del sindaco di Alessandria).
Pfas distruttori della tiroide.
In due recenti articoli open access pubblicati dal gruppo di ricerca coordinato da Maurizio Manera, docente della Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali di Teramo, emergono evidenze circa gli effetti -nefrotossici, immunotossici e distruttori endocrini associati all’esposizione dei Pfas- sulla ultrastruttura della tiroide. Nello studio – pubblicato nella rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” – sono state utilizzate delle carpe esposte a due concentrazioni di acido perfluoroottanoico (PFOA): dopo soli 56 giorni di esposizione a PFOA, anche a una concentrazione di rilevanza ambientale, sulle carpe si sono verificati danni sulla ultrastruttura del rene e, in particolare, della tiroide.
PFAS: ecco come provocano ipertensione arteriosa.
La pesante contaminazione da PFAS, che ha interessato l’Area Rossa della provincia di Vicenza, ha determinato un aumento della prevalenza dell’ipertensione arteriosa e, conseguentemente, del rischio cardiovascolare. Il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Gian Paolo Rossi del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova ha fornito la prova del contaminante. La ricerca Aldosterone Biosynthesis Is Potently Stimulated by Perfluoroalkyl Acids: A Link between Common Environmental Pollutants and Arterial Hypertension pubblicata su «International Journal of Molecular Science», ha destato ampia eco internazionale.
Greenpeace: acqua contaminata dai Pfas. Regione Lombardia: è potabile.
La replica dell’associazione ambientalista a gestori e Regione Lombardia: non è vero che le analisi erano state fatte tutte sull’acqua di falda pre trattata. Nuova richiesta di accesso agli atti. Clicca qui.
Greenpeace Italia torna ribadire che, in base alle evidenze scientifiche, i PFAS sono pericolosi per la salute umana anche a concentrazioni molto basse; pertanto, l’unico valore cautelativo è la loro completa assenza nell’acqua destinata al consumo umano, negli alimenti, nel suolo e nell’aria. All’estero questo approccio è realtà: negli Stati Uniti l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) indica come limite lo zero tecnico, ovvero il valore più basso che le attuali strumentazioni sono in grado di rilevare, mettendo in pratica il concetto che per i PFAS non esistono soglie di sicurezza. Anche la Danimarca ha adottato da alcuni anni valori estremamente cautelativi per l’acqua potabile pari a 0,002 microgrammi per litro e 2 nanogrammi per litro per la somma di quattro PFAS.
I Pfas finiscono nel fiume Adige.
In Trentino, nella discarica Maza ad Arco i Pfas ci sono, in quantità. Secondo lAppa (Agenzia provinciale protezione dell’ambiente) la falda acquifera non sarebbe compromessa perché la barriera idraulica e il sistema di raccolta del percolato funzionerebbero. Il danno sarebbe stato contenuto, a differenza di quanto accaduto in Valle del Chiese dove una falda è compromessa e ora monitorata (l’altro caso di inquinamento importante da Pfas si ha nell’area ex Gallox a Rovereto.) Invece non è vero: la Maza non è stata oggetto di bonifica e dunque i Pfas ci sono, almeno dall’aprile 2019, quando venne fatto un rilevamento sul percolato in uscita (concentrazione di 7800 nanogrammi/litro di Pfas). Il depuratore di Rovereto non riesce a bloccarli. E dove finiscono? Nello specifico nel fiume Adige.
Mobilitazione internazionale contro Tav Torino Lione.
Oltre 5.000 persone si sono radunate per manifestare contro l’alta velocità e i 260 km di tunnel Lione-Torino, nonostante i divieti ingiustificati della prefettura a monte, i controlli della polizia e la valanga di repressione che ha travolto i nostri compagni italiani alla frontiera: gli autobus che trasportavano 300 persone della Val di Susa sono stati fermati al tunnel del Fréjus. Inoltre, a 50 No Tav è stato negato l’ingresso nel territorio francese. In confronto, i “pro Lione-Torino”, che si sono riuniti in presidio giovedì, erano solo 150 a manifestare il loro sostegno al progetto. (continua) Per le altre iniziative ValSusa: clicca qui
I soldi del ponte per la messa in sicurezza del territorio.
Meno costi, più profitti, più anidride solforosa.
Tre anni e mezzo di reclusione per 25 dirigenti ed ex dirigenti di Tirreno Power, imputati per disastro ambientale e sanitario colposo causato – secondo l’accusa – dai fumi dell’ex centrale a carbone di Vado Ligure. Sono le miti richieste formulate dalla pm savonese Elisa Milocco al termine del dibattimento iniziato il 31 gennaio 2019, a cinque anni dal sequestro – avvenuto nel 2014 – dei gruppi a carbone VL3 e VL4, smantellati nel 2016.
La pm ha parlato di eccesso di mortalità elencando numeri: 298 ricoveri di bambini per patologie respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 2.161 ricoveri di adulti per malattie cardiovascolari e respiratorie tra gennaio 2005 e dicembre 2010, 657 morti per malattie cardiovascolari e respiratorie da gennaio 2000 a dicembre 2007.
Quanto è green MSC Crociere.
Mentre a Copenaghen MSC presenta a livello internazionale la nave da crociera Euribia che definisce come la nave più green al mondo, nella Laguna di Venezia le navi da crociera di MSC continuano diffondere fumi nauseabondi ed inquinanti nonostante abbia sottoscritto l’accordo Venice Blue Flag.
Nasce la Rete 6 V/m.
Che oggi conta una 50ina di adesioni tra associazioni e comitati. Clicca qui il Dossier perché è dannoso aumentare i limiti elettromagnetici in Italia: le ragioni sanitarie ed economiche. Clicca qui le Associazioni e i Comitati aderenti.
L’ambientalismo, lusso borghese che impoverisce il popolo.
In tutta Europa, dove gli ambientalisti hanno provato ad alzare la testa, sono stati travolti dalla destra, che ha gioco facile nel ridicolizzarli, nell’additarli a élite, nel trasformarli in un pericolo pubblico e imminente per le finanze e il benessere del «popolo». Il rispetto dell’ambiente è «un lusso da borghesia urbana», da élite che non tiene conto dei reali problemi delle persone. Fighettismo bio dei borghesi da Ztl. Un’élite radical chic, di una piccola borghesia che vuole godersi i privilegi e togliersi degli sfizi ai danni del popolo, vessato e impoverito, costretto a pagare il progresso sostenibile o addirittura una decrescita felice. Clicca qui.
Tera e Aqua giugno-luglio.
Se clicchi qui: https://ecoistituto-italia.org/cms-4/wp-content/uploads/Tera-e-Aqua-129web.pdf.
Il SSN è malato grave e non si cerca di curarlo.
La rete S.O.S. Sanità Pubblica Liguria, insieme ad altri movimenti civici in assemblea pubblica a Genova.
I giovani europei con disabilità chiedono diritti e lavoro.
Le discriminazioni subite e una probabilità cinque volte maggiore di non trovare occupazione, rispetto ai coetanei senza disabilità: ne hanno parlato i giovani con disabilità del Comitato Giovani dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, e del progetto “Ascend Citi”, partecipando all’EYE, l’Evento Europeo dei Giovani, ospitato dal Parlamento Europeo a Strasburgo, che ha riunito oltre diecimila giovani provenienti da tutta Europa (continua…)