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C’è una disperazione in tutto il mondo dalla quale dobbiamo ripartire nel Giorno della memoria. È quella di chi grida contro il tracollo geopolitico che moltiplica le guerre, il collasso climatico che non si vuole arrestare, la disintegrazione provocata dal capitalismo |
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Al di là dell’appartenenza, dell’appropriazione e della governance. Considerare il territorio come la condizione della vita collettiva, la sua fonte e il suo significativo sostegno. Cosa accadrebbe se lo guardassimo come una spazialità della collaborazione con un’etica da reinventare, il modo più inclusivo di intendere la società: la società, dunque, come un insieme complesso di relazioni che si dispiega in continua interazione con lo spazio che occupa? |
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C’è qualcosa, anche una sola cosa, che possiamo fare per la natura? Sembra una domanda facile, magari perfino un po’ banale, no? Riprendendo un’esperienza raccontata da Robin Wall Kimmerer, scienziata botanica e cittadina della nazione indigena Potawatomi, María González Reyes ha formulato quella domanda “semplice” ai suoi studenti – e soprattutto alle studentesse – delle scuole secondarie… |
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Lavorare è una tortura. Farlo per meno tempo vuol dire vivere più a lungo |
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Dal World Economic Forum l’offensiva del governo argentino contro i Mapuche |
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Netanyahu vanta la sua sensibilità nella protezione degli animali |
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Si è taciuto quando le vittime degli stupri erano le donne israeliane? |
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Alcuni brani estratti dall’ultima presentazione del libro tenuta a Bergamo. Audio da Radio Onda d’Urto |
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Sul Bilateral cooperation meeting tra l’Highlander italiano e il regime di al Sisi |
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Sabato 27 gennaio assemblea alla Palestra Popolare di San Lorenzo |
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Una strada per l’inferno lastricata di presunte buone intenzioni da sventolare |
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Ripartire ancora una volta dal basso, contrasto al nucleare e allo shale gas |
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