Se in risposta a manifestazioni pacifiche e rigorosamente nonviolente le questure adottano misure immotivate, preventive e spropositate, il problema non si presenta solo per un singolo movimento.
In risposta alle azioni a Roma (23 ottobre), Torino (29 novembre), Venezia (9 dicembre) sono state denunciate più di 100 persone ben 7 diversi capi d’imputazione che vanno da manifestazione non preavvisata (art. 18 TULPS) a violenza privata (art. 610 cp) a interruzione di pubblico servizio (art. 340 cp).
Inoltre, a 14 persone è stato notificato un foglio di via, con durata che va da uno a quattro anni (rispettivamente: 5 a Roma, 4 a Torino, 5 a Venezia), e a 4 persone è stato notificato un avviso orale del Questore (rispettivamente: 3 a Venezia e 1 a Torino).
Di cosa si tratta? Il foglio di via e l’avviso orale sono misure particolarmente invasive della libertà personale che, secondo la norma stessa (Decreto Legislativo n. 159/2011 ) che le ha introdotte, dovrebbero essere riservate a:
a) coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi;
b) coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose;
c) coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa, che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica . |