[Resistenza] “Guerra e rivoluzione”

Newsletter n. 8- 2024

 

È uscito il numero 3/2024 di Resistenza

Editoriale

Guerra e rivoluzione

Per concepire la rivoluzione socialista come una strada concreta bisogna, in primo luogo, “avere la rivoluzione socialista in testa”, come i capitalisti hanno in testa il profitto e i guerrafondai la guerra (…)

Siamo, da circa un secolo, nel pieno dell’epoca imperialista. Il modo di produzione capitalista ha raggiunto e superato l’apice del suo sviluppo ed è diventato la principale causa della rovina della società. È l’epoca di grandi e inevitabili sconvolgimenti, è l’epoca della guerra e della rivoluzione socialista.

O la rivoluzione socialista previene e scongiura la guerra mondiale oppure la guerra mondiale prepara la rivoluzione socialista.

Chi si illude che l’attuale classe dominante, la borghesia imperialista, si fermerà prima dell’irreparabile è smentito sia dalla storia che dagli avvenimenti attuali.

È smentito dalla storia perché una situazione del tutto simile si è già presentata all’epoca della prima crisi generale del capitalismo (1900-1945). E la borghesia imperialista NON si è fermata: ha trascinato il mondo nel vortice della Prima e della Seconda guerra mondiale, con enormi distruzioni e crimini di ogni sorta, da una parte, e la nascita e lo sviluppo del campo dei primi paesi socialisti (la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 in Russia trionfò proprio nel contesto della guerra mondiale) e la lotta di liberazione antimperialista dei popoli coloniali, dall’altra.

Per quanto riguarda gli avvenimenti attuali basta guardarsi intorno. La “guerra in Ucraina” ha sancito un salto che la classe dominante ha cercato in ogni modo di nascondere con una martellante propaganda sull’invasione russa, quando in realtà il conflitto è la conseguenza delle manovre della Nato per espandersi a Est, accerchiare la Federazione Russa e conquistare posizioni contro questa e contro la Repubblica Popolare Cinese. La “guerra in Ucraina” è guerra della Nato, per interposta persona, contro la Federazione Russa. Ma, contemporaneamente, le provocazioni della Nato si sono estese contro la Repubblica Popolare Cinese (con il pretesto di Taiwan), alla Repubblica Popolare Democratica di Corea, al Venezuela e all’Iran. La Comunità Internazionale degli imperialisti Usa, sionisti e Ue sta conducendo un genocidio in Palestina e opera per allargare la guerra aperta e dispiegata a tutto il Medio Oriente. [Leggi tutto]

Rendere impossibile la vita al governo Meloni. Fino a rovesciarlo

Condizioni, forme e risultati della lotta di classe

I primi mesi del 2024 sono stati caratterizzati da un salto quantitativo delle mobilitazioni popolari e delle proteste. Ai settori che si erano mobilitati nei mesi precedenti, anche su spinta dei vertici di Cgil e Uil, se ne sono aggiunti altri, come gli operai ex Fiat e gli agricoltori, ed è cresciuta la partecipazione alle mobilitazioni contro la guerra e contro il genocidio in corso in Palestina (basta citare l’enorme manifestazione del 24 febbraio a Milano). (…)

Rispetto alle esigenze della lotta di classe, le proteste degli agricoltori sono quelle che offrono maggiori insegnamenti e indicano una prospettiva. Non tragga in inganno il fatto che apparentemente si sono esaurite con la stessa rapidità con cui si sono sviluppate: nessuna delle problematiche che ponevano si è infatti risolta e anzi è destinata ad aggravarsi. Non tragga in inganno neppure la propaganda di regime che dipinge gli agricoltori scesi in strada con i trattori come gli schiavisti del terzo millennio. L’analisi del settore agricolo del nostro paese indica chiaramente che le proteste degli agricoltori rientrano pienamente nel solco delle mobilitazioni delle masse popolari. [Leggi tutto]

Piove sul bagnato

Il punto sulla situazione politica

Come previsto, i risultati delle elezioni regionali in Sardegna hanno aggravato la guerra per bande fra i partiti di maggioranza. Sgambetti, dispetti e colpi di mano erano già la normalità, ma la sconfitta di Truzzu (Fdi) ha aggravato la situazione. Anche perché quella sconfitta è figlia di quel clima da fine impero e “si salvi chi può” che ormai marchia ogni iniziativa del governo Meloni.

Il circo della lunga campagna elettorale è appena entrato nel vivo. Bisogna prepararsi a vederne delle belle, anche perché fra elezioni amministrative, regionali (in Abruzzo si vota già il 10 marzo) ed europee, fino a metà giugno le Larghe Intese sono in un campo minato. [Leggi tutto]

8 Marzo. La mobilitazione delle donne alimenta la lotta di classe

La manifestazione di Roma dello scorso novembre ha mostrato come Nudm si stia ponendo come centro autorevole della mobilitazione delle donne delle masse popolari nel nostro paese. Le mobilitazioni a cui sta partecipando e la preparazione dello sciopero dell’8 Marzo lo dimostrano.

L’8 Marzo di quest’anno assume ancora di più i connotati di uno sciopero politico che contiene i temi delle disuguaglianze di genere e di classe, ma anche quelli dell’opposizione alle guerre imperialiste, del sostegno alla Resistenza palestinese, contro gli omicidi sul lavoro, per il diritto di sciopero e contro le precettazioni, contro la repressione e la censura, due armi che il governo Meloni usa a piene mani contro le mobilitazioni delle masse popolari.[Leggi tutto]

Intervista agli attivisti di Ultima Generazione Sardegna

Lo scorso novembre, Ultima Generazione (UG) Sardegna ha rivendicato con un’azione dimostrativa lo stanziamento da parte del governo, di un fondo di riparazione per le vittime degli eventi climatici estremi.

La risposta della Questura di Cagliari è stata quella di far partire denunce per manifestazione non autorizzata e blocco stradale e alcuni fogli di via.

Abbiamo voluto raccontare l’esperienza di UG Sardegna in questa intervista (raccolta il 9 febbraio scorso) perché significativa 1. di una corretta impostazione nella lotta alla repressione, che segue il principio secondo cui è “legittimo tutto quanto è conforme agli interessi collettivi”, anche se punito dalle leggi vigenti, 2. del fatto che è sempre più necessario mettere in campo azioni e attività che siano il più possibile autonome dalle prassi, dai rituali e regole imposti dalla classe dominante. [Leggi tutto]

Le giornate di mobilitazione del 23 e 24 febbraio

Stop genocidio – Palestina libera

Il 24 febbraio una manifestazione con decine di migliaia di partecipanti, arrivati da tutta Italia, ha attraversato Milano in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio condotto dai sionisti. Il corteo era strettamente legato alla giornata di sciopero generale che il Si Cobas, rispondendo all’appello internazionale dei sindacati palestinesi, ha proclamato per il giorno precedente, seguito da altri sindacati di base.

Per inquadrare il valore e la portata della mobilitazione è utile ripercorrere i passi che l’hanno preceduta. [Leggi tutto] [Ascolta il podcast Corrispondenze operaie dal corteo di Milano]

Antisionismo non è antisemitismo

Intervista ai Giovani Palestinesi di Brescia

Il 29 gennaio 2024 il consiglio comunale di Brescia ha approvato, con 26 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti, una mozione che equipara l’antisionismo all’antisemitismo, sulla base di una controversa dichiarazione propagandata da Alleanza Internazionale per il ricordo dell’Olocausto (Ihra). Il sindaco della città è Laura Castelletti, sostenuta da una coalizione a guida Pd.

Attivisti solidali con la lotta del popolo palestinese hanno contestato la mozione. La necessità di incanalare l’ampia solidarietà con la Palestina verso l’obiettivo di cacciare il governo Meloni, servo della Nato e sostenitore dell’entità sionista di Israele, passa anche dalla mobilitazione a livello locale per togliere tutti i puntelli su cui si regge il sostegno a Israele.
Intervistiamo Mariam, esponente dei Giovani Palestinesi d’Italia, che ha partecipato alla contestazione. [Leggi tutto]

Sicurezza sul lavoro. Affidarsi ai padroni o combattere

Lettera alla Redazione

La mattina del 16 febbraio a Firenze crolla una struttura destinata a diventare un nuovo supermercato Esselunga. Una strage, cinque operai morti e tre feriti è la conta finale delle vittime. La portata dell’evento costringe anche i media più asserviti a mostrare la cruda realtà.

In quel cantiere stavano lavorando operai senza contratto e formazione adeguata, erano i famosi “distaccati”, ammessi e concessi dalle principali organizzazioni sindacali ormai da vent’anni. [Leggi tutto]

Violare precettazioni e leggi antisciopero: si può fare!

Intervista a Gianni Cervone della Cub Trasporti

Lo scorso 9 febbraio all’aeroporto di Malpensa hanno scioperato i dipendenti di Mle (Malpensa Logistica Europa SpA), ditta che si occupa del carico e scarico merci. La loro lotta è stata sostenuta da Cub Trasporti, Flai Trasporti e Servizi, Usb e Adl ed è andata oltre i termini imposti dalla legge antisciopero 146/90, proseguendo a oltranza per cinque giorni e ottenendo alcuni risultati immediati.

La trattativa è ancora in corso e resta in sospeso la questione delle multe che verranno comminate, ma un primo messaggio di riscossa è stato mandato. [Leggi tutto]

Palermo. Rispedite al mittente le provocazioni della Questura

Pubblichiamo questo articolo dopo aver ricevuto una nota da un compagno impegnato nel nostro lavoro di radicamento in Sicilia perché riteniamo sia un’esperienza utile a mostrare il tipo di condotta da assumere di fronte a situazioni “ostili”. [Leggi tutto]

Dall’Agenzia Stampa Staffetta Rossa

Sulla morte di Barbara Balzerani e la diversione sulle Brigate rosse

In queste ore la stampa si occupa della morte dell’ex brigatista Barbara Balzerani. La sua scomparsa è diventata il pretesto per trattare dell’esperienza politica delle Brigate Rosse diffondendo falsità e alimentando sfiducia nella parte più combattiva e avanzata delle masse popolari, in particolare quella legata al movimento comunista. Tra queste, la tesi principale è la denigrazione e negazione della forza della classe operaia quando si lega al movimento comunista. [Leggi tutto]

Cremaschi, Di Battista, Savini e Prencipe – Voci dalla piazza del 24 febbraio a Milano

Il 24 febbraio si è svolto a Milano il corteo nazionale “blocchiamo tutto, fermiamo il genocidio”. Mobilitazione che si è tenuta all’indomani dello sciopero nazionale in solidarietà con la resistenza palestinese indetto dal Si Cobas e altri sindacati di base. In piazza, sotto una pioggia battente, erano in 50.000. (…) In piazza abbiamo raccolto una serie di interviste. La prima è quella fatta a Giorgio Cremaschi, il quale ha denunciato i tentativi propagandistici del governo Meloni di spacciare per antisemitismo la lotta contro il genocidio portato avanti dal governo sionista d’Israele. Ha poi accusato tutte le forze politiche in parlamento di essere succubi e al servizio di Washington e Bruxelles. [Leggi tutto]

Lino Parra: “la solidarietà e l’organizzazione sono le armi più potenti che abbiamo”

Il 1° marzo si è svolta al tribunale di Lanciano la seconda udienza del processo contro di me. Rimando i lettori che non conoscono la mia vicenda alla mia lettera aperta, diffusa nei giorni precedenti l’udienza.

In aula sono stati ascoltati i testimoni dell’accusa: i due poliziotti, Antonio Ucci e Paolo Andreoli che, mentre mi identificavano perché volantinavo davanti ai cancelli della Sevel di Atessa nel giugno 2021, mi avrebbero sentito pronunciare frasi offensive dell’immagine della Polizia di Stato.[Leggi tutto]

Intervista ad Alice Pellegrino sull’occupazione del Liceo Spedalieri di Catania

Nelle ultime settimane proseguono i tentativi del governo Meloni di criminalizzare il dissenso, usando la repressione per isolare le organizzazioni studentesche e gli studenti più combattivi, ma anche intervenendo direttamente su dirigenti scolastici e perfino insegnanti scagliandoli contro gli studenti.

Gli attacchi repressivi, però, sempre più si stanno rivoltando contro il governo e il suo ministro all’istruzione Valditara. Abbiamo trattato della manifestazione spontanea del 23 febbraio che ha visto migliaia di persone mobilitarsi a Pisa in solidarietà agli studenti aggrediti dalla Polizia quella stessa mattina, così come delle decine di occupazioni di scuole e università in solidarietà con la Palestina e delle mobilitazioni ambientaliste sotto attacco e sottoposte a provvedimenti repressivi.[Leggi tutto]

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