Newsletter n°1 del 12 gennaio 2024
È uscito il numero 1/2024 di Resistenza
Editoriale
Il 2024 ha bisogno di una spinta
Dai mesi conclusivi del 2023 si possono trarre alcuni insegnamenti preziosi per lo sviluppo della lotta politica rivoluzionaria. Sono evidenti, ma non è scontato che siano riconosciuti. Riconoscerli o meno fa la differenza rispetto a come inizia e proseguirà il 2024 sul piano delle forme e dei risultati della lotta di classe. Vediamo i principali.
Osare lottare, osare vincere
Per ottenere risultati mai ottenuti bisogna imparare a fare cose mai fatte
Non bastano elaborazioni, soluzioni e prospettive positive per conquistare il sostegno delle larghe masse.
Se fossero sufficienti, basterebbero le “avventure elettorali” della sinistra borghese a mandare a gambe all’aria le Larghe Intese.
Le avventure elettorali invece non sono sufficienti, perché tutte le volte che la sinistra borghese ha governato nel corso degli ultimi quarant’anni ha dimostrato di non essere capace di mantenere le promesse che aveva fatto.
Per ottenere il sostegno delle larghe masse è enormemente più efficace mostrare i risultati ottenuti da un governo che introduce una tassa patrimoniale, anziché condurre una campagna referendaria sull’introduzione di una tassa patrimoniale! Detto in altri termini: le elaborazioni, le soluzioni e le prospettive positive oggi ci sono già, la questione principale non è cercare consenso su di esse, ma darsi gli strumenti per attuarle.
• Ucraina e Palestina. Il sistema degli imperialisti cade a pezzi
“Ce la faranno pagare”
Il punto sulla situazione politica
Scriviamo questo articolo alla vigilia dell’approvazione della Legge di bilancio.
Benché gli ultimi mesi siano stati costellati da litigi e ricatti fra i partiti di governo e non si possano escludere colpi di mano dell’ultimo minuto, è realistico supporre che la Legge di bilancio sarà approvata senza ulteriori scossoni: il governo Meloni porterà a casa il risultato. Tuttavia, è una vittoria solo apparente: la crisi politica si aggrava.
Questo governo, che fin dal suo insediamento “stava insieme con lo sputo”, che ha tradito tutte le promesse elettorali “antisistema”, che ha alimentato scontri istituzionali su tutti i fronti, chiude il 2023 lacerato da una crisi profonda in cui la resa dei conti è solo rimandata.
Nel contesto più generale di aggravamento della crisi del capitalismo (con relativa crisi dei sistemi politici della classe dominante in tutti i paesi imperialisti), gli aspetti particolari che riguardano la crisi del governo Meloni sono due: il “sovranismo senza sovranità” e la concorrenza sul piano elettorale in vista delle europee e delle amministrative del 2024. Le due cose, ovviamente, sono legate.
Violare le precettazioni
Per il rinnovamento del movimento sindacale
Nell’Editoriale di questo numero si sottolinea come i ripetuti attacchi di Salvini al diritto di sciopero mettano in mostra l’inadeguatezza di alcuni degli attuali centri promotori della mobilitazione.
Questa inadeguatezza si esprime nell’incapacità di dare un seguito concreto ai proclami contro le precettazioni di cui Salvini sta ampiamente abusando per farsi la sua campagna elettorale e per assestare colpi alla mobilitazione popolare. Dare un seguito concreto significa chiamare alla disobbedienza e organizzarsi per sostenerla, senza scorciatoie, senza trucchetti e senza machiavellismi. Significa prendersi la responsabilità di farlo.
Il movimento contro l’occupazione militare della Sardegna. Intervista a A Foras
Durante una “spedizione” per la costruzione del Partito in Sardegna, a novembre abbiamo intervistato due attivisti di A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna, un movimento contro le basi e le esercitazioni militari che si svolgono sul territorio sardo, per la completa dismissione dei poligoni, per la bonifica dei territori compromessi dai veleni di guerra e per il risarcimento delle popolazioni.
Il movimento è nato il 2 giugno del 2016 e nel corso del tempo ha svolto una ricca attività. Recentemente ha partecipato alla stesura di un libro, Isole in guerra. Occupazione militare e colonialismo in Sardegna, Sicilia e Corsica scritto a più mani con esponenti di Trinacria (movimento indipendentista siciliano) e Core in Fronte (movimento indipendentista corso). L’intervista è stata raccolta dopo le prime presentazioni del libro che si sono svolte a Cagliari e a Teulada.
Sulla campagna di boicottaggio contro Carrefour
Le campagne di solidarietà sono giuste e utili, ma affinché “facciano davvero la differenza” occorre che i lavoratori e la classe operaia ne prendano la testa. Solo così una campagna di opinione diventa una campagna di lotta e solo così si trovano soluzioni alle inevitabili contraddizioni che la stessa mobilitazione provoca.
Contraddizioni che, se non vengono trattate e risolte dai comunisti, diventano ingrediente della guerra fra poveri promossa dalla classe dominante.
Marco Carrai non può essere Presidente della Fondazione Meyer
A fine dicembre Operatori sanitari per la Palestina, Cub Firenze, Comitato “Io non ci sto” di Firenze, Workers in Florence hanno lanciato una campagna contro la recente nomina di Marco Carrai alla presidenza della Fondazione Meyer.
Carrai, uomo di fiducia di Renzi e “uomo di potere” della Repubblica Pontificia, dal 2019 è Console onorario di Israele in Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna.
Di seguito la mail da inviare e gli indirizzi a cui inviarla.
• Intervista a un giovane palestinese in Italia
Intervista. Lotta contro il degrado. Dove c’è chi la organizza la mobilitazione si sviluppa (e taglia le gambe alle strumentalizzazioni della Lega)
Pubblichiamo l’intervista fatta a una compagna (che preferisce rimanere anonima) che ha promosso la costruzione di un comitato di inquilini del suo palazzo di un quartiere popolare di Milano per fare fronte alla grave situazione di degrado in cui versano le case popolari e il territorio tutto.
Avevamo trattato la vicenda nell’articolo “Giustizia fai da te? Una riflessione sulla delinquenza e sul degrado dei quartieri popolari” sul numero 10/2023 di Resistenza. Torniamo sull’argomento e lo approfondiamo perché la sua pur piccola esperienza è un’efficace dimostrazione di ciò che spesso ripetiamo su queste pagine: dove c’è chi la promuove, la mobilitazione si sviluppa e toglie il terreno sotto i piedi alla guerra tra poveri.
• Lotta contro il degrado. Dal contro al per. Lettere alla Redazione
Appunti da un viaggio in Bielorussia
Dal 6 al 10 novembre due compagni del P.CARC hanno partecipato alla Delegazione italiana a Minsk, in Bielorussia, organizzata del Comitato di amicizia Italia-Bielorussia, insieme ad altre organizzazioni e organi di stampa quali Patria Socialista, Marx XXI e un corrispondente di Ottolina TV.
La nostalgia e la memoria
Le Edizioni Rapporti Sociali hanno ripubblicato la raccolta di poesie di Sante Notarnicola Pubblichiamo la presentazione del direttore di Resistenza.
• Sulla fondazione del Movimento per la Rinascita Comunista
Dall’Agenzia Stampa Staffetta Rossa
Non in nostro nome. Lettera aperta a Sergio Mattarella
Il 2 gennaio ha iniziato a circolare una lettera pubblica a Sergio Mattarella in risposta al suo discorso di fine anno.
I primi firmatari sono Angelo d’Orsi, Fabio Marcelli e Andrea Catone: in pochi giorni le sottoscrizioni sono salite a più di 1500.
Riportiamo integralmente la lettera, sottoscritta anche dal Segretario Nazionale del P.CARC, Pietro Vangeli, dal Direttore delle Edizioni Rapporti Sociali, Igor Papaleo, e dal Direttore di Resistenza, Pablo Bonuccelli.
Per sottoscrivere la lettera scrivere a italiapalestina2024@gmail.com indicando nome, città, attività
“Puoi essere anarchica, ma tienilo per te e non fare attività politica”
Come agisce la polizia politica per intimidire i giovani. E come le si rivoltano contro le intimidazioni
Nelle scorse settimane abbiamo intervistato Flavia (nome di fantasia), una studentessa minorenne di una cittadina di provincia del Veneto. Abbiamo deciso con lei di rendere pubblica la sua esperienza perché fa emergere molto chiaramente come le forze della repressione intervengono per dissuadere i giovani dalla lotta di classe, dall’impegno per costruire un futuro diverso per la propria classe e per il proprio paese. Per intimidire i giovani fanno leva non solo sull’inesperienza, ma mettono in mezzo le famiglie e non si si fanno scrupoli a ricorrere a veri e propri abusi di potere, contando sul fatto che rimarranno impunite. Flavia però non è rimasta in silenzio. E la sua denuncia pubblica è importante sia perché permette di vedere praticamente e concretamente alcuni meccanismi della repressione, sia perché – soprattutto – è un messaggio di riscossa a tanti giovani come lei: organizzarsi è possibile, l’organizzazione e la solidarietà di classe spuntano le armi della repressione e indeboliscono il nemico.
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Il 2023 si chiude col protagonismo dei lavoratori, dei giovani e delle donne che stanno promuovendo la lotta contro il governo Meloni. Un governo di nostalgici del ventennio fascista, razzisti in doppio petto e questurini incalliti, un governo servo della NATO e degli USA. Cacciamolo e avanziamo con decisione nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!
È un’impresa ambiziosa, ma giusta e impellente. Per compierla abbiamo bisogno del sostegno di tutti quelli che hanno la falce e il martello nel cuore.
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Un calendario per il 2024
LIBERAZIONE
Da quando si è affermato il capitalismo, la liberazione dalla proprietà privata dei mezzi di produzione è il motore di ogni lotta di emancipazione e autodeterminazione
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