Newsletter 28-2024
È uscito Resistenza n. 9/2024
Convergere per cacciare il governo Meloni
Il governo Meloni è alle corde. Dal momento che è il burattino di Washington, Bruxelles e Tel Aviv, la crisi politica in corso negli Usa e nella Ue e il vicolo cieco in cui si sono infilati i sionisti lo immobilizzano e lo trascinano a fondo.
I sovranisti senza sovranità hanno esaurito le scorte di promesse a vuoto e la retorica patriottarda, ma devono preparare una legge di bilancio di lacrime e sangue – che imporranno a colpi di manganello – in una fase in cui non c’è settore produttivo e sociale che non sia in agitazione.
Se in primavera i tentativi di coprire le magagne del governo furono affidati alle polemiche alimentate ad arte sulle riforme reazionarie che Giorgia Meloni annunciava a raffica (premierato, autonomia differenziata) o sui progetti dalle gambe corte la cui propaganda era affidata a Salvini (ponte sullo Stretto), il fatto che in piena estate siano state raccolte oltre 500 mila firme contro l’autonomia differenziata ha suggerito a Giorgia Meloni di cambiare strategia. O per lo meno di cambiare argomenti con cui intossicare l’opinione pubblica. Che sia con l’acqua alla gola è dimostrato dal fatto che si è affidata a Sallusti per confezionare la bufala sul complotto della magistratura contro Arianna Meloni e anche dal fatto che abbia dovuto ricorrere a questioni famigliari da “posta del cuore” per eludere le questioni politiche: Giorgia/Giambruno, Arianna/Lollobrigida. Insomma, materiale da bidone dell’indifferenziata.
Movimento 2.0 contro la guerra
Il mondo sprofonda nel vortice della Terza guerra mondiale. Giornali e Tv trattano operazioni militari, bombardamenti e massacri in modo asettico e disumano. Con la stessa superficialità con cui parlano del genocidio in Palestina parlano del campionato di calcio, delle cronache estive o dei concerti di Taylor Swift, ma omettono accuratamente di nominare i responsabili della situazione, di denunciare le complicità del governo Meloni e di trattare le conseguenze dirette e indirette che investono anche le masse popolari italiane. La propaganda di regime semina a piene mani diversione, rassegnazione e assuefazione all’orrore.
L’esperienza delle fabbriche recuperate. RiMaflow – Intervista a Gigi Malabarba
Pubblichiamo uno stralcio liberamente tratto e riadattato di un’intervista a Gigi Malabarba, storico esponente sindacale dell’Alfa Romeo di Arese e, in seguito, esponente del Prc e di Sinistra Critica.
L’intervista tratta dell’esperienza della RiMaflow, azienda autogestita nata sulle ceneri del fallimento, nel 2009, della Maflow di Trezzano sul Naviglio (MI). Alcuni lavoratori dell’azienda hanno ricercato negli anni la via per mantenere e rilanciare la produzione e l’occupazione, passando dal settore automotive a un lavoro di recupero e sistemazione di materiali usati in un’ottica di economia circolare, per approdare infine a un ruolo logistico in una rete di distribuzione di produzioni agricole autogestite. Un percorso accidentato, che ha visto cambi di sede e che ha incrociato anche la lotta alla speculazione edilizia e contro la repressione, che ha ritrovato una prospettiva più ampia con il legame creatosi con il Collettivo di Fabbrica della Gkn di Campi Bisenzio.
La pubblicazione dell’intervista integrale è prevista in un volume di prossima uscita.
A proposito di liste… La strage sul lavoro è un’emergenza nazionale
Nessuno di quelli che con La Russa si è preoccupato della sicurezza nazionale per la lista di sionisti che operano in Italia pubblicata dal (n)Pci ha pronunciato una parola sulla lista di oltre 50 lavoratori che dall’1 luglio al 23 agosto sono morti mentre lavoravano. E non ne pronuncia mai per i 1.400 lavoratori che muoiono all’anno.
Se qualcuno pensa che questo silenzio sia casuale, sbaglia. Il loro silenzio è complice del sistema che permette la strage di lavoratori, è complice di coloro che guadagnano sulla scarsa o nulla manutenzione, sui controlli che non ci sono, sullo sfruttamento. È un ingrediente essenziale della strage quotidiana.
Manifesto della Rete Liberi/e di lottare
Fermiamo insieme il ddl 1660
Venezuela. Gli imperialisti tentano il golpe il chavismo resiste
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L’autunno che viene ce lo spiega Crosetto
Consigliamo la lettura di questo articolo, pubblicato on line su Il Fatto l’1 settembre: “Servono missili per Kiev, ma in Italia ci sono le ferie”. È istruttivo su tre cose e aiuta a capire cosa stanno preparando i criminali di guerra che stanno al governo.
È un articolo istruttivo perché fa piazza pulita di tutte le cazzate sul “ruolo dell’Italia nell’impedire l’escalation in Ucraina”…
Campagna mediatica contro P.Carc e (n)PCI – La solidarietà si allarga
Rilanciamo di seguito alcuni attestati di solidarietà che abbiamo ricevuto da diverse organizzazioni popolari, sindacali e politiche rispetto alla campagna mediatica messa in campo contro il Partito dei Carc e il (n)PCI per le posizioni espresse sul genocidio in corso in Palestina e la lotta da portare avanti contro la borghesia di casa nostra, di cui i sionisti sono attori determinanti ed esponenti significativi. La solidarietà è un’arma importante che tutte le organizzazioni di classe devono sempre più utilizzare per fare fronte a questo tipo di attacchi, anche al netto di divergenze su diverse questioni che necessariamente esistono. Essa è fondamentale perché nessuno sia lasciato solo davanti agli attacchi del nemico e perché alimenta l’azione unitaria e lo spirito di lotta comune contro il nemico.
La vita dei lavoratori conta!
Pubblicato il secondo video comunicato sulla sicurezza sui posti di lavoro
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Nuova pubblicazione delle Edizioni Rapporti Sociali
Il segreto di Lorenzo – di Delio Fantasia
sito: www.carc.it