Italia, Germania e Giappone hanno votato di nuovo contro la risoluzione Onu sull’inammissibilità del nazismo

Canale Telegram Contronarrazione – 18.1.2024

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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, in una conferenza stampa, ha richiamato l’attenzione sul fatto che Germania, Italia e Giappone hanno votato contro la risoluzione sull’inammissibilità della glorificazione del nazismo:
“Per la seconda volta Germania, Italia e Giappone hanno votato contro questo documento, cioè i Paesi dell’Asse, che dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale si sono pubblicamente pentiti dei crimini commessi e hanno assicurato che ciò non si sarebbe ripetuto”, ha detto Lavrov.
Mosca propone la risoluzione ogni anno da quasi due decenni, esortando le Nazioni Unite a combattere la “glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all’escalation delle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza”.
Nell’ultima votazione annuale, decine di Stati membri delle Nazioni Unite hanno espresso opposizione alla proposta, tra cui (come sempre) gli Stati Uniti, ma anche Regno Unito, Canada, Francia, e appunto Spagna, Germania, Italia e Giappone, oltre a Paesi un tempo sovietici ed ora russofobi come Ucraina, Georgia, Lettonia, Lituania, e pochi altri.
Il voto finale è stato di 118 favorevoli, 49 contrari e 14 astenuti, secondo quanto riportato dai media. Le Nazioni Unite non hanno ancora pubblicato i dettagli completi della 78a sessione, svoltasi l’ultimo 20 dicembre e totalmente ignorata dai media occidentali. (https://press.un.org/en/2023/gashc4397.doc.htm)
Ricordiamo come già l’anno scorso Italia ed altri Paesi del vecchio asse abbiano votato contro. “Un gruppo di Paesi occidentali ha cercato di trasformare l’iniziativa russa in un documento politico, specifico per ogni Paese”, ha dichiarato quest’anno il vice rappresentante permanente della Russia, Maria Zabolotskaya. “Se uno trova i suoi problemi riflessi nella risoluzione, allora è importante lavorare con questi problemi e non cercare di minare la cooperazione nel campo della lotta al neonazismo, al razzismo e alla xenofobia”.
Tuttavia, i risultati del voto “parlano da soli”, ha aggiunto Zabolotskaya, esprimendo gratitudine alle delegazioni che hanno votato a favore, tra cui anche Israele.
Fino al 2021, la risoluzione era stata osteggiata da due soli Stati: Stati Uniti e Ucraina – mentre altri 49 si erano astenuti, soprattutto gli alleati di Washington. Tuttavia, nel 2022, invece di astenersi, l’Occidente collettivo, comprese le ex potenze dell’Asse (Germania, Italia, Austria e Giappone, ma anche Spagna), per la prima volta ha votato contro il testo proposto dalla Russia.
La risoluzione condanna gli incidenti legati alla propaganda nazista. Dati i tempi, si tratta anche della semplice applicazione di graffiti e disegni di contenuto filonazista, anche sui monumenti alle vittime della Seconda guerra mondiale.
Su insistenza dei Paesi occidentali, oltre che dell’Ucraina, dell’Australia e del Giappone, è stato inserito nel testo del documento un emendamento anti-russo – il punto L.58. Il suo significato è che la Federazione Russa avrebbe cercato di “giustificare la sua aggressione territoriale contro l’Ucraina con il presunto obiettivo di eliminare il neonazismo”.
L’emendamento è stato introdotto nella speranza che, se fosse stato adottato, Mosca avrebbe rinunciato al testo della sua risoluzione e non avrebbe votato a favore. Ma ciò non è accaduto. La Russia ha votato a favore della risoluzione nonostante tutto, e coloro che hanno sostenuto l’emendamento anti-russo hanno comunque votato contro la risoluzione che lo conteneva, costringendo la Russia quindi a votare contro se stessa pur di condannare il nazismo supportato dall’occidente.
La Federazione Russa, la Bielorussia, la Cina, la Siria, la Corea del Nord e l’Egitto, che hanno votato a favore della risoluzione, a voto fatto hanno preso le distanze dall’emendamento occidentale anti-russo L.58.

 

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