L’inganno delle elezioni europee e l’opportunità da cogliere

Rassegna del 02/02/2024

Comunicato della Direzione Nazionale del P.CARC

L’inganno delle elezioni europee e l’opportunità da cogliere

Cosa succede e cosa fare

Man mano che la crisi politica dei regimi politici dei paesi imperialisti si aggrava, ogni campagna elettorale è caratterizzata dalla crescente polarizzazione: da una parte la classe dominante, i suoi interessi, i suoi partiti (polo Meloni-Salvini-Tajani e polo Pd, M5s e accoliti), i suoi portavoce ed esponenti e dall’altra parte le masse popolari, le forze politiche, sindacali e sociali che organizzano le varie forme di resistenza e lotta al degrado economico, sociale e ambientale e alla guerra, le forze anti Larghe Intese.

Sono due campi nettamente – e sempre più – divisi e contrapposti anche nel teatrino della politica borghese, ambito in cui però le masse popolari non hanno punti di riferimento stabili e credibili.

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Resistenza n. 2/2024

Editoriale

Bando al disfattismo. Tutto dipende dai comunisti

(…) In questo contesto, l’aspetto decisivo, cioè quello da cui dipende tutto, è se e quanto i comunisti sanno agire in modo conforme alle esigenze della storia.

Può sembrare eccessivo citare Marx in questo discorso, ma non c’è modo altrettanto efficace per spiegare il concetto: “I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in diversi modi, ora si tratta di trasformarlo”.

Se serve una traduzione, è la seguente: fare una approfondita e giusta analisi della situazione è necessario, elaborare una linea politica adeguata agli obiettivi è indispensabile, ma arriva un momento in cui quella elaborazione deve essere messa in pratica. E la fase, il momento, sono esattamente questi.

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Organizzarsi e mobilitarsi per cacciare il governo Meloni

Non aspettare che cada da solo

Le mobilitazioni e le proteste dello scorso autunno si sono apparentemente raffreddate, senza peraltro ottenere nessuno degli obiettivi che i promotori avevano definito – in particolare i cinque scioperi generali di Cgil e Uil. In termini di estensione della mobilitazione popolare, oggi siamo in una situazione per cui chi si ostina a voler vedere il bicchiere mezzo vuoto torna a ripetere che “in Italia non si muove niente”.

Noi ragioniamo in modo diverso. Non perché continuiamo ostinatamente a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, ma perché abbiamo l’obiettivo di riempire il bicchiere fino a farlo traboccare.

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Lo stato d’emergenza devono dichiararlo gli operai

Nel mondo dei padroni funziona così: c’è la crisi, la situazione è d’emergenza (per i loro profitti), quindi le aziende sono avviate alla morte lenta e chiuse, oppure svendute prima di serrare i battenti.

Proviamo a porla diversamente. C’è la crisi, servono misure d’emergenza per farvi fronte: servono una legge contro le delocalizzazioni, il divieto per legge di procedere a licenziamenti collettivi, l’elaborazione di un piano industriale adeguato (muovendo università, centri di ricerca, esperti e tecnici), l’esproprio per i padroni che millantano piani industriali che non arrivano.

Se il governo non prende queste misure straordinarie, allora sono gli operai a doverle imporre, creando loro un’altra emergenza, quella di ordine pubblico. Che vuol dire cortei, blocchi, occupazioni, manifestazioni e, in più, tutto quello che la creatività della lotta di classe partorisce. Ma vuol dire anche mobilitare tutto e tutti per mettere, in autonomia, quei pezzi di misure straordinarie necessarie che autorità e istituzioni non possono e vogliono mettere.

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Iniziativa legale contro la presenza di armi atomiche in Italia

Intervista a Beppe Corioni, esponente del Centro Sociale 28 Maggio di Rovato (BS) e di Uomini e Donne Contro la Guerra, realtà aderenti a un più ampio coordinamento contro la guerra che comprende varie realtà della Lombardia e oltre. Questo coordinamento il 2 ottobre 2023 ha depositato una denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma contro la presenza di armi atomiche in Italia.

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Lavoratori Carrefour contro l’occupazione della Palestina

Non vogliamo essere complici del massacro di un popolo, né come lavoratori Carrefour né come popolo italiano, poiché nemmeno il nostro governo è esente dalla complicità con lo Stato sionista di Israele e i suoi crimini di guerra, considerando anche che le basi Nato presenti in Italia sono usate come supporto logistico per le operazioni militari degli Usa nel Mediterraneo (e non solo!).

(…) Se sei un nostro collega, di qualsiasi mercato Carrefour, iscritto o meno a un sindacato (e indipendentemente dal sindacato al quale sei iscritto), in qualsiasi parte d’Italia ti trovi e quello che hai letto ti è interessato ti chiediamo di metterti in contatto con noi e di aiutarci a far girare il progetto fra i tuoi colleghi.

Se non sei dipendente del Carrefour, ma vuoi darci una mano a far conoscere la nostra esperienza, se magari hai amici o parenti che lavorano in questa azienda, allora invitali a iscriversi al canale e a visitare il nostro blog!

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Dall’Agenzia Stampa Staffetta Rossa

Dai territori

[Milano] Lamorgese e Saccone, Petronzi e Sala devono rispondere degli abusi delle forze dell’ordine

(…) Abbiamo chiamato a testimoniare al processo di Luciano proprio Sala, insieme a Lamorgese (ma in sostituzione andrà bene anche Saccone) e Petronzi. Testimonianze che il giudice ha deciso di accettare.

Avranno il coraggio Sala e i suoi amici di presentarsi al tavolo dei testimoni oppure faranno pressioni sui giudici per non affrontare il pubblico giudizio in un processo?

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Un calendario per il 2024

LIBERAZIONE

Da quando si è affermato il capitalismo, la liberazione dalla proprietà privata dei mezzi di produzione è il motore di ogni lotta di emancipazione e autodeterminazione

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